Piazza Affari chiude la giornata con un calo del 2,21% e sul listino principale troviamo in rialzo solamente Cnh Industrial (+3,13%) e Telecom Italia (+1,41%). Unicredit, dopo il primo giorno di aumento di capitale, termina a 12,21 euro. I ribassi più ampi sono quelli di Azimut (-3,38%), Banco Bpm (-5,85%), Bper (-5,71%), Fineco (-4,47%), Leonardo (-3,29%), Mediobanca (-4,11%), Prysmian (-2,96%), Ubi Banca (-5,47%), Unipol (-4,95%) e UnipolSai (-3,88%). Fuori dal listino principale Smre chiude con un +12,39%, mentre Sintesi cede il 45%. Il cambio euro/dollaro resta sotto quota 1,075, mentre lo spread tra Btp e Bund supera i 201 punti base.
Piazza Affari perde l’1,6% e sul listino principale troviamo in rialzo solamente Cnh Industrial (+3,2%), Saipem (+0,1%) e Telecom Italia (+2,1%). Unicredit viene scambiata a 12,5 euro. I ribassi più ampi sono quelli di Banco Bpm (-4,4%), Bper (-5,53%), Fineco (-2,7%), Generali (-2,5%), Leonardo (-2,6%), Luxottica (-2,2%), Mediobanca (-3%), Prysmian (-2,1%), Stm (-2%), Ubi Banca (-3,2%), Unipol (-3,7%) e UnipolSai (-3%). Fuori dal listino principale Smre sale dell’11,8%, mentre Ei Towers cede l’8,1%. Il cambio euro/dollaro scende verso quota 1,07, mentre lo spread tra Btp e Bund raggiunge i 198 punti base.
Piazza Affari cede lo 0,3% e sul listino principale troviamo in rialzo solamente Cnh Industrial (+4,9%), Intesa Sanpaolo (+0,2%), Saipem (+1,2%), Telecom Italia (+2,6%), Terna (+0,3%) e Yoox (+1%). Nel primo giorno di aumento di capitale, Unicredit cede ben il 51%, ma si mantiene ben sopra gli 8,09 euro di prezzo delle nuove azioni, restando a quota 12,8 euro. I ribassi più ampi sono quelli di Banco Bpm (-1,3%), Bper (-1,1%), Fineco (-1,9%), Generali (-1,2%), Leonardo (-1,3%), Luxottica (-1,3%) e Mediaset (-1%). Fuori dal listino principale Visibilia sale dell’8,2%, mentre Ei Towers, complice lo stacco del dividendo straordinario, cede l’8%. Il cambio euro/dollaro si trova sotto quota 1,075, mentre lo spread tra Btp e Bund sale sopra i 190 punti base.
Piazza Affari affronta una giornata non particolarmente ricca di dati macroeconomici; sono solo due i fatti rilevanti. In prima mattinata verranno diffuse le vendite al dettaglio relative al mese di dicembre in Australia. Per l’Eurozona l’unico dato importante arriva dalla Germania: alle ore 8:30 verranno diffusi i dati sugli ordinativi alle fabbriche tedesche, relativamente al mese di dicembre. Gli analisti si attendono un balzo di oltre mezzo punto percentuale: sarà difficile, quindi, battere le attese nonostante sia l’economia più solida in Europa. Sarà invece interessante vedere come reagirà il titolo di Unicredit all’avvio dell’aumento di capitale.
Venerdì è stata una giornata positiva per il Ftse Mib, che ha chiuso la seduta con un guadagno dell’1,20% a quota 19.116 punti. La giornata si è aperta con un rialzo di mezzo punto percentuale per poi avere una progressione con l’apertura dei mercati americani. Contrastati i bancari: Unicredit ha passato tutta la giornata in territorio negativo fino a perdere quasi tre punti percentuali per poi virare in positivo nell’ultima ora di contrattazione e chiudere invariata rispetto alla seduta precedente. Ubi Banca ha perso lo 0,37%. È salita invece Intesa Sanpaolo che nel pomeriggio ha diffuso i conti relativi all’ultimo trimestre del 2016 e il rendiconto generale per l’anno appena concluso. Intesa San Paolo (+2,6%) ha anche confermato il dividendo di 17,8 centesimi ad azione per le ordinarie e di 18,9 centesimi per le azioni risparmio mentre l’utile è stato di 3,2 miliardi, il più alto dalla nascita della banca.
Lo spread fra Btp e Bund è rimasto ancora sui massimi dell’ultimo mese, ma ha chiuso la seduta stabile a 183 punti base. Il rendimento del Btp decennale si è attestato al 2,248%.