MPS TORNA SOPRA I 3,9 EURO AD AZIONE
Mps chiude la giornata in Borsa con un rialzo dell’1,39%, che consente al titolo di superare la soglia dei 3,9 euro. La cessione degli Npl per Montepaschi passa anche da un importante accordo raggiunto con i sindacati di cui parla Il Sole 24 Ore. La banca ha infatti ceduto la piattaforma di gestione dei crediti deteriorati Juliet e per i 102 lavoratori coinvolti, in base all’intesa, si farà ricorso al distacco, che decorrerà dal perfezionamento della cessione del pacchetto azionario di Juliet Spa a Quaestio e Cerved. Il distacco durerà 24 mesi e per contenere le ricadute in termini di mobilità territoriale sono stati individuati otto comuni per lo svolgimento dell’attività e non saranno attivati trasferimenti del personale, salvo espresso consenso. Verranno anche mantenuti i contratti part-time ed è stata prevista anche la clausola di rientro per cui durante il distacco Mps valuterà eventuali richieste di rientro per situazioni personali o familiari. C’è poi l’impegno dell’azienda, una volta terminato il distacco, a reimpiegare i dipendenti sulle piazze di provenienza e in attività contigue.
DI MAIO CONTRO IL PD E GLI ALTRI PARTITI
Mps oggi guadagna l’1,4% in Borsa, riuscendo così ad avvicinarsi ai 3,95 euro ad azione. Intanto dopo l’audizione di Federico Ghizzoni in commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche, Luigi Di Maio ha scritto un post sul blog di Beppe Grillo in cui si legge che “ciò che sta emergendo con forza è l’uso familistico delle istituzioni repubblicane, in totale spregio dell’interesse collettivo e nazionale. Qui ci sono responsabilità personali, ma soprattutto politiche. Dopo Mps, distrutta dal vecchio corso del Pd, ora Banca Etruria. Le banche sono il vizietto del Pd. Ed è impossibile che nessun altro del partito sapesse nulla di quello che è andato avanti per anni, ma tutti sono stati zitti, omertosi, complici”. Dunque per il candidato Premier del Movimento 5 Stelle anche le altre forze politiche, e non solo il Pd, sono coinvolte nella vicenda. Tanto che scrive: “Nessun partito può tirarsi fuori da Bancopoli. Quando Boschi mentiva in aula, Forza Italia si rifiutava di votare favorevolmente alla mozione di sfiducia presentata dal MoVimento 5 Stelle e usciva dall’aula”.
ACCORDO MPS-CONSORZIO VINO CHIANTI
Il Consorzio Vino Chianti e Mps hanno siglato un accordo con l’obiettivo di aiutare le aziende vitivinicole toscane dopo una stagione piuttosto complicata per via prima della siccità e poi delle gelate. Nello specifico, l’intesa prevede finanziamenti per i programmi aziendali di reimpianto vigneti; finanziamenti per sostenere le spese di produzione, invecchiamento e riserva, affinamento dei vini di qualità prodotti (durata massima complessiva 7 anni); e finanziamenti di durata massima di 18 mesi per sostenere le spese di produzione, affinamento, pubblicità e commercializzazione della produzione aziendale destinata all’imbottigliamento e alla vendita con il proprio marchio aziendale o come finanziamento per le scorte di cantina. Montepaschi ha predisposto in particolare misure a sostegno delle aziende colpite da calamità naturali.
“La nostra Banca è da sempre partner principale e interlocutore forte nel mondo vitivinicolo toscano ed è per questo che abbiamo deciso di garantire misure ad hoc e soluzioni ideali per le aziende affiliate al Consorzio, per favorire la crescita e le ricadute positive dirette, nell’indotto e nell’ambiente, anche in casi di calamità naturale”, ha spiegato Steve Hammoud, responsabile della direzione territoriale mercato di Firenze Centro Nord di Mps. Marco Alessandro Bani, direttore del Consorzio Vino Chianti, ha invece detto: che quella siglata è “una convenzione che viene in aiuto alle nostre singole aziende proprio in quel settore agricolo che rappresenta una parte importante del Pil toscano che non può essere abbandonato”.