Un improvviso incidente vi costringe al pronto soccorso? Occupati dal bisogno al bagno? Siete a letto a dormire o ci siete a fare altro? Siete fuori per lavoro? Siete a zonzo in giro? Siete in vacanza? Siete in cuffia a sentir musica? Non siete in casa, insomma, o se lo siete non potete aprire se vi bussano alla porta? Niente paura ci pensa Amazon. Sì, Amazon con Key: un nuovo servizio dell’azienda di Jeff Bezos che permetterà ai corrieri di aprire, all’uopo, la porta d’ingresso della vostra abitazione e riporre il pacco da voi acquistato, in sicurezza, dentro casa. Il sistema si basa su una Cloud Cam di Amazon, un sistema di chiusura intelligente delle porte, e un protocollo wireless chiamato Zigbee, già utilizzato da molti dispositivi per la casa intelligente. È compatibile con serrature Yale e Kwikset.



Quando un corriere arriva con un pacco Amazon per la consegna all’interno della casa esegue la scansione del codice a barre, inviando una richiesta alla videocamera in cloud di Amazon. Se tutto è regolare il cloud concede l’autorizzazione a entrare, inviando un messaggio alla fotocamera che inizia la registrazione. Il corriere sblocca quindi la porta attraverso un’app ed entra. Posa il pacco, esce, chiude la porta e registra l’avvenuta consegna. Il cliente riceve una notifica che il pacco risulta consegnato, oltre a un breve video che mostra il corriere entrare in casa, per confermare la regolarità dell’operazione.



Per 249,99 dollari Amazon ti fornisce una serratura intelligente e la videocamera collegata, compresa l’installazione. A cosa serve tutto questo? Oh bella, a far crescere più in fretta l’economia! Già, in questo modo quelli di Bezos ti entrano in casa, se al bussare tu non apri, affinché non abbia a rallentarsi quel virtuoso circuito che dalla spesa parte, passa per il disporre in fretta dell’acquistato, poi per la consumazione che fa nuovamente produrre; tutto per fare la crescita più lesta possibile e senza intoppi. Grazie Jeff!

Bene, per non correre il rischio che, oltre al non aprire la porta manchino pure i denari a chi deve fare la spesa e tenere attivo quel munifico circuito, occorre che le altre aziende organizzino business che rifocillano il potere d’acquisto se e quando acquistano le loro merci. Troppa grazia dite? Mettiamola così, misericordia a fine di lucro: nel fare quel che fa, i ricavi del colosso internet hanno raggiunto 43,7 miliardi di dollari, contro 32,7 miliardi di dollari dello stesso trimestre del 2016, con una crescita del 34%. Gli altri – Ikea, le free press, gli Outlet, Groupon, Airbnb, Uber – non sono da meno!