Manovra in via di definizione in Parlamento ed ecco arrivare le prime novità riguardanti il bonus bebè. L’assegno mensile per i nuovi nati erogato dallo Stato per mezzo dell’Inps, come aiuto alle famiglie con basso reddito, verrà confermato ma a partire dal 2019 sarà dimezzato. Una scelta rivelatasi necessaria per far sì che il bonus bebè diventasse strutturale, dunque per sempre, e allo stesso tempo far quadrare i conti. L’ultima versione dell’emendamento alla manovra, che verrà votato questa sera – come riporta La Stampa – prevede inoltre un bonus non più per tre anni ma solo per il primo anno di età del bambino o per il primo dopo l’adozione. Resta confermata a 25.000€ la soglia di reddito ISEE: dunque soltanto le famiglie che non superino questa quota potranno inoltrare richiesta per avere accesso al beneficio riservato alle neo mamme, mamme adottive o affidatarie, rispettivamente per ogni bebè nuovo nato e per ogni minore adottato o in affido.
I NUMERI
I tagli per rendere strutturale il bonus bebè fanno sì che già dal prossimo anno ad essere stanziati saranno 165 milioni anziché 185. Nel 2019 la cifra destinata agli assegni di natalità sarà pari a 295 milioni, mentre nel 2020 sarò di 228: praticamente la metà di quanto stabilito all’inizio. Questi sono i costi dello Stato, ma in cosa si traducono queste cifre per le famiglie italiane che rientrano al di sotto della soglia ISEE di 25mila euro e non vogliono rinunciare ad un figlio? Per quanto riguarda il 2018 il bonus bebè ammonterà ad 80 euro al mese, per un totale di 960 euro all’anno. Dall’anno successivo (2019) come detto l’assegno per i nuovi nati verrà dimezzato: significa che mensilmente entreranno soltanto 40 euro, per un totale di 480 euro all’anno. Variando la somma destinata al bonus da un anno all’altro, ne deriva che la durata del beneficio cambierà a seconda della data di nascita dei bambini: per i nati entro il 31 dicembre 2017 il bonus durata triennale come inizialmente stabilito, mentre per i nati dal 2018 in poi durerà solo un anno. Nessuna differenza per quanto riguarda la somma percepita: 80 euro nel 2018 e 40 dal 2019. In ogni caso, care mamme: conviene affrettarsi.