IN BORSA CHIUDE A -4,76%
Mps chiude la giornata in Borsa con un calo del 4,76%, che porta il titolo sotto la soglia dei 4,3 euro. Come noto, il piano industriale di Montepaschi prevede dei tagli agli sportelli, che porteranno anche alla chiusura della filiale di Riotorto. Tra la popolazione è partita una raccolta firme per far cambiare idea alla direzione della banca toscana. Il Tirreno riporta le dichiarazioni di Pierluigi Rinaldi, Segretario del locale circolo del Pd, che evidenzia come lo sportello di Mps negli anni abbia svolto “un vero e proprio servizio alla cittadinanza di Riotorto, assolvendo ad una funzione sociale e aggregativa che va al di là delle sue prerogative istituzionali”. Non è da escludere, segnala Rinaldi, che “difficilmente, molti risparmiatori, con il trasferimento verso la filiale di Venturina, continueranno ad avvalersi dei servizi offerti dal Mps in quella sede”.
MORELLI FIDUCIOSO, FALCIAI IN BILICO
In Borsa Mps oggi cede il 3,9%, avvicinandosi a 4,3 euro ad azione. Segno che non sono stati ben accolti i dati economici al 30 settembre diffusi ieri a mercati chiusi. Si è tenuta anche una conference call, nella quale Marco Morelli ha spiegato che è ancora presto per fare valutazioni sulle conseguenze che potrà avere l’addendum con le regole molto severe sugli Npl della Bce. L’amministratore delegato di Montepaschi ha invece detto di ritenere che la banca abbia tutti gli elementi “per una normale e solida ripresa”, grazie anche alla possibilità di disporre “di una rete commerciale resilente”. Morelli ha evidenziato in particolare l’aumento della raccolta, che ha raggiunto gli obiettivi che nel piano industriale erano stati prefissati per il 2019. Intanto il 18 dicembre è fissata la data per l’assemblea dei soci che dovrà anche eleggere il nuovo cda. Secondo le indiscrezioni, sembra scontata la conferma di Marco Morelli, mentre sarebbe in bilico la poltrona del Presidente Alessandro Falciai.
ASSEMBLEA DEI SOCI IL 18 DICEMBRE
Oggi Monte dei Paschi di Siena affronta una nuova giornata in Borsa e sicuramente sarà interessante vedere quale sarà la reazione del titolo alla diffusione dei conti al 30 settembre, approvati ieri dal cda della banca toscana, dai quali emerge una perdita consolidata di tre miliardi di euro, contro gli 849 milioni di euro dello stesso periodo del 2016. In una nota Monte dei Paschi di Siena fa sapere che è comunque tornato un utile, pari a 242 milioni, determinato in particolare da alcune componenti straordinarie. I ricavi nei primi tre trimestri dell’anno si sono attestati a 3,223 miliardi, in calo del 5%, con una diminuzione delle commissioni nette (-13,5%). Il risultato operativo netto è stato quindi negativo per 3,572 miliardi. Dati senz’altro ancora figli di una situazione critica, che si spera possa essere superata dopo che la banca è stata “rimessa in sesto” con la ricapitalizzazione precauzionale. Non a caso la raccolta diretta è scesa a 103 miliardi (-1,6 miliardi in un anno).
L’esposizione netta in termini di crediti deteriorati è scesa di circa 5,2 miliardi di euro, a quota 15,1 miliardi. Dunque è aumentata la copertura (66,4%) dei crediti deteriorati. Il Cet1 Ratio si è attestato al 15,2%, in netta ripresa rispetto all’8,2% di fine 2016. Il cda ha deciso di convocare l’assemblea dei soci il 18 dicembre e nella parte straordinaria sarà chiamata a votare le modifiche allo statuto cui si è molto lavorati nelle ultime settimane, oltre che la riduzione del capitale per perdite. Si procederà quindi, nella parte ordinaria, alla nomina dei nuovi componenti del cda.