Gli addetti ai lavori lo chiamano “ibrido digitale”, il signor Rossi la chiama “comodità”. È la raccomandata di nuova generazione, la raccomandata digitale, appunto, e l’ha lanciata in Italia da qualche mese, con crescente successo, Nexive, l’azienda specializzata nella distribuzione postale alternativa che per fare validamente concorrenza al colosso Poste Italiane da anni sforna continuamente novità di marketing e di servizio capaci di attrarre l’interesse del pubblico. Di che si tratta? “È un’innovazione che ha al suo centro il cliente del nostro cliente, per semplificargli la vita”, spiega Benedetto Mangiante, direttore marketing di Nexive, riferendosi al fatto che l’azienda vende i suoi servizi ai grandi utilizzatori di corrispondenza, come ad esempio le “utilities” – cioè le società che distribuiscono servizi alle famiglie, come elettricità, gas o telecomunicazioni, alle banche, alle pubbliche amministrazioni -, ma glieli vende perché ne dimostra la convenienza per i loro clienti finali. “L’ha già adottata una grande multiutilities, tra le maggiori d’Europa, con ottimi riscontri. E stiamo facendo molti testi con molte altre aziende”.
La raccomandata digitale, sviluppata da Nexive con il partner romano Tnotice, per lo sviluppo del servizio introduce una variante decisiva nel tradizionale percorso di una raccomanda classica: “Chiunque di noi”, spiega Mangiante, “quando riceve una raccomandata non viene sempre trovato al recapito, fisicamente, dal postino o dal fattorino. Le statistiche dimostrano che nel 30% dei casi il destinatario non c’è, e il postino lascia il tagliandino di avviso nella cassetta postale. Ebbene, il cliente trova un tagliandino anche nel caso delle nostre raccomandate digitali. Ma è qui che subentra la variante. Il nostro tagliandino dice: caro cliente, ho provato a raggiungerti fisicamente, ma non c’eri, ora puoi scegliere se andare a ritirare la raccomandata nel punto di giacenza fisico che ti è più comodo – e poi vedremo quali sono – oppure puoi scegliere l’alternativa digitale”.
Un’alternativa che funziona nel modo più semplice del mondo: si va al computer, o si accede al web tramite il proprio smartphone, si entra nel sito di Nexive, si digita il numero della raccomandata, un “pin” univoco, associato solo e soltanto a quella raccomandata, e si riceve la richiesta di inserire in un’apposita finestra di dialogo il numero del proprio cellulare. Lo si digita e si riceve un sms con la seconda parte del pin da digitare sul sito per scaricare il contenuto della raccomandata: “In questo modo il cliente vede protetta al massimo grado la privacy della sua corrispondenza, perché solo chi dispone sia del tagliandino, sia del numero di cellulare potrà accedere alla raccomandata”. E in questo modo – oltretutto – il rischio che occhi indiscreti possano leggere la missiva diventa del tutto comparabile a quello che si corre con le raccomandate classiche: cioè, ci vuole proprio la malafede di un ficcanaso, per riuscirci.
“A questo punto, quando il contenuto è scaricato on-line dal cliente, il valore legale della consegna della raccomandata risulta concretizzato”, sottolinea Mangiante, “cioè non è più necessario ritirarla fisicalemente, cosa che resta comunque possibile se lo si desidera”.
Qual è il vantaggio, per il cliente? “Beh, ve ne sono almeno due di vantaggi: non perdere tempo nel ritirare fisicamentre la missiva”, dice il manager, “e soprattutto non perderla, perché le statistiche dimostrano che di quel 30% delle raccomandate che non trovano il destinatario fisicamente presente al recapito una buona metà…non viene ritirata! Perché? Per varie ragioni: o la gente perde il tagliando, o se ne dimentica, o non ha voglia di andare all’ufficio postale a ritirarla perché in cuor suo sa che, per esempio, potrebbe essere la multa che teme di aver preso e preferisce rinviare il problema, senza considerare che in questo modo lo aggrava”.
Per il destinatario è una soluzione molto pratica, quindi, il “download” digitale della raccomandata. “Se invece il destinatario ci tiene a ritirare fisicamente il plico”, conclude Mangiante, “non deve far altro che recarsi in uno dei nostri punti di ritiro, e può farlo anche dopo aver letto e salvato il file sul computer: il ritiro fisico si verifica, mediamente, entro i primi due giorni dalla consegna del tagliando, anche grazie al fatto che questa rete fisica di punti di ritiro è diventata molto capillare. Ma oltre la metà delle raccomandate ‘tagliandate’ viene ritirata digitalmente”.
E dove può aver luogo il ritiro fisico? In uno dei punti “inZona” di Nexive, una rete ormai forte in Italia di ben 1450 punti tra uffici dell’azienda, esercizi commerciali di vario genere ed edicole convenzionate. In media, nel giro di sette giorni, il ritiro viene effettuato, e il ciclo digitale-fisico si compie.