La Gima TT continua a volare in Borsa nel suo primo giorno di quotazioni, tanto che è intervenuto prima del previsto per un commento ancora provvisorio il presidente e ad di Ima, l’azienda che di fatto controlla il colosso del packaging delle sigarette: Alberto Vacchi, il cugino del noto ballerino-vip social, spiega come «Stiamo studiando acquisizioni. Non saranno aziende enormi. Ima ha un potenziale di valore interessante visto che continuerà a crescere sia per linee interne, sia per linee esterne». Come infatti spiega anche Repubblica, Vacchi non controlla solo Ima ma detiene in maniera diretta un  21% del capitale della società che ha venduto azioni Gima TT ricavandone un importante plusvalenza. Con il balzo attuato oggi durante il primo giorno di quotazioni, l’intera cifra di capitalizzazione sfiora ora i 1,3 miliardi di euro, una cifra davvero importante per la pur importante azienda di packaging tabacco, (agg. di Niccolò Magnani)



SUBITO “BOTTO” IN BORSA!

Signori che partenza! Da oggi le quotazioni in borsa di Gima TT hanno i fari puntati addosso e il botto atteso è avvenuto: come spiega Milano Finanza dopo le ore di contrattazioni, l’azienda spin off di Ima è scattato con un +16% che ha subito fatto sospendere per eccesso di rialzo il titolo di Gima TT. In seguito ha debuttato con un balzo del 15% sul listino Star di Borsa, per una capitalizzazione che supera così gli 1,1 miliardi di euro: le azioni sospese dopo un upside imponente del 19,2%, anche se il valore iniziale di 12,5 euro di quotazione rappresenta la parte alta della forchetta di prezzo. Come già visto nei giorni scorsi e come confermato dal diretto interessato, «il controllo ovviamente resta sempre nella mani del colosso del packaging Ima  presieduta da Alberto Vacchi, che avrà il 60%, ma che così raddoppia la sua presenza sui mercati azionari». (agg. di Niccolò Magnani)



COME ANDRÀ IL DEBUTTO?

Gima TT debutta oggi in borsa: l’azienda leader nel packaging delle sigarette sarà quotata sul segmento Star del Mta di Borsa Italiana. Nata da una costola della IMA di Alberto Vacchi (cugino del noto Gianluca) nel 2010, è passata da un fatturato di un milione di acero ad uno superiore a 145 milioni di euro nel giro di sette anni. Gima TT piace agli investitori: ha brevetti interessanti, una struttura del capitale molto leggera e riesce a trasformare buona parte dei ricavi in utili e flussi di cassa. Il debutto in borsa dunque parte sotto una buona stella. Rispetto all’anno scorso è in crescita del 45%, ma secondo gli advisor Kepler-Unicredit, Equita e Mediobanca può continuare a crescere a due cifre anche fino al 2021. La società guidata da Fiorenzo Draghetti non ha capitale investito, quindi tutti il margine lordo viene trasformato in utile operativo. L’anno scorso su 100 milioni di ricavi gli utili sono stati di 27,2 milioni, quest’anno su 145 milioni di fatturato si prospettano profitti per oltre 40 milioni di euro.



COLLOCAMENTO ISTITUZIONALE CONCLUSO CON SUCCESSO

Gima TT opera in un settore in forte espansione: il suo maggior cliente è il colosso Philip Morris, che nel 2018 stima di generare il 13% della sua produzione delle sigarette elettroniche, ma sulla stessa strada sembrano anche altri colossi, come British American Tobacco e Japan Tobacco. Alberto Vacchi, che controlla e guida la IMA, possiede il 70% di Gima TT, ma possiede direttamente anche un 21% del capitale della società che sta per vendere in collocamento, ricavandone così una plusvalenza importante. IMA invece cederà, come riportato da Repubblica, solo una piccola quota in Opv per beneficiare anche in futuro della controllata che impacchetta le sigarette. Per queste ragioni i fondi internazionali di lungo termine e quelli più speculativi sono interessati al collocamento di Gima TT sul mercato fino al 35%. Il collocamento è stato riservato agli istituzionali, non ai piccoli investitori. L’operazione si è conclusa con successo: la domanda al prezzo di offerta di 12,5 euro per azione è stata pari a circa 8 volte il quantitativo di azioni offerte, quindi la capitalizzazione della società è pari a 1.100 milioni. Come riportato da Finanza.com, sono pervenute richieste per 272,2 milioni di azioni da parte di 253 primari investitori italiani ed esteri. Oggi dunque cominciano le negoziazioni in borsa.