Dipendenti della Provincia di Vibo Valentia non prendono lo stipendio da 5 mesi e così l’Onorevole Dalila Nesci del Movimento 5 Stelle ha deciso di scrivere a Luigi Stilo, referente di Mps per la Tesoreria dell’ente locale. Secondo quanto riporta politicamentecorretto.com, nella lettera la deputata ha chiesto, “anche in ragione del fatto che lo Stato ha aiutato Mps con miliardi di euro della comunità nazionale, di accelerare al massimo le procedure per liquidare ai dipendenti della Provincia di Vibo Valentia le somme attese”. Inoltre, ha ricordato che lo stesso Stilo, in una telefonata, le aveva garantito che almeno una delle mensilità arretrate sarebbe stata versata in tempi brevi, ma ancora questo non è avvenuto. Nesci ha anche scritto di aver informato della vicenda il ministro dell’Interno.



Il cda di Monte dei Paschi, oltre ad aver approvato il bilancio 2016, ha dato il via libera al piano di ristrutturazione che ora verrà inviato alla Commissione Ue e alla Banca centrale europea che dovranno dare il loro placet. Per Il Sole 24 Ore inizia così il percorso ufficiale della vera e propria trattativa che dovrebbe portare a un risultato finale tra aprile e maggio, di modo che possa poi partire la ricapitalizzazione precauzionale che vedrà il Tesoro salire nel capitale della banca toscana. Prima del board di giovedì il management di Monte dei Paschi ha incontrato i vertici dell’Antitrust Ue ed è quindi molto probabile che il piano approvato possa essere in linea con le disposizioni comunitarie e che passi l’esame di Bruxelles. Il vero punto cruciale del piano sembra però essere quello della cessione dei crediti in sofferenza, salite a 29,4 miliardi di euro a fine 2016. Secondo il quotidiano di Confindustria Cerberus, Pimco, Apollo, Lonestar e altri fondi internazionali sarebbero interessati all’acquisto degli Npl di Monte dei Paschi, ma è difficile che prima dell’estate si possa arrivare alla definizione di un preciso piano di vendita, anche perché occorrerebbe in ogni caso avere prima il discorso verde di Bruxelles. Che anche su questo tema avrebbe l’ultima parola. Secondo Il Sole, l’ipotesi più probabile è che ci sia una cessione in blocco degli Npl in più tranche, in base alla tipologia e alla rilevanza delle posizioni. Tuttavia Monte dei Paschi dovrebbe poi affrontare una svalutazione non indifferente, che a sua volta andrà a influire sulla solvibilità della banca, requisito numero uno per poter aver accesso alla ricapitalizzazione precauzionale con risorse pubbliche.



Il cda di Monte dei Paschi ha approvato il nuovo piano industriale, di cui non si conoscono i dettagli. C’è quindi preoccupazione tra i lavoratori del gruppo bancario, visto che nei giorni scorsi erano emerse indiscrezioni secondo cui dall’Europa sarebbero arrivate richieste di aumentare i tagli all’organico e alle filiali già varati a dicembre. I sindacati, nella sera precedente la riunione del board, hanno avuto una conference call con Marco Morelli, nel corso della quale gli hanno fatto presente che il piano sarebbe dovuto essere socialmente sostenibile. Non resta che attendere che emergano dei dettagli al riguardo, così da capire se l’amministratore delegato di Montepaschi avrà tenuto in considerazione le richieste delle organizzazioni dei lavoratori.



Monte dei Paschi ha definito il piano industriale e ora dovrà attendere il riscontro delle istituzioni europee che dovranno approvarlo. La banca toscana prova quindi a lasciarsi alle spalle il fallito aumento di capitale di dicembre, in cui era coinvolta anche Jp Morgan, il cui amministratore delegato, Jamie Dimon, in un’intervista a Bloomberg Television, è voluto ritornare sui fatti di tre mesi fa, dichiarando che si era arrivato “a un passo dalla soluzione” per Monte dei Paschi. Il manager della banca d’affari americana ha quindi detto di augurarsi che il nuovo piano vada in porto e di ritenere che 5-6 miliardi siano la somma sufficiente per risolvere i problemi di Rocca Salimbeni e riavviarla verso un percorso di risanamento.