Axa, colosso francese delle assicurazioni, ha presentato i conti 2016 e con l’occasione il direttore finanziario Gerald Harlin ha ribadito che Generali non rientra tra gli interessi del gruppo. Tuttavia ci sono state parole di altro tenore rispetto a Mps, con cui esiste già una partnership. Harlin ha spiegato che intende portare avanti l’accordo e ha espresso poi tutto il proprio sostegno al management di Rocca Salimbeni per l’operazione di aumento di capitale che sta mettendo a punto e che vedrà anche l’intervento dello Stato. “Su Mps è stato annunciato un aumento di capitale piuttosto massiccio”, ma “bisognava farlo e questo permetterà di sbloccare Mps e la sua attività”, ha detto Harlin. Resta da capire se Axa si fermerà a delle dichiarazioni di sostegno o se parteciperà attivamente all’operazione sul capitale di Rocca Salimbeni. Molto probabilmente dipenderà da come sarà disegnato il piano industriale ancora in fase di definizione.



Secondo Il Messaggero sarebbero stati compiuti dei passi avanti nelle trattative tra Tesoro italiano e Commissione europea per la ricapitalizzazione precauzionale di Mps. In particolare, riducendo il prezzo delle azioni riservate allo Stato e un aumento dell’haircut che dovranno subire i possessori di bond subordinati sia istituzionali che retail, il piano industriale di Rocca Salimbeni potrebbe avere il nulla osta da Bruxelles. In particolare, il prezzo delle azioni più basso dovrebbe diluire maggiormente gli attuali soci e favorire la rivendita della quota in mano allo Stato una volta completato il processo di risanamento della banca. Secondo il quotidiano romano, a breve Marco Morelli dovrebbe incontrare alcuni funzionari del Tesoro per discutere di questi dettagli. Martedì prossimo è invece in programma un cda in cui si potrebbe fare il punto della situazione.



Oltre che con la messa a punto del nuovo piano industriale, Mps deve fare i conti con Marinella Spa, azienda che controlla. La Tenuta di Marinella, infatti, rischia di fermarsi nel giro di un mese e i dipendenti nella giornata di ieri hanno tenuto una singolare manifestazione, distribuendo il latte che producono agli automobilisti di passaggio sulla vicina Aurelia a Sarzana. I lavoratori non ricevono lo stipendio da due mesi e Luca Comiti, sindacalista della Cgil, ha spiegato a primocanale.it che l’azienda è a corto di liquidità e c’è quindi il serio rischio di uno blocco della produzione. “Se non arrivano soldi da Mps o dalla Marinella Spa non si può proseguire”, ha detto. Secondo Valter Bertolini della Cisl bisognerebbe pensare a una riconversione dell’azienda, ma occorrono nuovi investimenti o acquirenti.



Non è ancora chiaro quanto tempo ci vorrà per vedere definito il piano industriale di Mps. E a quanto pare andrà prima chiusa la “trattativa” con la Commissione europea che il Governo sta conducendo riguardo la ricapitalizzazione precauzionale di Rocca Salimbeni. Fabrizio Pagani, capo delle segreteria tecnica del ministero dell’Economia e delle Finanze, ha infatti spiegato che la trattativa è appena iniziata, “ci vorrà ancora qualche settimana, ma sono assolutamente fiducioso”. Pagani ha anche spiegato che per il momento c’è stato un incontro con i rappresentati della Commissione europea e di Montepaschi e che “le cose stanno andando come previsto”. È quindi praticamente impossibile pensare che entro la fine del mese il cda di Mps possa approvare il piano, anche perché “ci sono alcuni elementi da vedere, da discutere insieme”. Di positivo, secondo quanto riportato da Pagani, c’è di sicuro il fatto che non è arrivata alcuna richiesta di modificare il decreto salva-risparmio. Tuttavia il responsabile del Mef ha spiegato che la ricapitalizzazione precauzionale è qualcosa di assolutamente nuovo e dunque non c’è nemmeno una prassi consolidata cui poter fare riferimento per muovere i giusti passi. Inevitabile, quindi, che ogni dettaglio debba essere ben vagliato per valutare ogni possibile conseguenza. L’attesa non aiuta di certo però i detentori di titoli di Mps, che ancora vivono nell’incertezza riguardo a quello che si ritroveranno effettivamente in mano. Non bisogna poi dimenticare che oltre al via libera di Bruxelles occorrerà anche quella della vigilanza bancaria che fa capo alla Bce.

È stata respinta la richiesta avanzata da Caltagirone Editore di costituirsi parte civile nel processo contro gli ex vertici di Mps nel processo che si è aperto a Milano. Come ricorda Mf-Dow Jones, Francesco Gaetano Caltagirone, che era stato vicepresidente di Rocca Salimbeni, era diventato secondo azionista della banca salvo poi scendere sotto il 2% del capitale nel 2012 per entrare in Unicredit, alle prese con un aumento di capitale da 7,5 miliardi. La prossima udienza è in programma il 7 marzo e sono 13 in tutto le persone sul banco degli imputati, tra cui l’ex Presidente Giuseppe Mussari, insieme a due banche d’affari, la giapponese Nomura e Deutsche Bank, le quali avrebbero aiutato i vertici di Mps a occultare le perdite derivanti dall’acquisizione di AntonVeneta.

Nelle ultime settimane l’attenzione su Generali è un po’ scemata, ma Il Sole 24 Ore ricorda che un nodo importante da sciogliere per il gruppo assicurativo di Trieste è rappresentato dai bond subordinati detenuti, che ammontano a circa 800 milioni di euro. E ben la metà è costituita da obbligazioni junior di Mps. A fine 2016 Generali aveva deciso di aderire al piano di conversione in azioni proposto da Rocca Salimbeni, ma poi sfumato insieme a tutto il progetto di ricapitalizzazione di mercato. A questo punto per il gruppo del leone si prospetta una nuova conversione in titoli. Se saranno ancora una volta azioni, si ritroverà certamente con un pacchetto di capitale della banca toscana non indifferente. Resta da capire a quali condizioni avverrebbe la conversione.