Sembra essere ancora lontano dal concretizzarsi l’accordo di fusione tra Intesa San Paolo e Generali Assicurazioni, l’istituto che ha chiuso la settimana in Borsa in rialzo dello 0,27%. Prima le parole dell’ad di Ca’ de Sass, che ha confermato come l’istituto triestino si prenderà tutto il tempo per valutare l’offerta. Poi la nota inviata dal gruppo del Leone alla Borsa Italiana, in cui si è chiarito come le possibili combinazioni con Generali sono al momento oggetto di un “case study”. Come riportato da Milano Finanza, gli stessi analisti del settore, esaminando la nota in cui Intesa San Paolo dice di essere impegnata in “valutazioni che il management della banca svolge regolarmente in tema di opzioni di crescita endogena ed esogena del gruppo”, sono portati a pensare che “nel brevissimo termine non sono attesi sviluppi; Intesa Sanpaolo ha diverse opzioni sul tavolo, fra cui – probabilmente – un’offerta di scambio 100% in azioni e un’offerta mista azioni e cash (come anche riportato dalla stampa)”.
L’accordo tra Intesa San Paolo e Generali Assicurazioni è tutto fuorché chiuso. Come riportato da Milano Finanza, è stato lo stesso amministratore delegato del gruppo fondato a Trieste, Carlo Messina, a ribadire che verrà preso tutto il tempo necessario per valutare i termini dell’offerta e decidere se i piani dell’acquirente si conciliano con le strategie del venditore. L’ad di Ca’ de Sass ha spiegato:”Esaminiamo regolarmente opzioni per la crescita, fa parte del nostro compito, qualsiasi analisi che seguiamo segue questo modello: innanzitutto si fissano vincoli per i nostri severi criteri di adeguatezza patrimoniale e di creazione di valore, poi si valuta la logica industriale in linea con le nostre priorità strategiche. Se e solo se tale analisi supera con successo le prime due fasi passiamo alla fase finale, sviluppare la struttura di una possibile operazione di fusione”. Ma a che punto siamo nel processo che potrebbe portare ad una fusione tra i due istituti? Messina ha dichiarato che “siamo nella seconda fase, controlliamo e valutiamo se possibili combinazioni industriali si adattano a priorità strategiche, ci prenderemo tutto il tempo necessario e poi saremo in grado di dire se merita di entrare nella terza fase, ossia sviluppare una struttura di transazione soggetta a vincoli di adeguatezza patrimoniale per la creazione valore ai miei azionisti”.