Piazza Affari chiude in rialzo dell’1,2% e sul listino principale troviamo in rosso solamente Azimut (-0,24%), Banca Mediolanum (-0,21%), Buzzi (-0,98%), Exor (-0,37%), Leonardo (-0,32%), Mediaset (-0,35%), Mediobanca (-0,06%), Moncler (-1,12%), Ubi Banca (-3,7%) e Yoox (-0,37%). I rialzi più significativi sono invece quelli di Atlantia (+1,73%), Banco Bpm (+1,66%), Bper (+2,41%), Eni (+2,61%), Ferragamo (+1,56%), Ferrari (+2,09%), Intesa Sanpaolo (+2,66%), Saipem (+1,72%), Snam (+1,5%), Telecom Italia (+2,57%), Unipol (+1,89%) e UnipolSai (+1,74%). Fuori dal listino principale Rosss sale del 22,56%, mentre Sintesi cede il 27,27%. Il cambio euro/dollaro resta sopra quota 1,075, mentre lo spread tra Btp e Bund si avvicina ai 184 punti base.
Piazza Affari sale dello 0,7% e sul listino principale troviamo in rosso solamente A2A (-0,4%), Azimut (-1,2%), Banca Mediolanum (-0,8%), Generali (-0,1%), Leonardo (-0,2%), Mediaset (-0,6%), Mediobanca (-0,6%), Moncler (-1,3%), Stm (-1,5%), Ubi Banca (-1,2%) e Unicredit (-2,3%). I rialzi più significativi sono invece quelli di Bper (+1,8%), Campari (+1,4%), Eni (+2,2%), Ferragamo (+1,2%), Ferrari (+1,8%), Intesa Sanpaolo (+1%), Saipem (+1,3%), Snam (+1%) e Telecom Italia (+3,2%). Fuori dal listino principale Rosss sale del 15,4%, Vincenzo Zucchi guadagna il 14,8%, mentre Sintesi cede il 12,7%. Il cambio euro/dollaro sale sopra quota 1,075, mentre lo spread tra Btp e Bund si attesta a 181 punti base.
Piazza Affari sale dello 0,9% e sul listino principale troviamo in rosso solamente Buzzi (-0,1%), Cnh Industrial (-0,3%), Exor (-0,1%), Moncler (-0,2%), Poste Italiane (-0,1%) e Unicredit (-0,8%). I rialzi più significativi sono invece quelli di Banco Bpm (+2,7%), Bper (+1,2%), Campari (+1,5%), Eni (+1,1%), Ferrari (+1,5%), Intesa Sanpaolo (+1,9%), Prysmian (+1,1%), Recordati (+1,2%), Saipem (+2,2%), Telecom Italia (+3,4%) e Unipol (+1,4%). Fuori dal listino principale Vincenzo Zucchi guadagna il 10%, mentre Sintesi cede il 12,7%. Il cambio euro/dollaro si trova a quota 1,075, mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto i 180 punti base.
Piazza Affari ha di fronte una giornata abbastanza ricca di eventi macroeconomici. Nella prima mattinata verranno diffusi i verbali della BoJ circa la politica monetaria. Da anni la Banca centrale giapponese ha utilizzato una politica ultra-espansiva, intervenendo anche direttamente sull’acquisto di azioni, pur di rialzare il tasso dell’inflazione, ma questa politica non potrà perdurare a lungo ed è possibile che già da quest’anno si possa avere una normalizzazione. Alle ore 11, verrà reso noto il dato sulle vendite al dettaglio del mese di dicembre nell’Eurozona: gli analisti si aspettano un incremento dello 0,3%. Da Oltreoceano sono in arrivo, invece, i dati relativi ai salari degli addetti non agricoli: un’economia che si espande ha un aumento delle retribuzioni pari o superiore all’inflazione e per questo motivo il dato è particolarmente rilevante per verificare lo stato di salute degli Usa e per capire in quanto tempo i tassi di interesse verranno di nuovo aumentati dalla Fed. Alle ore 14:30 verrà inoltre reso noto il tasso di disoccupazione Usa relativo al mese di gennaio: gli analisti si aspettano un dato stabile al 4,7%.
Ieri il Ftse Mib ha chiuso la seduta con un +0,79% a quota 18.889 punti. La giornata era iniziata con un modesto rialzo che è andato rafforzandosi nell’arco della seduta fino a guadagnare oltre l’1,4%, riagganciando quota 19 mila punti. Nella parte finale della seduta, tuttavia, Piazza Affari ha perso un po’ di forza. La giornata è apparsa piuttosto contrastata per i titoli bancari: Intesa Sanpaolo perde lo 0,91%, Ubi Banca l’1,47% mentre Mediobanca guadagna il 2% circa. Unicredit, dopo aver annunciato l’avvio dell’aumento di capitale per il prossimo 6 febbraio e uno sconto sulle nuove azioni del 38% ha iniziato dapprima la seduta con un forte rialzo, arrivando a guadagnare il 3% per poi chiudere negativa di oltre un punto percentuale. Male anche Saipem che perde oltre il 2% nonostante le quotazioni del petrolio in crescita. Molto bene, invece, Poste e Ferrari: le prime guadagnano oltre il 3% mentre Ferrari chiude la seduta con un +3,73% ed è arrivata a sfondare quota 60 euro per azione, record assoluto, per chiudere a 59,75 euro ad azione.
Dopo che lo spread fra Btp e Bund aveva toccato i suoi massimi di periodo in questi ultimi giorni, ieri è calato a 181 punti base. Ancora in leggero rialzo il rendimento del Btp decennale italiano che chiude la giornata al 2,236%.