LISTA 100 DEBITORI, IL COMMENTO DI GIANNARELLI (M5S)

I vertici di Montepaschi hanno consegnato alla Commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche l’elenco dei 100 principali debitori delle banca, secretandolo. Cosa che non è piaciuta al Movimento 5 Stelle. Il Presidente del gruppo M5S nel Consiglio regionale della Toscana, Giacomo Giannarelli in una nota afferma che “sapere che la Commissione d’inchiesta parlamentare ha acquisito l’elenco, secretandolo, è una sconfitta della politica. Anche perché una buona parte di quei nomi la rendemmo già nota noi tramite la Commissione regionale”. “Se i partiti hanno paura a tirare fuori i nomi ancora non usciti è perché, forse, renderebbero evidente come i soldi del Monte siano stati spartiti e bruciati in modo bipartisan, da gruppi legati a sinistra e a destra. Se sui primi abbiamo fatto chiarezza già noi, adesso bisognerebbe farla anche su quelli legati ai secondi”, ha aggiunto, specificando che “il Monte è stato sicuramente spolpato da Pd e quelli che oggi sono finiti in Mdp, ma non dimentichiamoci che a guidare l’Antonveneta targata Mps ci andò un uomo del centrodestra, legato a Denis Verdini”.



CESSIONE QUOTA DEL TESORO ENTRO IL 2021

La Commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche ha chiuso ieri una settimana dedicata al caso Monte dei Paschi con l’audizione di Vincenzo La Via, Direttore generale del Tesoro, il cui nome era tra l’altro emerso nei giorni scorsi come possibile sostituto di Alessandro Falciai alla Presidenza di Montepaschi. Pier Ferdinando Casini, Presidente della Commissione, ha detto che a dicembre verrà sicuramente ascoltato il ministro Padoan. La Via ha spiegato che con una serie di interventi lo Stato è riuscito a evitare il bail-in, ottenendo una risultato “assolutamente positivo per i risparmiatori e il sistema bancario”. Inoltre, ha ribadito che il Tesoro “dovrà cedere la partecipazione acquisita entro l’arco temporale di riferimento del Piano”, ovvero nel 2021. Non è detto che lo Stato riesca a rientrare dalle risorse impegnate: ciò dipenderà dallo sviluppo del piano, ha evidenziato La Via, ricordando però che nel precedente intervento del 2012, c’è stata “l’integrale soddisfazione dei diritti dello Stato italiano”. Il dirigente ha poi spiegato che la decisione di procedere o meno con un’azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici delle banca toscana spetterà al cda delle stessa.



Le parole di La Via non sono molto piaciute a Renato Brunetta. Secondo quanto riporta Mf-Dow Jones, il vicepresidente della commissione ha infatti detto di aver “stima dei civil servant di Bankitalia e Mef, ma questa audizione ha dimostrato la totale inadeguatezza della tecnostruttura del Mef”. Brunetta stesso ha fatto anche interrompere i lavori per poter tenere un ufficio di presidenza urgente. Alla ripresa dei lavori, lo stesso Casini ha riportto a La Via “il disagio di una  parte dei colleghi della commissione che non è affatto rimasta convinta delle sue risposte, non nel merito ma nella reticenza”.

Leggi anche

Bonus affitto 2025/ Ristanziato fondo per morosità incolpevole: i requisiti (20 dicembre)