Resta stabile il valore dello spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi, con Milano che resta debole anche se in minor sofferenza rispetto allo scorso novembre-dicembre, dove tutti i titoli di stato europei patirono i problemi legati a Brexit, effetto Trump e sopratutto l’aumento dei tassi d’interesse americani. Nelle prime contrattazioni di oggi lo spread tra Btp e Bund decennale è stabile a 163 punti base, rispetto ai 161 della vigilia; il rendimento del tasso resta al 2,049%, non preoccupando ma neanche facendo dormire sonni tranquilli ai mercati finanziari europei. Con il termine SPREAD, letteralmente in italiano differenziale, viene ormai comunemente indicata la forbice di differenza tra il rendimento offerto dal Btp a 10 anni e dal suo omologo tedesco, il Bund: in questa particolare fase dei mercati azionari, è chiaro che l’effetto del nuovo presidente Usa resta in forte montaggio per vedere quali e quante conseguenze possano intervenire sui mercati europei e sull’economia reale di Italia e Germania. In generale, resta un periodo abbastanza stazionario con le incertezze dei prossimi mesi che tengono alto il differenziale spread Btp-Bund per comprendere le prossime mosse della Bce in termini di QE e in termini dei vari titoli di stato.
Mentre il differenziale di oggi resta a 163 punti base, lo spread Btp-Bund prosegue nella sua azione stazionaria, al di sotto della grave emergenza di novembre-dicembre ma comunque con una cifra ancora alta rispetto ai primi mesi del 2016. Lo scorso metà novembre, lo spread italiano è tornato al livello più alto della primavera del 2014: 176 punti base, dopo aver raggiunto un picco di 182 nel corso del 13 novembre scorso. Si tratta di un indicatore molto usato per farsi un’idea di quanto un paese sia percepito come instabile e possibilmente insolvente sui debiti che ha contratto: resta una cifra non altissima ma considerata di allerta, a pochi giorni dall’elezione avvenuta di Donald Trump che evidentemente impattò sul differenziale economico. Il rendimento dei titoli di stato americani sono cresciuti ancora una volta, e questo realmente fu la causa e tutt’ora è così, per l’innalzamento dello spread italiano: il peso della Manovra Economica attesa in ridefinizione entro marzo e la situazione di stabilità politica saranno due ulteriori punti di osservanza assai stretti per gli effetti sullo spread, anche se al momento le cifre non preoccupano ancora il Governo Gentiloni.