Piazza Affari chiude la seduta con un +0,32% e sul listino principale troviamo in rosso solamente Banco Bpm (-0,29%), Brembo (-0,41%), Buzzi (-3,01%), Exor (-0,53%), Generali (-0,81%), Intesa Sanpaolo (-0,25%), Luxottica (-0,94%), Telecom Italia (-0,78%), Unicredit (-0,37%) e UnipolSai (-0,5%). I rialzi più significativi sono quelli di di A2A (+0,93%), Atlantia (+0,96%), Banca Mediolanum (+1,49%), Campari (+2,31%), Cnh Industrial (+0,9%), Eni (+0,65%), Ferragamo (+2,61%), Fineco (+1,66%), Leonardo (+0,93%), Mediaset (+0,86%), Moncler (+1,91%), Prysmian (+0,61%), Saipem (+1,3%), Snam (+1,33%), Stm (+0,65%) Tenaris (+2,74%), Unipol (+1,63%) e Yoox (+1,17%). Fuori dal listino principale Vita chiude con un +17,86%, Creval con un +15,87%, mentre Clabo perde il 5,77%. Il cambio euro/dollaro resta sotto quota 1,07, mentre lo spread tra Btp e Bund supera i 161 punti base.



Piazza Affari resta ancora a -0,3% e sul listino principale si notano i rialzi di A2A (+0,7%), Azimut (+0,7%), Campari (+0,6%), Ferragamo (+1,5%), Fineco (+1,5%), Snam (+0,7%) e Tenaris (+0,9%). I ribassi più consistenti sono invece quelli di Generali (-2%), Intesa Sanpaolo (-0,7%), Luxottica (-1,2%), Recordati (-0,7%), Stm (-1%), Telecom Italia (-1,9%), Unicredit (-1,2%) e UnipolSai (-1%). Fuori dal listino principale Creval guadagna il 12,5%, mentre Clabo cede il 7,6, Softec il 5,5 e Saras il 5%. Il cambio euro/dollaro scende sotto quota 1,07, mentre lo spread tra Btp e Bund si attesta a 159 punti base.



Piazza Affari cede lo 0,3% e sul listino principale si notano i rialzi di A2A (+0,8%), Campari (+0,9%), Ferragamo (+0,6%), Moncler (+0,7%), Saipem (+1,8%), Snam (+1,1%) e Tenaris (+0,8%). Fca, dopo un avvio in rialzo, ha azzerato i suoi guadagni. I ribassi più consistenti sono invece quelli di Cnh Industrial (-1%), Exor (-1,2%), Generali (-1%), Intesa Sanpaolo (-0,7%), Luxottica (-0,7%), Stm (-1,3%), Telecom Italia (-1%), Unicredit (-1,1%) e UnipolSai (-0,7%). Fuori dal listino principale Sintesi guadagna l’11,2%, Innovatec il 10%, mentre Softc cede il 5,5%, Clabo il 4,9% e Saras il 4,5%. Il cambio euro/dollaro si attesta a quota 1,07, mentre lo spread tra Btp e Bund supera i 160 punti base.



Diversi dati macroeconomici importanti sono in arrivo nella giornata di oggi. Dall’Europa i principali dati arrivano dall’Inghilterra: alle ore 10:30 verrà pubblicato l’indice dei salari medi inclusi bonus, relativamente al mese di novembre. In simultanea verrà anche reso noto il numero dei sussidi di disoccupazione richiesti nel mese di dicembre e il tasso occupazionale di novembre. Si tratta di dati che possono comportare una volatilità importante sull’indice londinese e di conseguenza anche su quelli europei. Alle ore 11, invece, verrà reso noto l’indice dei principali prezzi al consumo, annualizzato, dell’intera Eurozona. Il dato sarà particolarmente utile per vedere se c’è una risalita dell’inflazione in seguito agli stimoli monetari messi a disposizione dalla Bce. Nel pomeriggio, invece, tocca agli Stati Uniti: alle ore 14:30 verrà svelato l’indice dei principali prezzi al consumo relativo al mese di dicembre. Alle ore 15:15 toccherà alla produzione industriale del mese di dicembre ed alle 21:00 sarà il turno di Janet Yellen, presidente della Fed. Si tratta della prima conferenza dopo il rialzo dei tassi di dicembre: gli operatori economici seguiranno attentamente ogni parola della Yellen per capire quando sarà il prossimo rialzo che potrebbe avvenire nell’arco di tre mesi. La conferenza potrebbe far oscillare molto i mercati Usa e di conseguenza condizionare l’apertura dei mercati europei. Alle 12:00, inoltre, è prevista la pubblicazione di un report dell’Opec: sarà possibile capire se tutti i Paesi stanno rispettando la scelta di limitare la propria produzione di petrolio o se l’accordo è rimasto solo sulla carta: ci si aspetta volatilità su Wti e Brent.

Ieri chiusura in frazionale rialzo per la borsa di Milano. L’indice Ftse MIb ha guadagnato lo 0,25%, chiudendo la seduta a 19.296 punti. L’indice ha aperto la mattinata con un modesto ribasso, fino a stabilirsi in un trading range fra -0,2% e +0,20%. In seguito al discorso di Theresa May sulla Brexit, gli indici europei hanno iniziato a risalire e Milano è arrivata a guadagnare lo 0,75% per poi ripiegare e chiudere nel finale a +0,25%. Salgono in generale i bancari, dopo che gli operatori hanno dichiarato poco influente il declassamento di Dbrs per la loro liquidità. Ubi Banca e Unicredit guadagnano il 3,5%, Banco Bpm il 2,29% mentre Intesa Sanpaolo chiude sulla parità e Mediobanca chiude in leggero ribasso. Bene Fca che guadagna l’1,8%, in seguito all’ottimo dato sulle immatricolazioni dello scorso anno. Male, invece, il settore del lusso: Moncler perde l’1,84% e Ferrari l’1,24%. Dopo l’annuncio di fusione con Essilor e il brillante rialzo, Luxottica ha perso lo 0,86%.

Nessuna tensione sui titoli di Stato. Lo spread fra Btp e Bund è rimasto sostanzialmente invariato e si attesta a 158 punti base, mentre il rendimento del Btp decennale è fermo all’1,9%.