Perché l’Unione europea non convince nessuno? L’Inghilterra, dopo il Brexit compiuto, ha incassato tutta la reattiva e maligna perfidia dei burocrati dell’eurocrazja, e oggi la May, con nuovo vigore, rimanda al mittente quanto ricevuto, con gli interessi. E Trump, appena insediato alla Casa Bianca? Ancora peggio: l’Europa non esiste, non è un soggetto politico, non ha potere di influenza ed è fallimentare. Insomma, non è né un partner, né un interlocutore: cos’è, allora?
Ecco, appunto, la domanda: cos’è l’Europa? Mitologia greca a parte, l’Europa è un combinato disposto di nichilismo e totalitarismo soft. E scrivo “soft” non per ridurre, ma per inquadrare adeguatamente. È tutto impeccabilmente “soft” nell’Ue, tutto. I provvedimenti si susseguono e sono sofficemente bolliti il giorno dopo. Le chiacchiere, che rilanciano la categoria di “chiacchiera” di heideggeriana memoria, sono a gogò, da mena a sera, su tutto, come negli studi del dentistici e dalla parrucchiera.
La chiacchiera imperversa rendendo la retorica il male dei sistemati e dei parrucconi, laddove essa è di fatto un portato geniale dell’uso del linguaggio con strategia di comando incorporata (come Roland Barthes ha sapientemente richiamato, alcuni decenni orsono, in un aureo libretto), avvilisce tutto, sputtana tutto e nessuno si leva di dosso questa scimmia di Dio, che è infine la mimesi del diavolo burocratico. Chi si occupa più dell’Europa? È il mito dei popoli fin quando non toccano la violenta restrizione per i movimenti intercontinentali, alla beata faccia di Maastricht, che ha creato il giardino dei turisti intra moenia (Europa e sobborghi).
Draghi dilata la sfera retorica con le sue dichiarazioni sullo stato dell’economia, e dell’euro in ispecie e, così facendo, calamita le antipatie viscerali di chi vede il mondo fondato sulla libertà individuale, sulla crescita e sull’autodeterminazione dei popoli. Perfino Rodrigo Duterte, il presidente delle Filippine, ha fatto il dito medio all’Ue e tra l’altro sta lavorando niente male con chi dall’Europa ha solo avuto grane, in primo luogo la Russia.
L’Europa è soltanto il lazzaretto del luogocomunismo: i padri fondatori, così buoni e lungimiranti; i mercati finanziari integrati, l’euro, dito di Dio nella storia…un cumulo di stronzate che annoiano oggi anche le beghine innamorate del nulla dei pomeriggi alla tv.
Cos’è l’Europa? È forse come l’obeso secondo Giorgio Gaber:
S’aggira per il mondo un individuo osceno
così diverso che sembra quasi disumano
è un essere inquietante e forse non è un caso
che a poco a poco diventi contagioso.
L’obeso,
l’obeso
l’obeso ha un aspetto
imperturbabile e imponente
è un grosso uomo che si muove lentamente
mangia sempre dalla sera alla mattina
con l’isterica passione
per qualsiasi proteina
l’obeso è imprigionato
nel suo corpo assai opulento
sembra un uomo generato
da un enorme allevamento.
L’obeso aumenta di peso.
L’obeso aumenta di peso.
L’obeso
è una strana anomalia della natura
è l’uomo nuovo che assomiglia a un grosso uovo
è felice, vive in pace nel suo stato
e s’ingurgita di tutto
sembra quasi lievitato
l’obeso s’è creato
quel suo corpo così pieno
per sfuggire dal terrore
di non essere nessuno.
L’obeso aumenta di peso.
L’obeso aumenta di peso.
L’obeso siamo tutti magri e grassi
siamo i nuovi paradossi
l’obeso è una presenza a tutto tondo
è il simbolo del mondo.
L’obeso mangia idee mangia opinioni
computer, cellulari
dibattiti e canzoni
mangia il sogno dell’Europa
le riforme, i parlamenti
film d’azione e libri d’arte
mangia soldi e sentimenti
e s’ingravida guardando e mangiando
gli orrori del mondo.
L’obeso è ormai un destino senza scampo
è la follia del nostro tempo
l’obeso è un pachiderma nauseabondo
è il simbolo del mondo.
L’obeso mangia gruppi finanziari
mangia spot e informazioni
aiuti umanitari
mangia slogan e ideologie
vecchie idee e nuovi miti
mangia tutti i bei discorsi
dei politici e dei preti
e s’ingurgita la pace, la guerra
la pace, la guerra.
L’obeso aumenta di peso.
L’obeso aumenta di peso.
L’obeso ha un aspetto
imperturbabile e imponente
è un futuro che è sempre più presente
mangia tutto, mangia il mondo come noi
senza il minimo disturbo
senza vomitarlo mai
l’obeso è il segreto
di un gonfiarsi disumano
l’obeso è l’infinito
di un Leopardi americano
l’obeso è l’infinito
di un Leopardi americano
l’obeso è l’infinito
di un Leopardi americano.
L’obeso
L’obeso
L’obeso…
L’infinito di un Leopardi eurocrazjano, sarebbe meglio, oggi, ma tant’è. La sostanza del discorso è chiara. Gli annunci su nuove ipotesi di trojka, Italia-Francia-Germania, destano quello strano senso di decalage e decadence, insieme, che sono parte integrante e immancabile di ogni “interregno” (Antonio Gramsci). Il profeta della “società liquida” si è ben guardato dal mettere sotto accusa proprio il prodotto essenziale di questo grigio mercato della liquidità, meglio stare nel branco anti-Trump, insieme ai giovani cantanti di una stagione.
Ecco perché non bastano le formule riuscite a fare di un pensiero la cassa di risonanza della verità. E, una volta, una certa Europa dei pensatori tutti d’un pezzo, questo lo sapeva bene.