Meno Stati Uniti, più Cina: per carità, nessuno poteva dichiararlo e infatti nessun l’ha dichiarato, ma il “retropensiero” che aleggiava nei saloni del “Business forum Italia Cina”, in questi giorni, a Pechino doveva essere proprio quello. L’interscambio e la collaborazione anche tecnologica tra i due Paesi è cresciuto molto negli ultimi anni, ma potrebbe moltiplicarsi esponenzialmente. Sta in noi. E in questi giorni a Pechino, durante il Forum, sono stati firmati oltre 20 accordi istituzionali e commerciali.
“La mia presidenza del Business Forum è iniziata poco più di un anno fa ed è stata caratterizzata da un’impostazione di valorizzazione sistemica degli interessi”, ha spiegato Marco Tronchetti Provera, cui il gruppo cinese divenuto primo azionista di Pirelli ha confermato il mandato gestionale più pieno sull’azienda: “Insieme al co-presidente, Tian Guoli”, ha proseguito, “abbiamo voluto dare al Forum un approccio pragmatico, che vede affiancare alle riunioni annuali del Consiglio Direttivo dei progetti dedicati in modo specifico alle aree che abbiamo individuato come quelle di maggiore interesse comune”. “La tradizione storica e lo spirito dell’iniziativa ‘One Belt, One Road’ trovano origine”, ha detto Guili, che presiede la Bank of China, “nella collaborazione tra il popolo italiano e quello cinese e in particolare tra gli imprenditori dei due paesi. Riteniamo pertanto che sia fondamentale ereditare questo spirito di collaborazione e portarlo avanti”.
Alla presenza dei due presidenti, Sergio Mattarella e Xi Jingping, è stata firmata una dichiarazione congiunta che rinnova e conferma l’impegno del Business Forum Italia Cina nella promozione dello sviluppo delle relazioni economiche e della crescita dei due Paesi, attraverso il dialogo permanente tra imprenditori, il coinvolgimento delle maggiori associazioni di categoria e il lancio di attività e progetti specifici d’interesse bilaterale. Questo, sulla scia di quanto già avvenuto con il Financial Forum organizzato dal Business Forum a Milano il 16 febbraio scorso, anche attraverso la promozione di incontri di approfondimento su tematiche strategiche quali la Sanità, la Tecnologia e la Sostenibilità Ambientale, l’Agroalimentare e Sicurezza Alimentare e l’Aerospaziale e Ricerca Scientifica. Inoltre, coerentemente con le strategie adottate dai Governi dei due Paesi, viene confermato l’impegno a sviluppare nuovi meccanismi per una cooperazione più approfondita, in particolare in relazione all’implementazione e all’esecuzione delle iniziative di “One Belt One Road” del piano economico “Made in China 2025”.
Ai lavori del quarto Business Forum sono intervenuti Zhou Xiaoyan, Direttore Generale del Ministero del Commercio cinese; Ivan Scalfarotto, Sottosegretario al Commercio Estero del Ministero dello Sviluppo Economico; Zhang Yujing e Liu Chun, rispettivamente Presidente e Vicepresidente della China Chamber of Commerce for Machinery and Electronic Products Import and Export; Licia Mattioli, Vice Presidente di Confindustria. Nei panel delle sessioni di lavoro si sono poi confrontati i rappresentanti di alcune della maggiori realtà imprenditoriali e istituzionali italiane e cinesi, come Cassa Depositi e Prestiti, Leonardo Spa, Fincantieri, State Grid Corporation of China, Shanghai Electric Group, Huawei Group, il gruppo Meccatronica di Assolombarda, insieme ai rappresentanti di alcuni dei più prestigiosi centri di ricerca e universitari, tra cui Ispi, Qinghua University, Politecnico di Milano e Politecnico di Torino.
Ice e Confindustria hanno supportato attivamente tutte le attività, sostenute dal contributo determinante dall’Ambasciata d’Italia e dall’ambasciatore Ettore Sequi a Pechino. La segreteria tecnica italiana è affidata alle strutture dell’Ice e della Confindustria, che operano in raccordo con i ministeri degli Affari Esteri e dello Sviluppo Economico.