L’aumento dei tassi d’interesse sarà valutato nei prossimi incontri. A sostenerlo è stata oggi Janet Yellen, presidente della Fed, davanti al Congresso Usa in un’audizione molto attesa. Yellen, come riporta Milano Finanza, ha sottolineato che la banca centrale degli Stati Uniti è pronta a considerare ulteriori rialzi dei tassi nei prossimi meeting ma questi saranno graduali perché se la Fed fosse costretta ad alzarli velocemente, ci sarebbe il rischio di provocare una recessione. Il presidente della Fed ha anche dichiarato che è presto per valutare gli impatti dei cambiamenti di politica economica dopo l’arrivo del nuovo presidente Usa Donald Trump. Secondo le previsioni del presidente della Fed l’economia Usa continuerà a espandersi a un ritmo moderato: il mercato del lavoro sarà in ulteriore miglioramento e ci sarà una maggior crescita dei salari nei prossimi anni. E’ comunque “è imprudente aspettare troppo a rimuovere l’accomodamento” della politica monetaria, ha sostenuto Janet Yellen.
C’è attesa per l’audizione di Janet Yellen, presidente della Fed, la banca centrale degli Stati Uniti d’America, davanti al Congresso Usa. Gli investitori aspettano infatti di capire se Janet Yellen offrirà o meno qualche indicazione sui tempi del prossimo rialzo dei tassi di interessi americani. Secondo quanto riportato da Il Sole24ore le Borse europee stanno facendo registrare un andamento cauto questa mattina proprio in vista dell’audizione al Congresso Usa di Janet Yellen e non solo, visto che sarà pubblicata oggi anche una serie di dati macroeconomici. Janet Yellen presenterà il rapporto semestrale di politica monetaria ma, in base a quanto previsto dagli osservatori, “non segnalerà alcun immediato rialzo dei tassi, confermando invece l’outlook di una stretta graduale nel corso dell’anno”. Per quanto riguarda l’Italia Piazza Affari fa segnare sul FTSE MIB un consolidamento dei guadagni dei titoli delle ex Popolari consolidano con Banco Bpm e Ubi Banca. Positiva anche la Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Mediaset, perdono invece Fiat Chrysler Automobiles e Saipem.