La questione della Monte dei Paschi di Siena in questi giorni sta impegnando oltremodo il Governo che in pratica è diventato socio di maggioranza con la forte iniezione di denaro versato comprando il 70% della quota capitale. Stando a fonti piuttosto autorevoli, nel tardo pomeriggio di ieri si è consumato un incontro molto importante tra il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e l’amministratore delegato di Monte dei Paschi, Marco Morelli. Un incontro nel quale si è parlato a 360 gradi del piano di salvataggio con entrambe le parti che hanno convenuto sulla necessità di arrivare in tempi brevi alla definizione del piano industriale che dovrebbe rilanciare lo storico istituto senese. Inoltre sarebbe stata confermata la decisone di cedere in blocco le sofferenze di MPS che ammonterebbero a circa 27 miliardi di euro.
Secondo alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, i parametri che vengono utilizzati dalle autorità di vigilanza europea per la valutazione delle banche nell’ambito degli stress test risultano essere differenti da banca a banca. In particolare, come riporta Teleborsa, i pentastellati evidenziavano che l’Eba aveva valutato che il capitale precauzionale necessario per Mps fosse pari a 8,8 miliardi: un fabbisogno valutato dalla Bce e resto pubblico dall’Eba. Luigi Casero ha però voluto precisare, rispondendo all’interrogazione presentata in merito, che “la decisione è stata assunta in una apposita riunione dal Consiglio di vigilanza della Bce”. Tuttavia gli esponenti del Movimento 5 Stelle non sono stati soddisfatti delle spiegazioni fornite dal viceministro dell’Economia, evidenziando in particolare la mancanza di elementi precisi sui parametri utilizzati in sede di effettuazione dei test.
L’intervento dello Stato in favore delle banche e di Monte dei Paschi di Siena sta entrando a pieno titolo nel “frullatore” delle polemiche sui soccorsi e gli aiuti alle popolazioni del Centro Italia colpite da terremoto e dall’emergenza neve. In queste ore, infatti, su change.org è comparsa una petizione diretta al Governo italiano per chiedere di “bloccare il piano di aiuto varato dal Governo per salvare Monte Paschi di Siena e utilizzare i 20 miliardi di euro per i concittadini delle zone terremotate”. Petizione che sta raccogliendo non poche adesioni. E che segue di qualche ora le dichiarazioni rilasciate via Facebook da Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia, infatti, aveva scritto un post in cui chiedeva “al Governo perché per salvare le banche e Mps non ha perso tempo e ha aumentato il debito pubblico di 20 miliardi, ma per aiutare gli italiani colpiti dal terremoto non dimostra la stessa solerzia; perché non sblocca le donazioni raccolte in questi mesi; perché non anticipa i soldi; perché non sbatte i pugni in Europa, ecc, ecc. Perché?”. Già nelle scorse settimane le risorse stanziate per il sistema bancario erano state utilizzate come pretesto per nuove proteste da parte di categorie di cittadini che non erano riuscite a ottenere interventi nell’ultima Legge di stabilità a causa della “mancanza di risorse” evidenziata dall’esecutivo guidato da Matteo Renzi. È il caso, per esempio, dei lavoratori precoci, che chiedevano la Quota 41 per tutti, ma non sono stati accontentati proprio per via dei costi che questa misura comportava per le casse pubbliche. Anche se, in fondo, i precoci chiedevano di avere quanto spettava loro in virtù dei contributi pensionistici versati.
Nel piano industriale che dovrà mettere a punto, Mps, a quanto riportano diversi organi di informazione, vorrebbe proseguire con l’ipotesi di cessione in blocco dei crediti deteriorati. Da qui si è tornati a immaginare un nuovo ruolo per il Fondo Atlante. A questo proposito, interpellato dai giornalisti, Carlo Messina ha detto che Altante “era indispensabile nel momento in cui non c’era l’intervento Salva banche. Oggi francamente cerchiamo prima di capire quali sono i contorni di questo intervento pubblico. Poi vedremo”. Il Consigliere delegato di Intesa Sanpaolo ha ricordato che lo scopo del Fondo Atlante “è quello di ridurre il rischio sistemico per cui per me tutto quello che è necessario fare per ridurre il rischio sistemico può essere fatto anche da Atlante”. Dunque, secondo Messina, è meglio aspettare di conoscere i dettagli dell’intervento pubblico prima di dire se sia il caso di chiedere l’intervento di Atlante per Monte dei Paschi di Siena.