Il vertice Confindustria – sotto pressione per le iniziative giudiziarie della Procura di Milano contro Il Sole 24 Ore – ha ritrovato in extremis il controllo di una situazione che sembrava sfuggita di mano; e soprattutto ha ritrovato dentro alla redazione del Sole un direttore dal profilo perfetto per un periodo di transizione che si annuncia difficile e non breve.
Guido Gentili, livornese, classe 1954, è da ieri (ad interim) alla guida del quotidiano: da cui Roberto Napoletano è stato rimosso dopo sei anni (tecnicamente in aspettativa non retribuita) dopo l’avviso di garanzia per false comunicazioni sociali rimediato assieme all’ex presidente Benito Benedini e all’ex amministratore delegato Donatella Treu. Gentili ha già diretto il Sole fra il 2001 e il 2004, dopo un sicuro cursus di giornalista economico e politico: inziato proprio al giornale di Confindustria e proseguito poi al Corriere della Sera, come inviato e capo della redazione romana. Dopo una parentesi come direttore del settimanale Il Mondo, è arrivato al Sole chiamato dal leader confindustriale Antonio D’Amato. Una direzione molto incisiva, caratterizzata soprattutto dalle prime campagne contro il “risparmio tradito” (crack Cirio e Parmalat), ben prima che la crisi finanziaria globale e la questione bancaria in Italia deflagrasse. Negli ultimi anni Gentili è stato editorialista-anchor del quotidiano sui temi di politica economica: un background ideale per pilotare il maggior organo di informazione economica nazionale in un 2017 caratterizzato da un serrato calendario elettorale in Europa e da una complicata situazione politico-economica interna.
Con il suo insediamento è già in fase di rientro lo sciopero a oltranza dichiarato venerdì dai giornalisti. E lo sblocco dell’impasse dovrebbe proseguire con l’approvazione del bilancio da parte del cda convocato per dopodomani: nelle due ultime sedute l’amministratore delegato Franco Moscetti non era riuscito a ottenere l’ok del consiglio. L’assemblea di fine aprile dovrebbe ora essere convocata anch in sede straordinaria per il varo di un aumento di capitale. Un passo obbligatorio, dal momento che il patrimonio del Sole è finito in rosso e va ricostituito per legge. Moscetti ha già anticipato di ritenere indispensabile un’iniezione di mezzi freschi per almeno cento milioni. Ma la partita comincia ora.
Per Confindustria – azionista di controllo del Sole – non si profila un passaggio facile. La confederazione presieduta da Vincenzo Boccia non dispone della liquidità necesaria, salvo indebitarsi o vendere proprietà immobiliari. Soprattutto: non ha vocazione industriale nell’editoria. Non da ultimo è attraversata da tensioni interne seguite alla recente elezione di Boccia, contrastata da Assolombarda e da altre associazioni del Nord. Per di più il Sole è sotto pressione anche sul fronte bancario: in assenza del bilancio 2016 e dell’innesto completo del nuovo piano di turnaround, i creditori capitanati da Intesa Sanpaolo (Banca Imi) non hanno ancora dato il nulla osta al rifinanziamento. Un cambio di assetti proprietari e strategici del gruppo appare sempre più nell’ordine delle cose. Anche se il copione è ancora tutto da scrivere.
A Guido Gentili gli auguri di buon lavoro da tutti gli amici del sussidiario