LANNUTTI E FRACASSI SULLA MORTE DI ROSSI
Sul caso di Mps e della morte di David Rossi, Elio Lannutti e Franco Fracassi hanno scritto un libro dal titolo “Morte dei Paschi”. Affaritaliani ha realizzato un’intervista doppia ai due autori e alcuni passaggi risultano interessanti. Fracassi spiega che a spingerlo a scrivere il libro è stato il fatto che quella di Montepaschi è una vera e propria saga. Ci sono i cattivi, gli intriganti, i corrotti, le vittime. C’è la massoneria, la mafia e il Vaticano. C’è il furbo, lo stolto e il fesso. C’è il denaro, tanto denaro. C’è anche il sangue, tanto sangue”, ha detto. Lannutti, invece, cita i numeri e le operazioni che hanno portato al dissesto della banca, dall’acquisizione di AntonVeneta al salvataggio pubblico costato 9 miliardi di euro. “La voragine è stata di oltre 61 miliardi. Un’enormità”, ha aggiunto.
Fracassi non nasconde poi che la cosa che più l’ha colpito è stata scoprire altri strani suicidi, oltre a quello di David Rossi, ma “tutti collegati tra loro. Come avvenne negli anni successivi a Ustica”. Lannutti spiega anche la scoperta di un caso non citato nel libro: “Un dirigente del ministero dell’Economia trovato impiccato con la cravatta a un termosifone del suo ufficio, dopo la pausa pranzo”. I due ritengono in ogni caso che l’ex responsabile di Mps non si sia tolto la vita. Lannutti su questo è abbastanza categorico: “David Rossi è stato suicidato”. E sulle ragioni dietro la sua morte Fracassi dice: “Mps aveva le mani in pasta con riciclaggio di denaro, traffico d’armi, tangenti miliardarie, operazioni finanziarie internazionali che, a naso, avevano tanto l’aspetto di truffe. Per una di queste cose. Per tutte queste cose”.