Il titolo di Assicurazioni Generali chiude in negativo in Borsa a -1,14% dopo una giornata di altalena dovuta sostanzialmente alle varie voci di accordo con Intesa Sanpaolo nella diatriba prolungata con Unicredit. Piazza Affari ha chiuso in ribasso una seduta volatile con l’indice Ftse Mib che si è mosso in un range tra 18.523 e 18.982 punti, con le banche che hanno sofferto particolarmente: molte “colpe” sono date dalla situazione di Generali con i mercati finanziari che vogliono comprendere al più presto come si strutturerà la possibile nuova fusione Intesa-Generali sul fronte del private banking. Come riporta LaPresse, male anche Intesa SanPaolo (-1,27% a 2,17 euro) che starebbe preparando un’offerta pubblica di scambio (Ops) su Generali, mista carta e cash, con l’intenzione di creare un colosso del risparmio gestito e del private banking. Secondo la stampa nazionale l’offerta partirà in tempi brevi e potrebbe essere deliberata nel corso di un Cda straordinario nel weekend, che seguirà il board di venerdì che invece servirà ad analizzare i risultati del 2016 della banca Mi-To. Il nodo ancora da risolvere è la questione dell’Antitrust dopo che l’unione delle due compagnie potrebbe portare il settore Vita oltre quota 30% dell’intero mercato italiano. Come riporta il Sole 24ore, «il rispetto di questi vincoli dovrebbe essere superato con cessioni che potenzialmente potrebbero riguardare Alleanza, valutata circa 3 miliardi di euro. Secondo gli ultimi dati disponibili, relativi al 2015, Alleanza vanta un portafoglio premi di circa 26 miliardi di euro e un utile netto di 80 milioni».



Si prova la stretta finale per Generali Assicurazioni con la pressione di Banca Intesa che vuole giungere all’acquisizione nelle prossime settimane, come ampiamente annunciato da qualche settimana Secondo indiscrezioni di stampa nel fine settimana potrebbe esserci un cda risolutivo di Intesa Sanpaolo, che definirebbe i termini dell’offerta su Generali. L’accordo dovrebbe prevedere un’offerta pubblica di acquisto in titoli e azioni: per confermare la volontà di una pressione importante della banca triestina, già venerdì Intesa Sanpaolo  pubblicherà i dati 2016, ma l’attenzione del mercato è, ormai da giorni, concentrata sull’operazione che potrebbe cambiare i confini della finanza italiana. Secondo Milano Finanza, le ultime mosse sarebbero in mano a Credit Suisse che vuole vederci “chiaro” sull’accordo tra Intesa e Assicurazioni Generali: « la recente ascesa di Generali in Borsa abbia spostato l’ipotetico concambio a 6,78 azioni Intesa per ogni azione Generali dai 5,55 relativi al periodo precedente alla diffusione delle indiscrezioni di stampa sul possibile matrimonio tra i due colossi finanziari italiani. Il broker infine ha messo in evidenza l’elevato rischio di esecuzione dell’operazione oltre ai limiti normativi e Antitrust che potrebbero ostacolare la realizzazione del colosso del bancassurance».



L’attenzione di Piazza Affari e dei mercati europei è tutta su Generali Assicurazioni, sottoposta alle mire estere ma soprattutto alla sfida tutta interna all’Italia tra Banca Intesa e Unicredit: nel periodo di complessa crisi delle banche, la sfida tra i due massimi colossi di credito italiani sulle assicurazioni col Leone rischia di tenere banco a lungo, e non solo in Borsa. Nel frattempo, mattinata con valori in positivo per le Assicurazioni Generali col titolo a Piazza Affari mentre l’intero mercato osserva i prossimi step del forte gruppo assicurativo italiano: come riporta Milano Finanza, «resta alta l’attenzione su Generali  (-0,34% a 14,86 euro) con Alleanza che potrebbe essere il gioiello da sacrificare nell’operazione di integrazione alla quale Intesa Sanpaolo (-0,55% a 2,18 euro) sta lavorando. Alleanza potrebbe essere una società piuttosto semplice da cedere. Stando ai dati 2015 ha un portafoglio premi lordo di circa 26 miliardi e un utile vicino agli 80 milioni. I profitti, tuttavia, scontano la quota di ammortamenti legati alla storica operazione Alleanza-Toro, senza i quali il risultato si attesterebbe vicino a 300 milioni. Per una valutazione dunque dell’asset prossima ai 3 miliardi, stando almeno al multiplo che viene applicato al settore assicurativo e in particolare a Generali». E dunque, cessione sarà?



Inutile girarci attorno, il destino di Generali Assicurazioni è legato al momento alla stretta finale tra Intesa Sanpaolo e Unicredit: i due istituti guidati da Carlo Messina e  Jean Pierre Mustier stanno cercando di capire in che modo e con che quote provare a dare l’assalto decisivo a Genrali. Come ha scritto per Milano Finanza l’esperto Andrea Montanari, «Le mire sul Leone di Trieste indicano la volontà del management di Intesa  di puntare su settori più redditizi quali il risparmio gestito: la compagnia assicurativa ha in pancia 530 miliardi di asset under management (400 miliardi sono riserve) e controlla Banca Generali. Possiede un patrimonio immobiliare di oltre 24 miliardi e garantisce cospicui dividendi. In più, in un’ottica sistema-Paese, ha in portafoglio titoli di Stato per 70 miliardi». Per questo motivo Intesa ormai da mesi sta valutando l’ops sulle Generali, mettendo in difficoltà sia Mediobanca, primo azionista (13%) del Leone, sia Unicredit, socio (8%) della merchant bank di Piazzetta Cuccia. Unicredit nel frattempo prova un’altra strategia meno aggressiva, dettata più che altro ai problemi sugli altri fronti con l’addio ad alcuni business dall’elevato valore aggiunto come Pioneer (patrimonio gestito di 225,8 miliardi) ceduta ad Amundi. Le prossime settimane diranno le strategie “pubbliche” delle due banche per provare a vedere chi realmente troverà un impianto solido all’interno di Assicurazioni Generali.