IN BORSA CHIUDE A +0,21%

Mps chiude la giornata in Borsa con una rialzo dello 0,21%, che lascia il titolo ancora sotto quota 3,9 euro. Standard Ethics ha intanto assegnato a Montepaschi il rating EE-. L’agenzia indipendente sulla sostenibilità considera come voto massimo EEE e ha nove livelli di rating. Quello assegnato alla banca toscana è il quinto sulla scala. Standard Ethics riconosce che Mps ha affrontato una ristrutturazione importante attraverso la ricapitalizzazione precauzionale, che porterà anche a cambiamenti nella struttura di governance. L’agenzia si aspetta che ci siano dei miglioramenti in futuro per quel che riguarda la strategia di sostenibilità a lungo termine. Anche per questo motivo l’outlook è positivo. La prossima settimana potranno emergere dichiarazioni interessanti su Mps in Commissione banche, dato che saranno ascoltati Carmelo Barbagallo, capo della vigilanza di Bankitalia e Giuseppe Vegas, Presidente della Consob.



LE PAROLE DI MASI (UILCA)

Mps in Borsa guadagna lo 0,5%, ma ciò non basta a riportare il titolo sopra la soglia dei 3,9 euro. La Corte d’Appello di Firenze ha assolto Mussari, Vigni e Baldassarri dall’accusa di ostacolo alla vigilanza nell’inchiesta sulla ristrutturazione del derivato Alexandria. Massimo Masi rileva a questo punto rileva che “pagano solo le lavoratrici e i lavoratori, paghiamo solo noi. I top manager non pagano mai. E purtroppo il caso Mps non è l’unico. La cosa più difficile nel nostro Paese è trovare i responsabili delle crisi delle banche italiane”. Il Segretario generale della Uilca non commenta la sentenza, ma fa notare che essa purtroppo “non fa luce sulle operazioni che hanno condotto la banca senese a una gravissima crisi. Ancora una volta non capiamo di chi sono le colpe”. Masi sottolinea però che “di una sola cosa siamo certi, “dal 2009, anno della prima operazione Alexandria con la banca giapponese Nomura, il Mps ha perso migliaia di posti di lavoro”. E non bisogna dimenticare che fino al 2021 sono previsti altri esuberi.



LA DOMANDA DI VALENTINI PER TREMONTI

Bruno Valentini non nasconde un po’ di soddisfazione nell’apprendere che la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche intende chiamare in audizione anche Giulio Tremonti. “Auspico che emerga tutta la verità sulle enormi responsabilità del Ministero sulle scelte disastrose fatte dalla Fondazione Mps”, ha detto in una nota il Sindaco di Siena, ricordando che l’ex ministro aveva detto in un’intervista che “se nel 2011 il Ministero aveva autorizzato la Fondazione Mps a svenarsi contro ogni regola ed ogni logica, lo aveva fatto a sua insaputa”. Per Valentini in realtà sin dall’inizio del 2011, quando iniziò a farsi largo l’ipotesi di un aumento di capitale di Montepaschi, “la Deputazione Amministratrice cominciò una fitta interlocuzione con il Mef per avere un’autorizzazione di massima preventiva per il ricorso all’indebitamento”. Un dialogo che portò, il 26 maggio, a una risposta positiva del Mef, “pur ravvisando che aumentava la concentrazione del rischio nella Banca e che sulla gestione sarebbe gravato il forte indebitamento”.



Il Sindaco di Siena ricorda che i nuovi vertici della Fondazione ha promosso azioni di responsabilità che hanno coinvolto, indirettamente, anche il Mef, che “risulta fra i chiamati in causa da parte di alcuni dei soggetti convenuti in giudizio”. Valentini ha infine evidenziato che Tremonti ha contestato la sua richiesta di farlo audire in Commissione, sostenendo che sulle operazioni del 2008 non aveva nulla da dire. “E cosa dirà ora alla Commissione parlamentare di inchiesta, soprattutto per quanto riguarda l’autorizzazione del Mef alla Fondazione Mps sull’aumento di capitale della Banca nel 2011?”, è la conclusione di Valentini.