PIAZZA AFFARI, LA CHIUSURA
La Borsa italiana chiude in calo dello 0,05% e sul listino principale troviamo in rialzo A2A (+0,46%), Atlantia (+1,15%), Azimut (+0,12%), Banca Generali (+0,47%), Cnh Industrial (+0,27%), Eni (+0,29%), Fineco (+0,06%), Intesa Sanpaolo (+1,59%), Leonardo (+2,71%), Mediobanca (+1,23%), Telecom Italia (+1,32%), Terna (+0,49%), Ubi Banca (+0,53%), Unicredit (+1,09%) e UnipolSai (+0,16%). I ribassi più ampi sono quelli di Banca Mediolanum (-2,44%), Banco Bpm (-0,74%), Brembo (-1,07%), Buzzi (-1,8%), Campari (-1,7%), Enel (-0,93%), Exor (-0,93%), Fca (-1,9%), Ferragamo (-0,68%), Italgas (-2,64%), Moncler (-0,89%), Prysmian (-1,5%), Snam (-0,61%), Stm (-2,62%) e Yoox (-1,91%). Fuori dal listino principale Astaldi chiude con un +12,17%, mentre Banca Intermobiliare cede il 5,18%. Il cambio euro/dollaro resta si avvicina a quota 1,18, mentre lo spread tra Btp e Bund si trova appena sotto i 141 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15:45
La Borsa italiana guadagna lo 0,6% e sul listino principale troviamo in rosso Banca Mediolanum (-0,9%), Brembo (-0,2%), Buzzi (-1,4%), Campari (-0,9%), Fca (-0,9%), Ferragamo (-0,3%), Italgas (-1%), Moncler (-0,7%), Prysmian (-0,8%), Snam (-0,6%), Stm (-2,1%), Unipol (-0,1%) e Yoox (-0,4%). I rialzi più consistenti sono quelli di A2A (+1%), Atlantia (+1,3%), Cnh Industrial (+1,1%), Intesa Sanpaolo (+2,1%), Leonardo (+4,3%), Mediobanca (+1,3%), Telecom Italia (+1,9%), Ubi Banca (+1,6%) e Unicredit (+1,9%). Fuori dal listino principale Rcs sale del 4,9%, mentre Digital360 cede il 5,8%. Il cambio euro/dollaro resta sopra quota 1,175, mentre lo spread tra Btp e Bund scende a 141 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 10:15
La Borsa italiana guadagna lo 0,2% e sul listino principale si notano i ribassi di Banca Mediolanum (-0,9%), Banco Bpm (-0,7%), Buzzi (-1,2%), Cnh Industrial (-1,1%), Fca (-1,2%), Italgas (-0,8%), Recordati (-0,9%) e Stm (-1,1%). I rialzi più consistenti sono quelli di Banca Generali (+0,6%), Brembo (+0,8%), Enel (+0,7%), Eni (+0,7%), Leonardo (+1,3%), Telecom Italia (+0,7%) e Unicredit (+0,9%). Fuori dal listino principale Ceramiche Ricchetti sale del 6,7%, mentre Creval cede 5,5%. Il cambio euro/dollaro si porta sopra quota 1,175, mentre lo spread tra Btp e Bund si attesta a 143 punti base.
PIAZZA AFFARI PUNTA A QUOTA 22.500
Giornata macroeconomica piuttosto quella odierna. Alle 11:30 un’asta di Bund tedeschi con scadenza a trent’anni: i rendimenti attesi sono intorno all’1,22%. Alle 14:30 dagli Stati Uniti i principali ordinativi di beni durevoli per il mese di ottobre: le attese sono per un incremento dello 0,5%, in leggero calo rispetto alla rilevazione precedente. Sempre alla stessa ora, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione: le attese sono per un dato pari a 240 mila unità, un calo di novemila unità rispetto alla precedente settimana. Alle 16:00, invece, il sentimento d’aspettativa dei consumatori del Michigan per il mese di novembre. Il consensus è posto a 87,6 punti, un dato invariato rispetto al mese precedente. Alle 16:30, infine, le scorte settimanali di petrolio.
Dopo una fiacca apertura dei principali listini europei, complici le incertezze politiche che riguardano la Germania, ma anche la settimana corta di Wall Street che per la festività del Thanksgiving resterà chiusa giovedì e solo parzialmente aperta venerdì, le borse del vecchio continente hanno dato un’accelerata a metà mattina, ulteriormente confermata nel pomeriggio, a confermare che malgrado le difficoltà politiche l’attenzione è posta sull’apporto dell’economia tedesca alla ripresa europea e ai buoni risultati delle trimestrali. La Borsa di Milano è così passata dal -0,2% dell’apertura al +0,5% della tarda mattinata per vedere incrementare il dato nel pomeriggio con un +0,7% ed una chiusura a 22.326 punti con un incremento dello 0,62%, trascinata da Enel, Tenaris, Ferragamo, Azimut, Fiat, Ferrari e Saipem, in calo invece le banche.
Sul listino milanese ha brillato Enel, con volumi di scambio decisamente sopra la media, grazie alla presentazione del nuovo piano industriale per il periodo 2018-2020 piaciuto agli analisti soprattutto per la nuova politica in materia di dividendi con un pay-out del 70% sull’utile netto del gruppo. Nel 2018 è previsto un dividendo minimo di 0,28 euro per azione, migliore del 33% di quello distribuito quest’anno, ma in realtà Enel si impegna a corrispondere l’importo più elevato tra la cedola di 0,28 e il pay-out del 70% a tutto beneficio degli azionisti. Cifra che è poi vista al rialzo negli anni successivi, con un dividendo implicito di 0,33 euro per azione previsto per il 2019 e di 0,37 per il 2020. È continuato, invece, il momento difficile per i titoli bancari: Ubi Banca ha perso oltre tre punti percentuali mentre Banco Bpm ha fatto segnare una flessione del 2%. Male anche Bper che ha lasciato sul terreno l’1,38% e Unicredit che ha perso lo 0,78%. È continuato, invece, il rimbalzo di Creval dopo le perdite della scorsa settimana: il titolo ha guadagnato il 14%. Molto bene anche Banca Carige che dovrebbe riuscire a portare a termine con successo l’aumento di capitale: il titolo ha guadagnato il 53%. Da segnalare anche il buon risultato di Geox che ha guadagnato più dell’11% e RCS che è salita del 4,5%. Per quanto riguarda invece il mercato obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund ha chiuso in leggera contrazione, attestandosi a 142 punti base. Il rendimento del Btp a 10 anni è stato pari all’1,77%.