Il titolo di Generali Assicurazioni chiude ancora in perdita la giornata di Borsa con Piazza Affari che fa segnare il -1,10% al termine di una giornata passata sempre in rosso per la compagnia del Leone. Nonostante i rumors per i nuovi piani previsti tra Intesa e Generali, il mercato ancora non compensa e fa andare i ribasso le contrattazioni sulle azioni; cala ancora l’appeal speculativo del titolo Generali, come due giorni fa riportavano gli analisti de Il Sole 24ore a commento dello strano momento di Trieste, non solo in Borsa. «Generali perde spinta perche’, secondo gli operatori, l’appeal speculativo almeno nel brevissimo termine si affievolisce e lascia spazio a qualche presa di beneficio. Dai picchi toccati il 26 gennaio (15,63 in chiusura e 15,94 intraday) sulla scommessa di una offerta pubblica di scambio imminente da parte di Intesa Sanpaolo, le azioni di Trieste hanno ceduto il 5% circa se si guarda ai prezzi di chiusura e ai valori odierni di 14,8 euro (-1,3%). Intesa Sanpaolo invece, dopo il balzo di venerdì e il +0,5% di questa mattina, sta progressivamente riducendo le perdite innescate dalle prime indiscrezioni sull’interesse a una aggregazione con il primo gruppo assicurativo italiano».
Una giornata a due velocità per Generali Assicurazioni: male in Borsa con il titolo che scende ancora a Piazza Affari, dall’altra nuovi rumors su nuovi piani possibili con Banca Intesa Sanpaolo. Il mercato non premia l’insicurezza dell’immediato futuro di Generali, ma i rumors raccolti da un importante protagonista del mondo politico-economico italiano (sotto pseudonimo ha scritto stamane per Lettera43) parlano di altri versanti. «Intesa potrebbe fare una mossa light su Trieste (per esempio lanciando un’offerta sul 20%, approfittando del fatto che il trio Caltagirone-De Vecchio-Drago, a cui potrebbero anche accodarsi Benetton e Amenduni, ha tutta l’intenzione di passare la mano). Mentre, in un secondo momento, Intesa e Unicredit (che è già la prima azionista) potrebbero muovere insieme su Mediobanca, a quel punto potendo unire al pacchetto di Generali inizialmente preso da Messina il 13,5% detenuto dalla banca d’affari fondata da Enrico Cuccia». A cosa credere? I datti daranno ragione ai rumors? Il piano con Intesa “contro” Mediobanca è ancora ad oggi un grande mistero del mercato che probabilmente si svilupperà nei prossimi mesi.
Ieri ha proseguito abbastanza male il titolo di Generali Assicurazioni, con la Borsa condizionata dallo spread Btp-Bund e dall’aumento di capitale di Unicredit che non sta particolarmente colpendo i mercati azionari. La settimana intensa del Leone di Trieste vede da un lato l’allentamento di Intesa Sanpaolo e dall’altro una Unicredit impegnata come si può intuire da immediati altri obiettivi. E Generali cosa fa allora? Come riportato dal Sole 24 Ore, oggi potrebbe riunirsi il comitato investimenti al quale partecipano sia i manager che alcuni consiglieri. «Lo scopo è quello di gestire in maniera più conveniente la quota del 3% di Intesa Sanpaolo rilevata nelle scorse settimane proprio a scopo anti-scalata sotto forma di prestito titoli. L’idea sarebbe quella di valutare strade alternative quali il ricorso alle opzioni o altri strumenti finanziari», riportano i focus del quotidiano economico. Una difesa particolarmente strategica quella di Generali Assicurazioni anche e non solo per Intesa ma in generale per chiunque voglia opzionare future fusioni: la porta rimane aperta ma con assoluto riservo e con molta attenzione. Come dire, Intesa ancora potrebbe farcela ma senza i continui tentennamenti di questi ultimissimi mesi.
Il titolo di Generali Assicurazioni oggi prova una partenza migliore rispetto agli ultimi giorni a Piazza Affari, ma con la chiarezza ancora molto “confusa” sul futuro prossimo della società di Assicurazioni più importante d’Italia. Se da un lato il tentativo di costruirsi una solida difesa dalle “bizze” di Intesa (lasciando comunque aperta ancora la porta per eventuali accordi con Ca’ de Sass) secondo i colleghi del Sole 24ore una possibilità per Generali sarebbe quella di guardare più all’estero per consolidarsi maggiormente ed essere al riparo da eventuali attacchi futuri. «è possibile che venga allargata la platea dei consulenti e in quest’ottica potrebbero rientrare in pista Morgan Stanley e JP Morgan. L’obiettivo sarebbe quello di gestire al meglio questa fase delicata. Di certo, da più parti arriva il segnale che Generali vuole provare ad accelerare sull’esecuzione del piano. Progetto che prevede un consolidamento nelle aree chiave e una crescita disciplinata nelle zone rilevanti». Secondo il quotidiano economico, aumentare la taglia del Leone può rivelarsi l’arma migliore per bloccare eventuali operazioni ostili. Al momento infatti allo stato non risulta siano stati individuati target particolari, ma in questo potrebbero evidentemente rivelarsi utili gli advisor. «E lo sguardo potrebbe puntare su Germania, Svizzera o Spagna».