IN BORSA CHIUDE A -1,3%
Mps chiude la giornata in Borsa con un calo dell’1,3%, che porta il titolo sotto i 3,8 euro. Radio Siena Tv segnala intanto che la polizia scientifica ha eseguito dei rilievi, di tipo ripetibile, nel vicolo di Monte Pio, dove venne rinvenuto il cadavere di David Rossi. Tra gli altri era presente anche Antonella Tognazzi, vedova dell’uomo. Le immagini pubblicate dal sito dell’emittente mostrano un mezzo dei Vigili del fuoco e gli agenti intenti a osservare il muro di fronte agli uffici della banca. Il che lascia pensare che i rilievi siano collegati con la famosa lettera che Tognazzi ha ricevuto dall’anonimo “vigliacco” in cui si parlava di spari avvenuti il giorno della morte di Rossi, dall’interno della sede della banca verso l’esterno. Lo stesso autore della missiva segnalava che probabilmente si sarebbero potuti trovare dei segni di tali spari sui muri degli edifici di fronte alla sede di Montepaschi nel vicolo. Le Iene, che avevano trasmesso un servizio nel quale la vedova aveva dato lettura del messaggio ricevuto dal “vigliacco”, avevano provato a fare delle riprese delle pareti con un drone, dalle quali era però impossibile avere elementi certi, dato anche l’aspetto di tali muri, con mattoni sporgenti e irregolari.
IL REPORT PWC SUGLI NPL
In Borsa oggi Mps cede lo 0,6%, avvicinandosi ancora di più alla soglia dei 3,8 euro ad azione. Secondo PricewaterhouseCoopers, il 2018 sarà l’anno della svolta per il mercato italiano degli Npl. finanzaonline.com riporta le parole di Pier Paolo Masenza, financial services deals leader di PwC, secondo cui “il 2018 sarà l’anno della svolta. Il mercato delle cessioni prevediamo che possa raggiungere i 70 miliardi al lordo delle operazioni già annunciate ma non ancora chiuse (ad esempio la cartolarizzazione di 26,1 miliardi di Mps) ed anche grazie alla ripresa del mercato secondario”. La società di consulenza, nell’aggiornamento dello studio sul mercato italiano delle sofferenze bancarie, segnala come il 2017 sia da considerare un anno da record, visto che le transazioni di portafogli di Npl hanno superato i 60 miliardi di euro. Secondo Masenza, l’anno prossimo ci sarà anche l’opportunità “di accrescere in maniera significativa l’efficienza della macchina di recupero per esempio mediante la valorizzazione delle piattaforme interne oppure tramite partnership con servicer esterni”.
I DATI SUGLI NPL IN EUROPA
Il Centro studi della First-Cisl ha elaborato per formiche.net uno studio che mostra l’incidenza dei crediti deteriorati sul patrimonio dei principali gruppi bancari europei (prendendo i bilanci a giugno 2017). Quelli italiani hanno un rapporto sempre superiore al 100% e che arriva al 691,5% di Monte dei Paschi. Altrove, difficilmente si supera il 20%, salvo che nei casi di Banco Santander (31,72%), Credit Agricole (26,4%) e Societe Generale (35,98%). Anche per quanto riguarda il rapporto tra crediti deteriorati e crediti lordi i gruppi italiani sono sopra la media di quelli europei. La nostra media è infatti vicina al 20% (con una punta del 33,61% per Mps), mentre al massimo in Spagna si supera il 6%. “Se dovessimo dare retta alla fredda legge dei numeri, hanno ragione i burocrati europei: rispetto alle loro consorelle di altri paesi, le maggiori banche italiane hanno un volume più alto di Npl e un tasso di copertura più basso”, ha detto Giulio Romani, Segretario generale della First-Cisl.
Formiche.net riporta altre sue parole: “Il problema, però, è che le statistiche costruite secondo i criteri europei rischiano di essere come quelle del pollo di Trilussa, per il quale se una persona mangia un pollo e un’altra digiuna in media ne hanno mangiato mezzo a testa. Il lato debole è che non tengono in alcun conto delle reali capacità di recupero che le banche dei diversi paesi sanno esprimere”. Dal suo punto di vista, quindi, per risolvere il problema degli Npl bisognerebbe “rafforzare il processo di valutazione e di gestione del rischio e in parallelo individuare indici di copertura dei nuovi flussi di crediti deteriorati basati sui tassi di recupero effettivo ottenuti attraverso la gestione paziente in house”.