IN BORSA CHIUDE A -4,94%
Mps chiude la seduta in Borsa con un calo del 4,94%, che lascia il titolo sotto la soglia dei 4 euro. La commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche inizierà domani a esaminare il caso di Montepaschi. E proprio oggi Codacons ha inviato un’istanza urgente alla commissione stessa, chiedendo la convocazione formale dell’associazione dei consumatori perché possa prendere parte ai lavori. Agenpress riporta la notizia, segnalando come Codacons rappresenti legalmente il maggiore numero di risparmiatori di Mps danneggiati e che la sua attività è stata anche riconosciuta dalla Commissione europea. Dunque la partecipazione del Codacons al procedimento sarebbe senza dubbio importante. Vedremo se verrà preso qualche provvedimento, in merito alla richiesta pervenuta, da parte della commissione e del suo Presidente Pier Ferdinando Casini.
L’APPRODO IN COMMISSIONE BANCHE
Mps comincia male la settimana in Borsa, con un calo del 4,3%, che porta il titolo sotto la soglia dei 4 euro e vicino ai 3,90. Questa settimana la commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche affronterà il tema Montepaschi. Dopo quanto accaduto la settimana scorsa, con delle accuse reciproche tra Consob e Banca d’Italia su Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, in molti ritengono che discutere della banca toscana non possa che diventare nuovo terreno di polemiche. Secondo quanto scrive Il Manifesto, Matteo Renzi vorrebbe evitare che Mario Draghi venisse coinvolto nella vicenda. Tuttavia proprio nel ripercorrere le vicende di Mps potrebbe saltar fuori il nome del Presidente della Bce, visto che autorizzò l’acquisizione di AntonVeneta, da molti indicata come l’inizio della crisi di Montepaschi. Sarà quindi interessante vedere cosa accadrà in commissione.
LA RICHIESTA AL COMITATO DI PRESIDENZA DEL CSM
Mentre Monte dei Paschi comincia una nuova settimana in Borsa, si continua a parlare del caso della morte di David Rossi, tornato alla ribalta dopo alcuni servizi trasmessi dalle Iene nelle scorse settimane. Servizi in cui sono state raccolte testimonianze piuttosto forti, tanto che Pierantonio Zanettin, componente laico del Consiglio superiore della magistratura, ha deciso di chiedere al Comitato di Presidenza del Csm di valutare di aprire una pratica per valutare eventuali profili di incompatibilità ambientale o funzionale a carico dei vertici del Tribunale e della Procura di Siena. Intervistato da Radio Radicale, Zanettin ha spiegato di aver trovato anche piuttosto inusuale il fatto che i vertici di Tribunale e Procura abbiano diffuso un comunicato stampa entrando nel merito delle indagini e dei provvedimenti che sono stati assunti sul caso Rossi.
“Io credo che i magistrati per tutelare il proprio operato hanno gli atti giudiziari, hanno il Consiglio superiore della magistratura, che può aprire una pratica a loro tutela”, ha detto, definendo anomalo questo atteggiamento da parte delle due istituzioni, come pure il fatto che Lorenza Pieraccini non fosse stata ascoltata dagli inquirenti, al contrario di quanto scritto nelle carte. E che la sua eventuale testimonianza non avrebbe aggiunto nulla di rilevante, quanto invece le sue parole trasmesse dalle Iene lasciano intendere esattamente il contrario. Per Zanettin, a distanza di quattro anni dalla morte dell’ex responsabile comunicazione di Monte dei Paschi continuano a esserci punti oscuri e che probabilmente sarebbe interesse di tutti cercare di fare maggior chiarezza su di essi.