IN BORSA SI CONSOLIDA SOPRA I 3,9 EURO
Mps chiude la seduta in Borsa con un rialzo del 2,61%, che consolida il valore del titolo sopra quota 3,9 euro. L’Associazione Pietra Serena di Siena intanto non è certo soddisfatta dei lavori della Commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche. “Se fosse stata istituita nel maggio 2013, specifica per Banca Mps, come richiesto dal Movimento 5 Stelle, oggi si saprebbero tutte le verità e responsabilità, ma questo forse i partiti non lo volevano allora e non lo vogliono ora”, si legge in una nota che è stata pubblicata da ilcittadinoonline.it. L’Associazione ricorda che nonostante la vicenda di Montepaschi fosse quella più importante per dimensioni e coinvolgimenti, “è sembrata chiara la volontà di minimizzare o ignorare questo caso, anche da gran parte dei media nazionali”. Anche perché non c’è stata alcuna audizione delle associazioni del territorio o degli amministratori della banca o della Fondazione Mps dal 2006 in poi, cioè “quelli che dovrebbero essere al corrente di tutte le verità sulle anomalie dell’Operazione Antonveneta”, da molti indicata come l’origine dei problemi di Montepaschi.
RINNOVATO ACCORDO CON MASTERCARD
Mps in Borsa cede l’1,3%, scendendo sotto quota 3,8 euro ad azione. Montepaschi e Mastercard hanno rinnovato nei giorni scorsi la partnership con un accordo che entrerà in vigore da gennaio e che include l’offerta della app Mps Wallie con cui effettuare acquisti in modalità contactless tramite smartphone. Eleonora Cola, responsabile della direzione retail di Mps, ha spiegato che questo accordo “offre l’opportunità di pianificare uno scenario evolutivo con i migliori presupposti possibili” e “ci permette di continuare a immaginare e disegnare un futuro digitale maggiormente vicino alle esigenze della clientela”. Prima di Natale la banca toscana ha anche sottoscritto la cessione a Queastio Capital Sgr del 95% delle note mezzanine relative alla cartolarizzazione del proprio portafoglio dei crediti in sofferenza, secondo gli accordi già stipulati a fine giugno.
L’ACCORDO CON IL CONSORZIO SAN GIMIGNANO
Dopo quello con il Consorzio Vino Chianti, Mps ha siglato un accordo con i produttori del Consorzio della Denominazione San Gimignano, che prevede la messa a disposizione di prodotti dedicati alle esigenze della filiera vitivinicola e il sostegno alle aziende che hanno dovuto fare i conti con un periodi di siccità e gelate. Nello specifico, l’accordo prevede finanziamenti per i programmi aziendali di reimpianto vigneti, per le spese di produzione, invecchiamento e riserva, affinamento dei vini di qualità prodotti, per le spese di produzione, affinamento, pubblicità e commercializzazione della produzione aziendale destinata all’imbottigliamento e alla vendita con il proprio marchio aziendale o come finanziamento per le scorte di cantina. Prevede inoltre un anticipo per l’erogazione di finanziamenti agrari per gli investimenti effettuati in caso di dichiarazione di stato di calamità naturali.
Paola Basagni, responsabile della direzione territoriale mercato di Siena di Banca Mps, ha evidenziato come Montepaschi sia da “sempre attenta alle imprese del territorio e al settore agroalimentare e continua a seguirlo con impegno per le ricadute positive dirette, nell’indotto e nell’ambiente”. “Per questo vogliamo essere al fianco dei produttori del Consorzio della Denominazione San Gimignano per aiutarli a crescere e continuare ad offrire prodotti di qualità”, ha aggiunto. Letizia Cesani, Presidente del Consorzio della Denominazione San Gimignano, ha sottolineato come per crescere il Consorzio abbia bisogno di adeguati strumenti finanziari, che ora, con questa convenzione, sono stati messi a disposizione dei produttori.