Presentando il “Rapporto del Dialogo italiano sulla finanza sostenibile”, il vice direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, ha lanciato l’allarme su come il cambiamento climatico o la scarsità idrica possano rappresentare preoccupanti fonti di rischio per gli asset finanziari ma anche nuove e importanti sfide. L’auspicio è che banche, operatori dei mercati dei capitali e investitori istituzionali comincino ad integrare i fattori sociali e ambientali nei propri processi decisionali. È, infatti, evidente che i protagonisti economici e finanziari devono prestare sempre più attenzione a questi temi perché gli effetti di eventi legati a fattori sociali e ambientali hanno conseguenze di enorme portata per l’economia e per tutto sistema finanziario.
Per il Segretario Generale dell’Associazione nazionale fra le banche popolari, Giuseppe De Lucia Lumeno, “le indicazioni contenute nel Rapporto del Dialogo sulla finanza sostenibile rappresentano un contributo molto importante per guardare e programmare il futuro su obiettivi comuni e su scala internazionale. L’economia sostenibile da sempre è parte essenziale della mission della formula cooperativa in tutte le sue declinazioni, a cominciare da quella bancaria. L’integrazione di fattori ambientali, sociali e di buon governo societario in tutti i processi decisionali, alla base dell’applicazione dei principi di finanza sostenibile, contraddistingue fin dalle origini il mondo delle banche popolari e risulta oggi ancora più attuale all’interno di quella che è una accresciuta sensibilità verso le tematiche dello sviluppo economico, della sostenibilità e della gestione delle risorse comuni, un’impostazione di condivisione basata su modelli di partecipazione comunitaria e che risponde agli eccessi evidenziati da quella deregulation del mercato che ha determinato lo stato di crisi e di stagnazione delle economie negli anni passati”.