Monte dei Maschi di Siena, capitolo salvataggio: dall’Europa il tentativo dello stato italiano di salvare la banca più vecchia del Continente non sono pochi i problemi che saltano all’occhio e alcuni legati anche a dettagli specifici della gestione di Mps in questi ultimi anni. L’Antirust vorrebbe e lo ha definito nella scorsa settimana un taglio drastico del personale di Monte dei Paschi di Siena: si sta cercando di impostare un dialogo di maggiore equidistanza tra lo stato italiano, il board senese e l’Antitrust europeo per arrivare ad un accordo di massima, ma intanto si sta continuando a lavorare sulla ricapitalizzazione precauzionale di Mps. Non solo, Il Financial Times riferisce inoltre di una preoccupazione tedesca per un piano Mps che fosse troppo soft e quindi possa mettere a repentaglio le nuove regole sul bail-in.



Seconda novità del weekend arriva direttamente dal Sole 24 Ore e mostra come Mps abbia dato seguito alle promesse di inizio gennaio: in settimana infatti Monte dei Paschi di Siena ha chiuso il collocamento dei 7 miliardi di bond a garanzia statale emessi a gennaio e inizialmente acquistati dalla banca. «cinque miliardi sarebbero finiti a investitori istituzionali, altri due invece sarebbero stati utilizzati sottoforma di repo. A quanto si apprende, così come è avvenuto per Popolare di Vicenza e Veneto Banca, il riscontro del mercato è stato positivo:?i titoli, d’altronde, sono stati emessi con cedole ben superiori ai BTp pur a fronte di un rischio analogo vista la garanzia dello Stato», riporta il collega Marco Ferrando sul Sole24.



I crediti deteriorati non sono un problema solo per Mps e le banche italiane, ma anche per altri istituti europei. Per questo si sta continuando a studiare l’ipotesi di una bad bank a livello comunitario. Il Sole 24 Ore riporta la proposta di Piers Haben e Mario Quagliariello, dirigenti dell’Eba, che potrebbe aiutare le banche a far fronte a una situazione in cui il mercato degli Npl potrebbe non essere molto florido, poiché ci sarebbe molta offerta rispetto alla domanda. La bad bank ipotizzata potrebbe, con 20 miliardi di euro, assorbirne ben 250 di Npl. La proposta è quindi sul piatto, si tratta di capire se sia possibile arrivare realmente alla costruzione di questa bad bank che dovrebbe funzionare per tutta l’Ue.



Sono giorni molto importanti per il futuro dello storico istituto di credito Monte dei Paschi di Siena con la BCE e l’Unione Europea che ha palesato richieste indirizzate verso un maggior taglio. Mentre all’orizzonte incombe un aumento di capitale piuttosto corposo arrivano buone notizie da uno dei principali partner della banca senese ed ossia Axa che ha fatto sapere ufficialmente di voler continuare nel percorso di partnership. Axa è azionista con di MPS con il 3,1% delle azioni e stando a quanto evidenziato dal direttore finanziario Gerald Harlin a IlSol24Ore non ha intenzione di vendere anzi: “Siamo pronti a continuare la partnership con MPS e sosteniamo l’operazione sul capitale. Su MPS è stato annunciato un aumento di capitale piuttosto massiccio, bisognava farlo e questo permetterà di sbloccare MPS e la sua attività..siamo assolutamente pronti a proseguire, così come sosteniamo il management e l’operazione sul capitale”.