FUTURO CON BANCO POSTA?
Mps chiude la prima seduta della settimana in Borsa con un calo dell’1,35%, attestandosi a 4,672 euro. Secondo quanto scrive Affari & Finanza, per Montepaschi la sfida importante resta comunque quella di recuperare redditività. E per raggiungere questo obiettivo si starebbero confrontando due linee. Una che vede il mantenimento di tutte le attività, con un loro miglioramento, mentre l’altra prevederebbe la concentrazione sui servizi da offrire agli imprenditori già clienti, costruendo una sorta di “Credem toscano”, cedendo l’attività retail. Che potrebbe essere acquistata da Banco Posta, controllato anch’esso dal Tesoro. “Ma un piano del genere dovrà fare i conti con molte resistenze, partendo da quelle locali e sindacali”, fa notare il supplemento di Repubblica. Va ricordato che già in passato il nome di Poste Italiane era stato accostato a quello di Mps come possibile “cavaliere bianco” della banca toscana.
LE NOVITÀ SUL CASO ROSSI
La settimana in Borsa di Mps inizia in rosso. Al momento a Piazza Affari il titolo cede l’1,4%, scendendo sotto i 4,7 euro. Nel frattempo continua a far discutere il caso David Rossi. Le Iene ieri sera hanno trasmesso un servizio da cui si evince che Lorenza Pieraccini, che all’epoca della morte del responsabile comunicazione di Mps lavorava nella segreteria dell’amministratore delegato della banca, Fabrizio Viola, non è stata mai ascoltata dalla Procura, anche se agli atti risultava il contrario. La donna, inoltre, ha fatto capire che Viola aveva letto, come pure il responsabile della segreteria, una mail inviata da Rossi stesso nella quale manifestava l’intenzione di suicidarsi e chiedeva aiuto. Mail che tuttavia l’ex ad di Montepaschi ha detto agli inquirenti di non aver mai letto. La madre di Rossi, tra l’altro, ritiene che quel messaggio non possa averlo scritto il figlio. Su questa vicenda continuano quindi a esserci delle zone d’ombra.
SLITTA L’OFFERTA DI SCAMBIO
Mps si appresta a iniziare la seconda settimana di ritorno in Borsa. E lo fa qualche “intoppo”. La banca ha infatti fatto sapere che non potrà prendere il via l’offerta di scambio prevista come “ristoro” per quei risparmiatori che avevano obbligazioni subordinate Upper Tier 2 emesse per finanziare l’acquisizione di Antonveneta e che al momento hanno in mano delle azioni di Montepaschi. Manca infatti il decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze necessario a consentire la conversione di tali azioni in bond senior di Mps. Azioni che diventerebbero di proprietà del Tesoro. Dunque finché non sarà emanato il decreto non potrà partire l’offerta, che tra l’altro sarà importante per determinare l’effettiva quota di capitale che sarà in mano pubblica dopo la ricapitalizzazione precauzionale.
Continua inoltre a tenere banco il caso Rossi. Dopo che la Procura di Siena ha diffuso un comunicato per far chiarezza su alcuni punti rispondendo “alle critiche di merito sull’indagine” condotta relativamente alla morte dell’ex responsabile comunicazione di Mps, Luca Goracci, legale della famiglia di David Rossi, ha diffuso un comunicato per controbattere a quanto scritto dalla Procura. Riguardo, per esempio, al mancato sequestro degli indumenti dell’uomo, che sono poi stati distrutti, l’avvocato segnala che “dedurre che dalla mancata richiesta di sequestro degli indumenti i familiari ipotizzassero da subito il suicidio contrasta con un dato eclatante in quanto furono gli stessi familiari ad insistere perché venisse disposta l’autopsia non credendo all’ipotesi del suicidio”.