Matteo Renzi non ha creato, attraverso il Jobs Act, 980mila nuovi posti di lavoro: negli ultimi sei mesi di quest’anno, solo il 24% dei contratti è a tempo indeterminato, per il resto siamo al trionfo del precariato. Di più, negli ultimi 4 anni, di cui tre di renzismo, sono stati spesi 62 miliardi in mance, mancette e bonus: avessero usato quell’enorme tesoretto per intervenire seriamente e massivamente sul cuneo fiscale, l’economia sarebbe forse ripartita davvero. Invece, solo decontribuzione – quindi una tantum e non manovra strutturale – e dipendenza dal Qe di Mario Draghi. Volete credere alle nuove promesse della Leopolda, a partire dagli 80 euro da estendere alle famiglie con figli? Fate pure. O forse è credibile chi ha governato per 20 anni questo Paese, promettendo una rivoluzione liberale e citando (facendoli ribaltare nella tomba) Thatcher e Reagan a ogni piè sospinto e che ora ci promette sgravi Iva per il cibo per i cani degli anziani indigenti? Ma vi rendete con a cosa è ridotta la politica italiana? Luigi Di Maio e accoliti, per carità di Patria, nemmeno li prendo in considerazione.