Dopo tanta attesa, finalmente Mps ha emesso nuove obbligazioni con garanzia dello Stato. L’annuncio è arrivato ieri da Rocca Salimbeni, che ha comunicato di aver realizzato due emissioni di titoli con garanzia dello Stato per un importo complessivo di 7 miliardi di euro. In particolare, una tranche da 3 miliardi di euro, con scadenza 20 gennaio 2018 e una cedola dello 0,5%. La seconda tranche è da 4 miliardi di euro con scadenza 25 gennaio 2020 e una cedola dello 0,75%. Montepaschi, nel comunicato, ha specificato che tali bond “sono stati sottoscritti interamente dall’emittente e verranno venduti sul mercato, o utilizzati come collaterale a garanzia di operazioni di finanziamento, nel corso del 2017”. Nel primo sarà interessante vedere quale sarà la reazione a un titolo “super-sicuro” (vista la garanzia dello Stato) con cui Mps si misura sul mercato dopo il fallito aumento di capitale di dicembre.



Per Maurizio Lupi, nel momento in cui lo Stato interviene per salvare Mps, è doveroso che ci sia trasparenza e che si proceda a individuare i responsabili del dissesto della banca toscana, anche passando attraverso la lista dei debitori insolventi della banca. “Chi vuole ridare fiducia ai cittadini non può permettersi il lusso dell’opacità nel momento in cui mettiamo le mani nei loro portafogli. È una questione di priorità, anche la fiducia muove l’economia”, ha detto l’ex ministro intervistato da Libero. Lupi non ha poi risparmiato una frecciata politica legata alle vicende di Rocca Salimbeni: “Massimo D’ Alema non può tenere lezioni su Mps. Se la banca oltre che come sostegno di imprese decotte è stata usata come strumento politico di controllo territoriale, nessuno del vecchio Pd può tirarsi indietro”. Dunque l’ipotesi di una lista dei debitori insolventi continua a raccogliere consensi, ma non si sa ancora se verrà realmente realizzata.



Nel momento in cui gli occhi di buona parte del mondo finanziario sono puntati su Monte dei Paschi di Siena e l’Italia, che dovrà intervenire per salvare quella che era la terza banca del Paese, in Germania continua a tenere banco il caso di Hsh Nordbank, senza che nessuno punti il dito contro Berlino. Su IlNord.it un articolo ricorda infatti che la situazione della banca pubblica di Kiel si sta aggravando e lo Stato potrebbe essere costretto a iniettare 10 miliardi di euro per evitare il peggio. “La banca, controllata congiuntamente dai Laender di Amburgo e dello Schleswig-Holstein con l’85% del capitale, intende chiedere già quest’anno lo sblocco di garanzie pubbliche per 10 miliardi concesse dai Governi dei due Laender nel 2009 per la stabilizzazione di Hsh Nordbank e il cui uso non era previsto prima del 2025”, si legge nell’articolo, nel quale si sottolinea anche che potrebbe esserci il trasferimento di crediti deteriorati per 1,2 miliardi di euro. Inoltre, il Governatore dello Schleswig-Holstein, Torsten Albig, ritiene che ci vogliano 16 miliardi per mettere in sicurezza la banca. Oltre agli strascichi della crisi dei subprime, Hsh paga anche la crisi del settore cantieristico e dello shipping. E IlNord.it non vede quindi perché si debba puntare il dito contro l’Italia di Monte dei Paschi di Siena e non la Germania di Hsh. Una voce che si unisce a quella di Bloomerg Businessweek, che aveva ricordato come Deutsche Bank, attraverso un’operazione con un interest rate swap, abbia aiutato Montepaschi a nascondere una perdita da 367 milioni di euro, facendo però altresì accumulare perdite di lungo periodo alla banca toscana.



Secondo quanto riportato dall’Ansa, ieri sera a Milano si sarebbe tenuto un cda di Monte dei Paschi di Siena, con l’obiettivo di completare i lavori iniziati giovedì sera, quando si è cominciato ad analizzare il piano industriale, ancora in fase di bozza, che dovrà essere sottoposto alle autorità europee per una loro approvazione. Inoltre si sarebbe anche fatto un punto sul bilancio del 206 che dovrà essere approvato in una nuova riunione del board prevista per il 9 febbraio. Non si sarebbe invece affrontato il tema della nuova emissione di bond. Secondo diverse indiscrezioni, la banca toscana dovrebbe cercare liquidità con una prima tranche fino a 2 miliardi di euro attraverso un’obbligazione garantita dallo Stato. E si era parlato di un’operazione imminente, da varare già questa settimana, dopo che il Tesoro nei giorni scorsi ha varato con un decreto la garanzia pubblica. Tuttavia ancora non si sa nulla, ma l’emissione dovrebbe avvenire quanto prima.