Il debutto di ieri è stato debole per Pirelli: il rientro in Borsa è avvenuto in una giornata nera per il listino milanese, affossato dai titoli bancari. L’azienda di pneumatici ha chiuso in frazionale ribasso dello 0,46%. Una percentuale di ripresa è stata registrata questa mattina: il titolo è infatti a +0.62%. In effetti la forza dei titoli Pirelli andrà misurata nelle prossime settimane, visto che nei primi giorni c’è sempre volatilità. Un esordio sottotono era atteso dagli operatori a causa dell’andamento del collocamento, con il prezzo fisso fissato nella parte bassa della forchetta proposta agli investitori e per i possibili arbitraggi con altri titoli del settore considerati meno cari, come Continental. Ma ieri in Piazza Affari è rientrata, come riporta Il Giornale, una Pirelli diversa, composta solo dalla parte dei pneumatici premium consumer, senza il Venezuela deconsolidato per la situazione critica nel Paese, senza l’area delle gomme industriale e con un debito salito a circa 4 miliardi. (agg. di Silvana Palazzo)



PER IL RITORNO NEGATIVO SFUMANO MAXI BONUS

Il primo giorno di quotazione in Borsa non si è chiuso positivamente per Pirelli, che è arrivata a perdere fino a circa il 3,4% del suo valore nella prima fase di negoziazione a Piazza Affari. Le potenzialità del gruppo dei pneumatici non hanno convinto a pieno il mercato, infatti non è stato sufficiente vendere il titolo al prezzo più basso possibile. Sono stati soprattutto i grandi investitori a vendere a piene mani le azioni della Bicocca, stando a quanto riportato dal Fatto Quotidiano. Pochi invece i piccoli risparmiatori, in totale 32mila, che hanno deciso di disfarsi subito delle azioni Pirelli. E pensare che proprio i grandi investitori avevano reclamato la settimana scorsa un taglio netto del prezzo delle azioni Pirelli. L’azienda sperava di poter tornare sul listino milanese ad un prezzo compreso tra 6,3 e 8,3 euro per azione, ma mercoledì scorso si è arrivati ad un ridimensionamento delle proprie attese d’incasso, fermandosi a 6,5 – 6,7 euro a titolo. Nonostante il ritocco, è arrivata lo stesso la delusione in Borsa.



RITORNO DELLE AZIONI PIRELLI PIÙ GRANDE IPO DEL 2017

Tronchetti e le prime linee dirigenziali hanno visto sfumare il maxibonus da circa 140 milioni di euro: era condizionato al fatto che Pirelli superasse la soglia dei 6,7 euro per azione. Nonostante ciò per Borsa Italiana il ritorno di Pirelli sul listino resta la più grande Ipo del 2017 nell’Europa Continentale con 2,275 miliardi di euro di incassi. Insomma, è presto per fare bilanci. Ma quali sono gli scenari per Pirelli? Tenendo conto dei documenti ufficiali della quotazione, Pirelli prevede un incremento annuo del giro di affari del 9%. Si tratta di una previsione molto generosa visto che finora la media storica si è attestata al 5,4%. L’azienda non riceverà un euro dal collocamento per investimenti futuri, restando ancora fortemente indebitata, con tutti i rischi che ne conseguono. A beneficiare subito del ritorno in Borsa di Pirelli è Banca Imi (gruppo Intesa), Jp Morgan e Morgan Stanley: le tre banche, consulenti dell’azienda di pneumatici, intascheranno buona parte delle commissioni per il collocamento e potranno contare sul rientro a breve di 1,25 miliardi di prestiti concessi a Pirelli.

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