In questi giorni sono molti gli automobilisti italiani alle prese con il Bollo Auto 2017, una delle tasse che comportano il maggior rischio per gli utenti in caso di mancato versamento. La scadenza della gabella è infatti uno degli elementi da tenere in forte considerazione, pena sanzioni spiacevoli e salate, oltre al ritiro di targa, carta di ciricolazione e ancellazione dal Pubblico Registro Automobilistico. L’idea di affrontare una fila agli sportelli di poste e ricevitorie per effettuare il pagamento sta già mettendo a dura prova la pazienza di tutti gli automobilisti, alcuni dei quali potranno chiedere invece l’esenzione. Quest’ultima, sottolinea Studio Cataldi, riguarda solo alcune categorie, come quella degli invalidi o portatori di handicap. Rientrano in questo caso autovetture, autoveicoli per trasporti specifici, autoveicoli per trasporto promiscuo, motoveicoli per trasporti specifici, motoveicoli per trasporto promiscuo (sia nel caso in cui il conducente sia il disabile sia che il mezzo venga usato da un accompagnatore, ndr), le motocarrozzette, fino a 2000 cc per i mezzi alimentati a benzina e fino a 2800 cc per i diesel. Non rientrano invece fra i beneficiari dell’agevolazione i veicoli intestati ad enti pubblici o privati intestati ad altri soggetti, anche nel caso in cui fossero destinati in modo specifico al trasporto disabili. Intanto continua, sottolinea Primo Numero, la polemica di tutti i cittadini che vivono nei Comuni colpiti dal sisma e che attendono ancora il rimborso per il periodo 2003-2008. La restituzione prevista dalla Regione è pari al 60%, a cui non è sempre seguito il rimborso. La scossa, avvenuta il 31 ottobre del 2002, ha provocato diversi danni e la sospensione per molti tributi scattò il giorno seguente, fra cui anche il bollo dell’auto.
) – Il 2017 è arrivato e con lui le prime scadenze: per chi possiede un automobile è arrivato il momento di pagare il bollo. In Puglia, però, la situazione è drammatica: nell’ultimo decennio gli avvisi di accertamento sono più che raddoppiati e nemmeno il rischio di finire nel mirino di Equitalia rappresenta un deterrente a questo fenomeno. Il 15% dei proprietari di veicoli ormai non paga più il bollo auto ed Equitalia riesce a riscuotere solo una piccola parte, non più di 8 milioni l’anno. Da qualche giorno, però, la Regione offre la possibilità di “rottamare” il bollo auto, cioè di pagare le tasse automobilistiche arretrate senza dover pagare anche gli interessi, né sanzioni e spese di notifica. Stando a quanto riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno, si tratta di una concessione che riguarda solo chi ha subito un’iscrizione a ruolo negli anni dal 2005 al 2016 e quindi per i bolli che non sono stati pagati dal 1999 al 2010. C’è tempo fino alla fine dell’anno per provvedere al pagamento, ma prima di effettuarlo è necessario il regolamento attuativo della giunta, che dovrebbe approvarlo nelle prossime settimane.
) Sono molti gli italiani che in questi giorni si stanno mettendo in regola con il pagamento del bollo auto 2017. Per evitare sanzioni c’è tempo fino al 31 gennaio (se il bollo scadeva il 31 dicembre 2016) o comunque entro la fine del mese successivo alla scadenza. Con il ravvedimento operoso, segnala il sito 6sicuro.it, è possibile per i ritardatari mettersi in regola entro 12 mesi successivi alla data di scadenza del bollo pagando una sanzione inferiore. Se invece si è accumulato un ritardo superiore a un anno, il ravvedimento non è efficace e dunque non resta che aspettare l’arrivo a casa della cartella esattoriale. A meno che non si sia passati oltre il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello del mancato pagamento. In quel caso, infatti, il diritto alla riscossione cade in prescrizione e quindi il cittadino non è tenuto al pagamento.
Sono tanti i nodi da sciogliere per il governo e tra questi c’è il bollo auto storiche. La Regione Veneto prevedeva con una norma l’esenzione dal pagamento del bollo auto per alcuni modelli immatricolati da 20 a 29 anni fa, nel caso in cui rientrassero in alcuni registri mediante un certificato di interesse storico collezionistico rilasciato da Automobilclub storico italiano. La Corte Costituzionale ha, però, bocciato questa normativa regionale con una sentenza che è stata pubblicata lo scorso 22 novembre, quindi anche chi possiede auto storiche deve pagare il bollo auto e chi non lo ha fatto finora dovrà mettersi in regola. Sono comunque escluse dal pagamento le sanzioni. Quella del bollo auto storiche è una questione che va avanti da quando l’ex premier Matteo Renzi ha inserito nella Legge di Stabilità 2015 una norma che cancellava l’esenzione che riguardava le auto immatricolate più di 20 anni fa che non pagavano il bollo auto. L’esenzione dal pagamento è, invece, rimasta solo per i veicoli immatricolati almeno 30 anni fa. Non sono mancate ovviamente le proteste, perché questo provvedimento avrebbe aumentato i costi del mantenimento di questi veicoli e, infatti, stando a quanto riportato dal portale clubalfa.it, sarebbero aumentate le rottamazioni di queste auto o le vendite all’estero.