IN BORSA CHIUDE A +6,22%
Mps riesce a chiudere in Borsa con un rialzo del 6,22%, che porta il titolo vicino ai 3,6 euro. Si è appreso intanto che non ci sono stati esposti, presso la Procura di Siena, per aggiotaggio rivolti a Matteo Renzi, che all’inizio del 2016 aveva dichiarato che Montepaschi era stata risanata e che investirci sarebbe stato un affare. Lo ha detto il Procuratore capo di Siena, Salvatore Vitiello in audizione alla Commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche rispondendo a una domanda di Carlo Sibilia, deputato del Movimento 5 Stelle. Secondo quanto riporta Toscana Tv, Sibilia ha anche chiesto se la Procura, nell’ambito delle indagini su Mps, avesse ascoltato Mario Draghi, che aveva firmato l’autorizzazione all’acquisto di AntonVeneta un anno prima. La risposta l’ha fornita il Pm Antonino Nastasi, spiegando che le indagini erano relative al reato di ostacolo alla vigilanza e non sulla congruità del prezzo pagato per AntonVeneta. Dunque erano stati ascoltati componenti del direttorio di Bankitalia Tarantola, Saccomanni e Clemente. Non quindi Draghi.
LE PAROLE DI CLAUDIO BORGHI AQUILINI
Mps in Borsa rimbalza del 6%, tornando a quota 3,5 euro ad azione. Intanto Claudio Borghi Aquilini, ospite della puntata de L’aria che tira su La7, ha voluto ricordare che tra aumenti di capitale, azzeramento di titoli e intervento pubblico, negli anni le difficoltà di Montepaschi hanno creato un buco superiore ai 40 miliardi, sui quali il Partito democratico non può dirsi esente da ogni tipo di responsabilità, visto che i vertici della banca sono stati nominati dagli enti locali, dove nel corso degli anni le responsabilità di governo sono state sempre nelle mani dei partiti eredi del Pci. Il responsabile economico della Lega Nord ha voluto poi evidenziare che la vera “botta” a Mps è arrivata con l’acquisizione di AntonVeneta, un’operazione che venne autorizzata da Mario Draghi, allora a capo della Banca d’ Italia. Borghi ha anche ricordato che Mario Borghezio nel 2008 presentò alla Procura di Siena una denuncia relativa proprio a quell’operazione, visto che a suo modo di vedere c’era qualcosa che non tornava nel prezzo pagato da Mps.
LE RICHIESTE DEI CONSUMATORI IN COMMISSIONE BANCHE
La Commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche ha cominciato a occuparsi di Monte dei Paschi e, come ricorda Il Sole 24 Ore, in audizione sono intervenute anche le associazioni dei consumatori Adusbef, Adiconsum, Altroconsumo e Associazione Codici. Elio Lannutti, Presidente di Adusbef, ha evidenziato come sarebbe importante che venisse resa pubblica la lista dei debitori di Monte dei Paschi. Inoltre, ha evidenziato come i problemi della banca siano iniziati con l’acquisizione di AntonVeneta, che ancora non si capisce bene perché sia stata autorizzata. Di certo, ha spiegato, tutti ora ne pagano il prezzo, compresi i contribuenti. Silvia Castronovi, responsabile delle relazioni istituzionali di Altroconsumo, ha auspicato che la commissione possa riuscire a “vederci chiaro anche perché dietro a questa vicenda ci sono le attività di speculatori gravi che poi si sono ripercosse sulle spalle dei piccoli risparmiatori con gravi conseguenze, fino al suicidio di alcuni”.
Adiconsum ha invece cercato di far capire quanto sarebbe conveniente per la banca toscana riuscire a gestire “in house” gli Npl, perché ciò consentirebbe di creare valore non solo per se stessa, ma anche per il territorio. Per Carlo Piarulli, Segretario generale dell’associazione dei consumatori, la cessione dei crediti deteriorati “sta determinando nocumento alla banca ma anche e soprattutto ha un impatto sul territorio per imprese e famiglie che hanno acceso mutui con la banca stessa”. Infine Luigi Gabriele, Responsabile relazioni istituzionali di Codici, ha chiesto che vengano acquisiti i documenti che la banca mostrava durante il tavolo permanente di confronto con le associazioni dei consumatori.