Pier Carlo Padoan, da Bruxelles, ha tenuto a precisare che nel caso di Mps non c’è un’operazione di salvataggio, ma una “ricapitalizzazione precauzionale”. Il ministro dell’Economia ha anche smentito alcune ricostruzioni giornalistiche secondo cui la Commissione europea avrebbe presentato delle riserve riguardo l’operazione che il Governo intende compiere. “Non c’è una riserva della Commissione: ho visto che qualcuno su una testata, non mi ricordo quale, ha detto che ci sono dei problemi, ma non è assolutamente così”, ha detto Padoan ai giornalisti, specificando anche che l’incontro che ha avuto ieri con la commissaria Ue alla concorrenza, Margrethe Vestager, proprio sulla vicenda di Montepaschi, “è stato assolutamente positivo”. In ogni caso la prova del nove la si avrà quando la Commissione sarà chiamata a dare il disco verde al piano industriale di Monte dei Paschi di Siena.



I sindacati di Mps hanno firmato due accordi sulla razionalizzazione delle unità operative e sulla riduzione della aree territoriali, come previsti dal piano industriale 2016-2019 presentato da Rocca Salimbeni. In una nota, le organizzazioni dei lavoratori spiegano che i dipendente delle filiali in chiusura verranno riallocati prioritariamente nelle filiali incorporanti. “Nell’ipotesi di mobilità territoriale, come previsto nelle precedenti chiusure sportelli, l’Azienda terrà in considerazione le domande di trasferimento in essere e le esigenze dei Colleghi coinvolti; per i casi in cui si dovesse verificare mobilità professionale – e nei processi di riqualificazione che potranno esserci a seguito della liberazione di 170 risorse stimata dalle funzioni aziendali – saranno tenute in considerazione professionalità acquisite e competenze possedute”, si legge nella nota, che spiega anche che per i dipendenti coinvolta nella chiusura dei Centri specialistici non si sarà mobilità professionale, né territoriale (salvo che per i responsabili dei Centri in chiusura). Per quanto riguarda le aree territoriali, ci sarà una riduzione da otto a sei e “una liberazione di circa 40 risorse, prevalentemente tra i ruoli di responsabilità”. Tale riorganizzazione verrà avviata a metà febbraio. Negli accordi è stato stabilito anche di organizzare un nuovo incontro entro la fine del primo semestre per affrontare il tema delle assunzioni. Infatti, oltre a degli esuberi, per Montepaschi sono previste delle assunzioni.



L’intervento pubblico in Mps dovrebbe dare sicurezza ai correntisti della banca toscana sul fatto che non corrono più alcun pericolo, stante anche la garanzia sui depositi fino a 100.000 euro prevista dal bail-in. Tuttavia su solofinanza.it si legge il consiglio “è di allontanarsi da tutti i prodotti finanziari che possono avvicinarsi a Mps”. Compreso il conto deposito Widiba, società controllata al 90% da Montepaschi. Va detto che anche sui conti di Widiba vige la garanzia sui depositi fino a 100.000 euro. Inoltre, come detto all’inizio, è ormai certo che sarà lo Stato a farsi carico delle sorti della banca toscana. Teoricamente, quindi, non sembra esserci alcun rischio all’orizzonte per chi ha dei conti aperti presso società del gruppo Monte dei Paschi di Siena. Ovviamente, poi, ognuno deve scegliere il luogo più sicuro dove tenere i propri risparmi.

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