Il Movimento 5 Stelle si è schierato a favore della pubblicazione della lista dei grandi debitori di Monte dei Paschi di Siena e sostiene la necessità di procedere con i pignoramenti dei beni in possesso degli insolventi. “Il Governo salvaguardi i cittadini, si sostituisca agli attuali amministratori di Mps e tenti, anche in qualità di nuovo azionista di maggioranza, di recuperare quanto dovuto alla Banca”, si legge sul Blog di Beppe Grillo, secondo cui il rischio è che invece ci vadano a rimettere i cittadini. Il Movimento 5 Stelle suggerisce la surroga per volontà del creditore, un’azione prevista dall’art. 1201 del c.c., attraverso la quale il creditore, Mps, ricevendo il pagamento da un terzo, lo Stato e quindi cittadini italiani, può surrogarlo nei propri diritti – azione di recupero dei crediti nei confronti dei debitori – e “subentrare nella stessa posizione ereditando azioni, garanzie e privilegi”, scrive M5S sul blog di Beppe Grillo. Il governo secondo i grillini deve mandare gli ufficiali giudiziari presso i debitori per pignorarne le eventuali ricchezze accumulate e per salvare così Mps “senza che siano i cittadini a rimetterci ancora”.



Intervistato da La Stampa, Jean Pierre Mustier ha detto che l’intervento dello Stato in Mps è una “splendida notizia per il Paese, quindi anche per la nostra banca. Perché ciò che va bene per l’Italia, va bene per Unicredit”. Queste parole di “italianità” della piazza di Gae Aulenti stonano un po’ con quelle usate da Francesco Boccia, che a proposito di Unicredit aveva detto che “c’è un disegno per portarla in Francia, prendere il controllo di Generali e aumentare la presa in Mediobanca”.  Il presidente della commissione Bilancio della Camera, intervistato a Mix su Radio 24, aveva aggiunto che “Stiamo perdendo pezzi importanti del sistema finanziario ed economico italiano”.



Il Codacons ha presentato ieri un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e alle Procure di Siena, Arezzo, Ferrara, Ancona, Chieti, Vicenza e Treviso, per chiedere alla magistratura di acquisire i nomi dei debitori insolventi verso Monte dei paschi di Siena nei confronti degli istituti di credito ubicati sul territorio di competenza e procedere nei loro confronti per il reato di concorso in bancarotta fraudolenta. Il Presidente Carlo Rienzi ha spiegato che in questo modo la magistratura “potrà acquisire i nominativi degli insolventi di Mps, Banca Etruria, Banca Marche, Carife, Carichieti, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca senza attendere norme o provvedimenti specifici”. Il Codacons ha inoltre chiesto di procedere al “sequestro di tutti i beni delle società e/o delle persone fisiche che verranno identificate come debitori insolventi”.



L’intervento dello Stato su Monte dei Paschi di Siena va quantificato: è questa la richiesta presentata dai tecnici del Senato attraverso un dossier sul decreto “salva-risparmio”. Nel documento si legge che «andrebbe certificato l’ammontare dell’intervento erariale conseguentemente previsto a fronte dell’importo sommariamente dichiarato il 29 dicembre scorso dall’istituto di emissione». Inoltre, il governo deve chiarire se l’acquisto delle azioni ottenute dai risparmiatori in cambio della conversione delle obbligazioni subordinate «comporterà una forma di premio o di copertura delle perdite a loro favore» e se questo intervento su Mps è «compatibile con la normativa europea sulla condivisione delle perdite», conosciuto come burden sharing. I tecnici del Senato, come riportato da Il Fatto Quotidiano, hanno chiesto chiarezza in merito agli interventi di ricapitalizzazione delle banche, a partire da Mps.

La lista dei debitori di Mps dovrebbe essere resa nota anche secondo il Partito socialista italiano. Il Segretario nazionale Riccardo Nencini ricorda infatti che “siccome lo Stato mette un pacco di soldi per ricostituire il capitale di Mps, è bene conoscere quali sono stati i soggetti con importi più significativi che non hanno onorato il loro debito”. Secondo le dichiarazioni riportate da L’Avanti, il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti spiega che secondo Antonello Soro “le persone giuridiche coinvolte dal 2011 sarebbero esentate dal segreto dovuto alle normative che regolamentano la privacy”. In ogni caso, aggiunge Nencini, il Psi è pronto a votare per cambiare la legge, se necessario.

Secondo Stefano Maullu, la lista dei debitori di Mps, oltre all’indicazione dei nomi di chi ha autorizzato loro i prestiti, è un passo da compiere prima dell’intervento dello Stato a favore della banca toscana. Per l’europarlamentare di Forza Italia, quanto accaduto recentemente in Italia deve indurre a una riflessione profonda sul sistema bancario italiano, “che va rivisto e rifondato su basi e criteri in passato purtroppo trascurati. Abbiamo bisogno di un sistema bancario che tuteli davvero i risparmiatori, che vincoli il management bancario a precise responsabilità, che ponga regole per i grandi debitori. Che soprattutto riveda in chiave europea tutto il nostro sistema bancario: non possiamo più accettare che l’Europa imponga rigore e regole che non siano diktat senza se e senza ma solo per alcuni Paesi. Solo dopo aver fatto tutto questo eventuali interventi dello Stato per salvare questa o quella banca saranno davvero strutturali e credibili”.

Alla Camera dei deputati sono state approvate le mozioni di maggioranza e opposizioni per istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta su Monte dei Paschi. E l’Unc esulta, ricordando che “è dall’inizio di questa vicenda che chiediamo una commissione parlamentare d’inchiesta, che, a differenza della commissione d’indagine, ha poteri d’autorità giudiziaria e, quindi, può, se c’è la volontà politica, fare luce sulle responsabilità sia degli amministratori che degli organismi di vigilanza”. Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione nazionale consumatori, evidenzia tuttavia quanto sia importante che gli atti siano resi pubblici e che “si superi quanto previsto dal decreto legislativo n. 180/2015, ossia che tutte le notizie, le informazioni ed i dati in possesso della Banca d’Italia restino segreti”. Questo perché diversamente non sarebbe possibile per i risparmiatori sapere se vi sono state delle omissioni da parte dell’organismo di vigilanza bancario e le eventuali conseguenti responsabilità”.

Per Stefano Scaramelli, una lista dei primi 100 debitori di Monte dei Paschi di Siena non sarebbe sufficiente. Bisognerebbe “chiedere loro il rimborso del proprio debito e avviare un atto vero e diretto di recupero delle somme prestate per dar vita ad un’azione di giustizia sociale”. Il consigliere regionale del Partito democratico in Toscana, secondo quanto riporta sienafree.it, ritiene che nessuna forza politica possa ritenersi immune sul piano delle responsabilità del passato, con l’eccezione di Renzi, “che non aveva responsabilità politiche quando tra il 2009 e il 2011 venivano concessi facili crediti ai soliti grandi, mentre ai piccoli artigiani e ai commercianti veniva impedito di accedere alla leva del credito”. Scaramelli ricorda poi che sarà importante, oltre che rispettoso dei dipendenti della banca, che i manager della banca, una volta che questa passi sotto il controllo pubblico, “abbiano remunerazioni sobrie e in linea con i massimali previsti dalla legge”.

Lo Stato si prepara a entrare nel capitale di Mps fino al 70% ed Elke Koenig, Presidente del Single Resolution Board, ha detto di non essere preoccupata “per l’uso dello strumento della ricapitalizzazione precauzionale, nel caso italiano: non abbiamo dubbi sul fatto che il governo, la Commissione e la banca stanno facendo un buon lavoro”. La Koenig non ha voluto rilasciare commenti quando le è stato chiesto se la vicenda di Montepaschi può avere impatti sistemici. Questo per quel che riguarda al momento il punto di vista europeo sulla vicenda della banca toscana. Probabilmente commenti in più ci saranno nel momento in cui sarà pronto il decreto attuativo del Tesoro per l’ingresso nel capitale di Mps e quando Rocca Salimbeni avrà ultimato il piano industriale da presentare alla Bce.

Ieri Pier Carlo Padoan ha incontrato Alessandro Falciai e Marco Morelli, rispettivamente Presidente e Amministratore delegato di Mps. Al centro dell’incontro la preparazione del piano industriale della banca toscana che dovrà essere presentato alla Banca centrale europea dopo che questa ha chiesto una ricapitalizzazione di 8,8 miliardi di euro. Un piano che dovrà contemplare anche l’ingresso dello Stato nel capitale del Montepaschi fino al 70% e che per questo dovrà essere sottoposto anche al vaglio della Commissione europea, che dovrà vagliare la sua compatibilità con la disciplina sugli aiuti di Stato. Non si possono quindi commettere errori o leggerezze per non vedersi respinto il progetto di risanamento di Monte dei Paschi di Siena.