La crisi di Mps ha indubbiamente colpito in maniera particolare Siena. E nella città toscana, a quanto riporta agenziaimpress.it, sono comparse delle scritte in alcune vie del centro storico, anche nei pressi della sede delle banca, “Mussari ladro”, con riferimento all’ex Presidente di Montepaschi. Uno degli autori di queste scritte è stato fermato dalla polizia e denunciato per deturpamento e imbrattamento di cose altrui. In tutto le scritte realizzate in città sono 18 e gli autori sarebbero in tutto tre. Avrebbero agito nella primissima mattinata: raggiunti dalla polizia, in due sono riusciti a fuggire, mentre uno di loro, un uomo di 35 anni, è stato fermato. Le forze dell’ordine stanno quindi cercando di risalire all’identità dei suoi due complici. Tutti e tre hanno agito con il volto coperto da una maschera bianca.



La banca Monte dei Paschi di Siena dopo il riassetto societario e il corposo intervento a sostegno da parte dello Stato che di fatto ne è diventato il primo azionista, sta vagliando quale soluzione adottare per rimettere in ordine i conti. In queste ore si sta facendo sempre più larga la possibilità di seguire quanto fatto da Unicredit ed ossia provvedendo ad una cessione diretta e in blocco del pacchetto delle sofferenze. L’istituto senese complessivamente deve fare i conti con 27,5 miliardi di euro di sofferenze lorde. Una decisione in tal senso, dovrebbe essere presa a stretto giro in quanto in questi giorni l’amministratore delegato Marco Marelli sta apportando delle modifiche al piano industriale che poi dovrà essere presentato al Mef ed all’organo della commissione europea per poi dare il via libera alla ricapitalizzazione da parte del Governo per complessivi 8,8 miliardi di euro. Dunque focus sull’ipotesi cessione diretta degli NPL (Non Peforming Lonas).



Mentre Mps ha deciso di stanziare 15 milioni di euro a sostegno delle imprese abruzzesi colpite dal maltempo, Assopopolari ha reso noto che gli impieghi delle banche popolari verso le imprese no-profit e le associazione del terzo settore nel 2016 sono stati pari a 2,8 miliardi di euro, con una crescita superiore al 4%. A questa cifra importante, andrebbero anche sommate le risorse che le banche popolari destinano in beneficenza o in campo sanitario. Il dato diventa ancora più significativo se si considera che a livello nazionale il credito verso il Terzo settore è sceso del 4,4%. “Le banche popolari, grazie alla loro vocazione localistica, alla prossimità al territorio e allo storico legame con le comunità, continuano a dimostrare di essere un punto di riferimento per le attività del Terzo Settore. Queste organizzazioni, impegnate nella tutela del bene comune, rappresentano una risorsa preziosa da valorizzare per affrontare al meglio le problematiche emerse con la crisi quali l’indebolimento del ceto medio e le difficoltà nel mercato del lavoro”, ha detto il Segretario generali di Assopopolari, Giuseppe De Lucia Lumeno.



Mps ha deciso di stanziare 15 milioni di euro a sostegno delle imprese delle province di Teramo, Chieti e Pescara che hanno recentemente subito danni a causa dell’ondata di maltempo. L’obiettivo, ha spiegato Massimo Fontanelli, responsabile dell’area territoriale Centro e Sardegna di Montepaschi, è “sostenere le opere di ricostruzione da parte delle imprese danneggiate. In queste drammatiche circostanze, dopo gli interventi più immediati e necessari, è importante agire rapidamente in modo che le attività produttive riprendano al più presto. I 15 milioni di euro stanziati da Banca Monte dei Paschi vanno in questa direzione e rappresentano un segno tangibile della volontà di essere vicini al territorio”. Di fatto sarà possibile, specie per le aziende zootecniche della zona avere in tempi rapidi dei finanziamenti a breve termine per poter riavviare le loro attività.

Il decreto salva-risparmio è stato approvato dal Senato e ora manca il passaggio alla Camera per far sì che la sua conversione in legge diventi effettiva, con tutti gli effetti sulla vicenda Monte dei Paschi. A quel punto, infatti, l’intervento pubblico potrebbe concretizzarsi. Resta da capire se ci saranno modifiche riguardanti alcuni punti del decreto, tra cui c’è anche quello dei rimborsi a detentori di titoli di banche coinvolte in processo di racapitalizzazione precauzionale. Si è infatti deciso di limitarli, per le obbligazioni subordinati, a quelle acquistate prima del 1° gennaio 2016, data di entrata in vigore della normativa sul bail-in. Resterebbe comunque aperta la possibilità per i detentori di bond Monte dei Paschi di un trattamento diverso rispetto a quello riservato ai risparmiatori azzerati delle 4 banche fallite alla fine del 2015. Il Comitato risparmiatori azzerati dal salva-banche e l’Associazione amici di Banca Etruria hanno scritto quindi a Paolo Gentiloni, per chiedergli un incontro. Richiesta che già avevano presento al suo predecessore senza avere successo. “Vorremmo, attraverso questo incontro, portarle la voce e le storie delle migliaia di risparmiatori che hanno visto azzerare i loro risparmi in una notte e portarla a conoscenza diretta delle sofferenze e delle situazioni che tale avvenimento ha creato nelle vite di queste persone”, si legge nel testo della mail spedita al Premier. Dove si legge anche che “di fatto, la disomogeneità che ha caratterizzato gli interventi destinati a risolvere le diverse questioni bancarie è diventata sempre più evidente; casi molto simili risolti ogni volta in un modo diverso (Tercas, CRCesena salvata attraverso Fitd supplementare, Banche Venete con Atlante e infine Monte dei Paschi) dove il minimo comune denominatore è stato la salvaguardia degli obbligazionisti privati, cosa che non è avvenuta per gli obbligazionisti delle 4 banche”.

Morrow Sodali, leader nel mercato dei proxy advisor, ha elaborato alcuni dati interessanti per Il Sole 24 Ore, dai quali emerge, per esempio, che nell’azionariato delle prime quattro banche Spa italiane, ovvero Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Carige, diminuiscono i soci stabili, mentre aumentano quelli a breve termine. Nella banca toscana, come in quella ligure, a contribuire a questo trend è stata la crisi, che ha richiesto negli ultimi anni diverse ricapitalizzazioni. Basti pensare che a fine 2011 il primo azionista senese possedeva oltre il 48% di Monte dei Paschi, mentre oggi, prima ancora della ricapitalizzazione precauzionale, ad avere più quote di Rocca Salimbeni è il Tesoro. Dunque in generale nelle banche i fondi stanno assumendo un ruolo sempre più importante.