In Montepaschi sarebbe in arrivo un nuovo top manager, con specifica competenza sui crediti. Lo scrive Il Messaggero, spiegando che, in virtù dell’importanza che ha questo settore per il rilancio di Mps, lo stesso Tesoro starebbe pensando di spingere in questa direzione e potrebbe presentare anche qualche candidato. Si tratterebbe, spiega ancora il quotidiano romano, di una figura che potrebbe avere la carica di Direttore generale e che in ogni caso non andrebbe a sovrapporsi al ruolo di Marco Morelli. Anzi, dovrebbe aiutare l’amministratore delegato nel gestire non solo l’erogazione del credito, in modo da cercare di non “incappare” più in situazioni che portino a incagli, ma anche le situazioni problematiche, eccezion fatta per gli Npl che sarebbero comunque ceduti. Nessuna ipotesi viene fatta dal quotidiano sui possibili manager che possano ricoprire tale incarico.



Sulla strada verso la ricapitalizzazione precauzionale di Mps spunta un nuovo ostacolo. Secondo quanto riporta Milano Finanza, c’è infatti incertezza sull’esito dell’ispezione condotta dalla Banca centrale europea, durata ben nove mesi, sui crediti deteriorati. L’impressione è che l’esito venga comunicato in tempi rapidi, di modo che Montepaschi possa adottare eventuali provvedimenti già nel primo semestre dell’anno e procedere anche alle cessione degli Npl. Il quotidiano finanziario ricorda l’importanza di questo passaggio, in quanto capace di influire sulla solvibilità della banca, condizione principale per la stessa ricapitalizzazione precauzionale con l’intervento pubblico. 



Vi avevamo già riferito dell’inchiesta condotta su Monte dei Paschi di Siena e Deutsche Bank, tesa a dimostrare una politica di “due pesi e due misure” adottata dalla Banca centrale europea, cui fa capo la vigilanza unica, rispetto alle due banche. Daniele Nouy, che Presidente del Consiglio di vigilanza bancaria della Bce, ha deciso di scrivere una lettera al quotidiano di Confindustria per spiegare che “ben diversamente da quanto si sostiene nell’articolo, gli ispettori non ricevono un mandato dall’esito già scritto: sono esperti indipendenti che rispondono dei risultati delle ispezioni e li sottoscrivono nei loro rapporti”. La Nouy ricostruisce quindi l’attività svolta dal 2014, anno di esordio della vigilanza unica bancaria, finora, spiegando come mai i crediti deteriorati rappresentino ancora un problema per le banche europee e come venga svolta un’attività di analisi rigorosa sulle attività di terzo livello, ovvero i derivati. Queste precisazioni non sono causali, dato che Il Sole 24 Ore aveva spiegato che dall’Eurotower si presta molta più attenzione ai crediti deteriorati, che non mancano a Siena, e alle riserve necessarie per coprire le perdite, mentre appare meno “rigorosa” sui derivati, che invece non mancano affatto a Deutsche Bank. “Confidiamo che i lettori del Suo quotidiano apprezzino il nostro massimo impegno volto ad assicurare la solidità delle singole banche e la capacità del sistema bancario di sostenere l’attività economica, il che significa salvaguardare i depositi e gli investimenti dei cittadini”, conclude la Nouy. In calce alla lettera, è stata riporta la replica di Claudio Gatti, che ha firmato l’articolo-inchiesta. Il giornalista evidenzia che nessun dato o fatto riportato dal quotidiano è stato smentito.



A seguito del cda del 9 marzo scorso, i vertici di Monte dei Paschi di Siena hanno approvato il bilancio 2016, all’interno del quale si legge che gli ispettori della Banca centrale europea hanno esaurito la loro attività presso Rocca Salimbeni a febbraio, ma ancora non c’è stata la comunicazione degli esiti di questa ispezione. La quale ha avuto come oggetto la classificazione dei crediti, i livelli della loro copertura e la valutazione delle garanzie sugli Npl. La valutazione sarà certo importante, seppur i dati analizzati si riferissero alle fine del 2015. Infatti,è noto che uno degli snodi importanti per la messa in sicurezza di Montepaschi è rappresentato dai crediti deteriorati. Non resta quindi che attendere che dall’Eurotower arrivino comunicazioni sull’esito dell’ispezione compiuta.

Oggi Pier Carlo Padoan, a margine dell’Ecofin, incontrerà a Bruxelles Margrethe Vestager, commissario Ue alla concorrenza, che sta seguendo il dossier Monte dei Paschi di Siena. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, i due dovrebbero parlare anche di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, dato che venerdì scorso è arrivata anche da parte loro la richiesta di accedere alla ricapitalizzazione precauzionale. Per quanto riguarda Montepaschi, ancora non appare chiaro a quanto dovrà ammontare l’intervento pubblico e se saranno confermate, piuttosto che smentite, le voci riguardanti la richiesta europea di aumentare il numero degli esuberi in cambio di una riduzione dell’entità della ricapitalizzazione. Vedremo se dopo l’incontro i due rilasceranno delle dichiarazioni in grado di far emergere ulteriori dettagli in merito a questi temi.