Piazza Affari chiude in rialzo dello 0,34% e sul listino principale si notano i rialzi di Buzzi (+1,51%), Campari (+1,64%), Fca (+1,93%), Generali (+1,62%), Moncler (+3,82%), Prysmian (+1,52%), Stm (+2,22%), Tenaris (+1,89%) e UnipolSai (+1,97%). I ribassi più ampi sono invece quelli di Ferragamo (-2,2%), Mediobanca (-1,87%), Saipem (-1,3%), Banco Popolare (-1,49%), Bpm (-1,43%), Ubi Banca (-1,56%) e Unicredit (-2,25%). Fuori dal listino principale Snai guadagna l’8,61%, Safilo il 6,25%, Cementir il 3,53%, Beni Stabili il 3,46%, mentre Tod’s cede il 6% e Chl il 7,69%. Il cambio euro/dollaro resta sotto quota 1,125, mentre lo spread tra Btp e Bund supera i 130 punti base.
Si conferma ancora negativa la giornata di contrattazione a Piazza Affari con l’indice FTSE Mib a quota 16388 per una perdita dello 0,92% rispetto alla chiusura di ieri. Tra i titoli migliori di giornata figurano Moncler (+2,56%), Tenaris (+0,94%), Stmicroelectronics (+0,89%), Campari (+0,85%) e Prysmian (+0,69%) mentre tra quelli in maggiore difficoltà figurano Unicredit (-3,55%), Ubi Banca (-2,86%), Salvatore Ferragamo (-2,81%), Mediobanca (-2,62%) e Banca Popolare dell’Emilia Romagna (-2,47%). In leggero calo l’Euro rispetto al Dollaro a 1,12 mentre in risalita il prezzo del petrolio con il Brent a 46,58 dollari al barile. Infine, in aumento lo spread tra i titoli di stato decennali italiani e tedeschi giunto a 128,8 punti base per un rendimento dell’1,34%.
Piazza Affari cede lo 0,5% e sul listino principale troviamo in rialzo solamente Mps (+0,1%), Buzzi (+0,4%), Enel (+0,1%), Generali (+0,2%), Moncler (+2,6%), Prysmian (+0,5%), Stm (+0,4%) e UnipolSai (+0,8%). I ribassi più ampi sono invece quelli di Azimut (-1,7%), Bper (-1,8%), Ferragamo (-2,8%) e Unicredit (-2,2%). Fuori dal listino principale Snai guadagna il 9,2%, Safilo il 3,4%, mentre Dmail cede il 7,4%, Tod’s il 6,2% e Banzai il 4,2%. Il cambio euro/dollaro resta sotto quota 1,125, mentre lo spread tra Btp e Bund raggiunge i 128 punti base.
Avvio altalenante per Piazza Affari che continua a oscillare tra rialzi e ribassi. In questo momento il Ftse Mib cede lo 0,1% e sul listino principale si notano i rialzi di Mps (+1,8%), Moncler (+3,9%) e UnipolSai (+0,9%). Sul fronte dei ribassi, invece, i più ampi sono quelli di Fineco (-0,9%), Recordati (-0,8%) e Saipem (-0,8%). Fuori dal listino principale Snai guadagna il 6,5%, Prelios il 3,7%, mentre Damiani cede il 4,5%. Il cambio euro/dollaro si trova sotto quota 1,125, mentre lo spread tra Btp e Bund sfiora i 128 punti base.
La giornata di Piazza Affari si aprirà oggi all’insegna dei dati che proveranno dai mercati australiani, con gli analisti concentrati a visionare tanti “numeri”, che potranno dare contezza della crisi economica dall’altra parte del mondo. Si inizierà con le analisi relative al livello di occupazione australiano; importante in tale contesto anche l’indice riguardante la produzione industriale. A seguire quasi scontata la conferma del tasso Libor svizzero, che dovrebbe essere nuovamente fissato dalla banca centrale elvetica a -0.75%. Gli analisti sposteranno poi la loro attenzione all’Inghilterra e alle analisi che riguardano le vendite al dettaglio mensili e annuali. Sempre dall’Inghilterra sarà comunicato alle 13.00, ora locale, la decisione su un eventuale variazione del tasso d’interesse della BoE, quest’ultimo dovrebbe essere confermato allo 0.25%. Attesa anche i dati dell’eurozona relativi all’inflazione mensile e annuale.
Si passa poi ai mercati americani, con la comunicazione delle vendite al dettaglio Usa, e dell’indice di produzione manifatturiero della Fed di Filadelfia. Analisti inoltre attenti ad eventuali rialzi delle richieste dei sussidi di disoccupazione USA, con un probabile aumento di quest’ultimi. A borse chiuse alle 19.00 discorso del Governatore della Bundesbank Weidmann.
La giornata di ieri ha consegnato agli investitori delle borse europee contrastate, con gli analisti preoccupati dell’incertezza che il mercato sta proponendo in questi ultimi giorni. In tale contesto Milano chiude poco sotto la parità a -0.05%, replicata da Francoforte che chiude a -0.08%; più pesante la situazione di Parigi che lascia sul terreno lo 0.39%. Anche gli altri listini italiani chiudono contrastati, con le All Share in rosso dello 0.03% e le Mid Cap in verde con la stessa percentuale, più consistente il rialzo delle Small Cap che chiudono a +0.4%.
Sul fronte azionario bancari sotto pressione, con Monte dei Paschi di Siena che cede quasi il 2%. Pesante anche il ribasso di Unicredit che ha perso l’1,2% a 2,132 euro, in controtendenza la Popolare dell’Emilia Romagna (+0,65% a 3,412) sulla scia delle indiscrezioni che vedrebbero domani la formalizzazione dell’acquisto di un cartello di banche, tra cui spicca la Banca d’Etruria. Rimbalzo anche per Eni che a fine giornata ha chiuso in progresso dello 0,23% a 13,14 euro.
Dati macroeconomici di ieri che si sono focalizzati sulla deflazione italiana e sulla brusca frenata dell’industria europea. Il quadro già negativo è stato peggiorato ulteriormente dai dati provenienti dai mercati a stelle e strisce, che vedono tra le altre cose la quotazione del petrolio al minimo storico, con un barile di greggio abbondantemente sotto i 45 dollari, tutto viene peggiorato dall’incertezza sulle scelte della Federal Reserve. In questo quadro lo spread tra Bund e titoli di stato italiani ha superato i 125 punti base.