Sena Civitas, circolo culturale e politico di area moderata costituitosi a Siena, chiede ai vertici di Mps di fare chiarezza su alcune questioni. Infatti, dopo il cda del 9 marzo scorso non si è saputo nulla circa i contenuti del piano industriale approvato e “ci parrebbe come minimo opportuno rappresentare la posizione dei vertici della Banca in ordine di strategie risolutorie, riguardanti il risanamento della Banca, le chiusure delle Filiali, le views commerciali e remunerative individuate, le diminuzioni di organici”, si legge in una nota di Sena Civitas. Nella quale si aggiunge che “sull’aspetto relativo agli organici, in particolare, una maggior chiarezza programmatica allevierebbe le ansie degli interessati, consentirebbe di addivenire ad aspettative che abbiano un senso, renderebbe il clima generale quanto meno più disteso, darebbe adeguato impulso operativo, ora soporiferizzato dalle discussioni/ipotesi trattate quasi ossessivamente dalla platea interessata”.



Durante un convegno sulla tutela del risparmio, Ignazio Visco ha detto che “sicuramente Mps si è trovata in una sequenza perversa”, così come sicuramente Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara, CariChieti, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca stanno affrontando una crisi non da poco. Nonostante ciò, secondo il Governatore della Banca d’Italia “il 70-80% delle banche resiste in una situazione difficilissima senza aggravare il problema”. “Ci si concentra su alcuni fatto specifici, ma nel complesso le nostre istituzioni finanziarie hanno resistito a una crisi difficilissima” ha aggiunto Visco, che ha pure sottolineato che “il risparmio va tutelato alla fonte”, ma occorre anche un minimo di educazione finanziaria, per cui “se ti danno il 3% di rendimento va bene, ma se ti danno il dieci devi sapere che stai correndo un rischio”.



Mentre si attendono novità sui dettagli del piano industriale di Mps, c’è chi continua a chiedere la verità sulla morte di David Rossi, ex responsabile comunicazione di Rocca Salimbeni. Suo fratello Ranieri ha postato su Facebook la foto della striscione appeso pochi giorni fa in occasione del quarto anniversario della morte, in cui si chiede “Verità per David”. Lo striscione è ancora lì e Ranieri scrive “che dal momento che è evidente che è più probabile che si tratti di omicidio piuttosto che di suicidio, spero che la procura abbia il coraggio di aprire inchiesta per omicidio e non si limiti a seguire le indicazioni del Gip”. “Basta con indagini per istigazione al suicidio, per rispetto al buonsenso, alla logica e al lavoro dei periti e avvocati. L’omicidio non va in prescrizione l’istigazione sì”, aggiunge Rossi.



Per Monte dei Paschi di Siena si avvicina la ricapitalizzazione precauzionale, sul cui importo sembra esserci stato un confronto piuttosto prolungato tra Banca centrale europea, cui spetta la vigilanza unica bancaria, e Commissione europea, cui fa capo l’Antitrust. Se la prima vorrebbe una somma in grado di fugare ogni dubbio sulla solidità delle banca toscana, tanto da aver chiesto un aumento di capitale da 8,8 miliardi di euro contro i 5 chiesti a dicembre, la seconda vorrebbe limitare la somma che lo Stato italiano sarà chiamato a versare, così anche da non creare un precedente “negativo” per altri paesi membri. Secondo quanto riportano i media, le autorità europee avrebbero però trovato una sorta di accordo, per cui la cifra dell’aumento di capitale verrebbe leggermente ridimensionata. Se il Tesoro avrebbe dovuto mettere 6,6 miliardi di euro, ora gli si chiederebbe di versarne tra i 5 e i 6. Questa sorta di “sconto” avrebbe però una contropartita: 5.000 ulteriori esuberi oltre a quelli già preventivati con il piano industriale di dicembre. Secondo il quotidiano milanese, la trattativa su questo punto è ancora aperta e può darsi quindi che si arrivi a una richiesta più bassa di tagli al personale. Resta però il fatto che in questi ultimi anni il comparto ha già subito una forte riduzione degli organici e di certo se si arrivasse a nuovi esuberi non mancherebbero le proteste dei sindacati. Anche perché i lavoratori sarebbero chiamati a quel punto a pagare per errori della gestione della banca o si arriverebbe al paradosso per cui un investitore subirebbe una perdita inferiore rispetto a quella di un dipendente della banca toscana.

In Toscana c’è da scongiurare un nuovo caso Monte dei Paschi di Siena. Lo fa notare il consigliere regionale della Lega Nord Claudio Borghi Aquilini a proposito di ChiantiBanca. Ci sono state infatti le dimissioni sia del direttore generale che di cinque consiglieri di amministrazione dell’istituto di credito, che sembra possa chiudere l’ultimo esercizio una perdita di 80 milioni di euro. “Abbiamo il dovere come opposizione e come rappresentanti degli elettori di fare il possibile e anche l’impossibile per scongiurare un nuovo Monte dei Paschi di Siena, i cui enormi problemi hanno portato molti correntisti a spostare i risparmi proprio in ChiantiBanca. Attendiamo che il presidente Bini Smaghi si presenti in aula consiliare regionale a rendere conto ai cittadini del proprio operato e a descrivere la realtà a tutte le forze politiche, in modo che nessuno possa poi dire ‘non sapevamo, non c’eravamo”, ha detto Borghi Aquilini.

Ancora il futuro di Banca Popolare di Vicenza  e Veneto Banca non è certo. Alla guida delle due banche c’è Fabrizio Viola, ex amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena. Un incarico che, secondo alcuni rumors, starebbe facendosi sentire proprio sul destino dei due istituti veneti. Infatti, Viola si dimise dal vertice di Rocca Salimbeni dicendo di aver ricevuto pressioni dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il quale a sua volta potrebbe aver avuto una richiesta precisa da parte del Premier Matteo Renzi per “liquidare” il manager in modo che si facesse spazio a un uomo gradito a Jp Morgan, che sarebbe stata coinvolta nel tentativo, poi fallito, di aumento di capitale di Monte dei Paschi di Siena. Il rumor viene ricordato da Michele Arnese su formiche.net tra le possibili spiegazioni dello “stallo” sul destino di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Ma ci sono altre spiegazioni meno “dietrologiche”.