IN BORSA CHIUDE VICINO A QUOTA 3,8 EURO
Mps chiude la seduta in Borsa con un calo del 2,69%, che avvicina il titolo alla soglia dei 3,8 euro. Sabato scorso Forza Nuova Siena ha organizzato una conferenza sulla crisi di Montepaschi. Il Segretario Alessandro Dolci diffuso una nota per spiegare che nell’incontro “è emerso che la vicenda Mps deve essere letta sia quale effetto del circolo vizioso indotto dal rapporto tra politica locale, banca e centri di potere sia in chiave di crisi di sistema: una crisi indotta dall’alta finanza e da manager compiacenti che hanno snaturato la vocazione tradizionale di Mps quale banca nata per il territorio. Peccato però che in questa corsa al mito della finanza le perdite siano state fatte ricadere a livello sociale mentre i profitti siano stati privatizzati da pochi, come ha bene sottolineato il Segretario Nazionale Roberto Fiore”. Dolci ricorda quindi che Forza Nuova si attiverà nella tutela dei risparmiatori di Montepaschi mediante la riforma di Bankitalia, Consob, fondazione bancarie e il ripristino della separazione tra banche commerciali e d’investimento.
LE NOVITÀ SUL CASO ROSSI
In Borsa Mps cede l’1,6%, tornando così sotto quota 3,9 euro ad azione. Nei servizi in cui Le Iene si sono occupate del caso di David Rossi è stata data voce anche a Luca Scarsella, secondo cui il filmato di videosorveglianza che mostra la caduta dell’ex responsabile comunicazione di Montepaschi presenterebbe più di un’anomalia. Per questo, secondo quanto riporta controradio.it, avrebbe chiesto di essere interrogato dalla Procura di Genova che sta indagando sulle presunte omissioni dei magistrati senesi e che ha anche aperto un fascicolo per abuso di ufficio a carico di ignoti dopo le dichiarazioni di Pier Luigi Piccini, ex Sindaco di Siena, carpite a sua insaputa sempre dalla trasmissione di Italia 1. Come più volte evidenziato, quello esaminato da Scarsella è l’unico filmato che è stato acquisito ai tempi dell’indagine del 2013. In alcuni fotogrammi emergono dettagli inquietanti, come la presenza di un uomo nel vicolo di Monte Pio mentre Rossi si trova a terra agonizzante.
I DATI UILCA SULL’OCCUPAZIONE
Come noto, Montepaschi dovrà procedere con tagli al personale, attraverso degli esuberi che, secondo gli accordi raggiunti con i sindacati, saranno volontari. La Uilca lancia però l’allarme sull’andamento occupazionale nel settore del credito e chiede quindi un confronto urgente con l’Abi. Il sindacato ha infatti svolto un’analisi da cui emerge che tra il 2017 e il 2021 saranno ben 28.600 i dipendenti che dovranno lasciare il loro posto di lavoro per via dell’applicazione dei piani industriali messi a punto dai vari gruppi. Massimo Msi, Segretario generale Ulica, ha ricordato che grazie al buon impianto di relazioni industrie e all’uso di strumenti come il Fondo di solidarietà si è riusciti a evitare pesanti ricadute sociali. Tuttavia “resta il fatto che l’occupazione nel settore del credito sta subendo una contrazione fortissima a scapito, molto spesso, dei servizi offerti alla clientela, alla vendita di prodotti in linea con la loro profilazione e alla professionalità degli addetti”.
Secondo il Segretario nazionale Uilca Giuseppe Bilanzuoli, che ha curato l’analisi, la riduzione del personale bancario è destinata a proseguire per via anche dei “processi che incideranno ulteriormente nel prossimo futuro, determinati dallo sviluppo tecnologico, dalla crescita delle attività online e dalla robotizzazione, con conseguente riduzione degli sportelli”. Per Masi, quindi, di fronte a questa situazione “il sindacato deve trovare, unitariamente, proposte finalizzate ad allargare il perimetro e l’area contrattuale del credito e per contrattare nuova e stabile occupazione”.