Piazza Affari accelera nell’ultima parte della seduta, chiudendo in rialzo dell’1,02%. Sul listino principale troviamo in rosso solamente Buzzi (-1,76%), Ferragamo (-0,22%), Poste Italiane (-0,32%), Recordati (-0,9%) e Terna (-0,69%). I rialzi più significativi sono quelli di A2A (+1,28%), Banca Mediolanum (+1,48%), Banca Generali (+1,31%), Campari (+1,36%), Cnh Industrial (+1,89%), Exor (+1,89%), Fca (+2,9%), Ferrari (+1,47%), Mediobanca (+1,13%), Moncler (+2,24%), Prysmian (+1,5%), Saipem (+6,46%), Tenaris (+7,69%), Ubi Banca (+1,39%), Unicredit (+1,69%) e Unipol (+1,72%). Fuori dal listino principale Ergycapital chiude a +33,21%, mentre Zucchi cede l’8,53%. Il cambio euro/dollaro resta sopra quota 1,085, mentre lo spread tra Btp e Bund torna sotto i 178 punti base.
Piazza Affari guadagna lo 0,4% e sul listino principale troviamo in rosso Atlantia (-0,2%), Azimut (-0,4%), Buzzi (-1,7%), Eni (-0,4%), Ferragamo (-0,1%), Fineco (-0,1%), Leonardo (-0,2%), Luxottica (-0,4%), Poste Italiane (-0,9%), Recordati (-1,9%), Snam (-0,1%), Telecom Italia (-0,1%), Terna (-0,8%), UnipolSai (-0,13%) e Yoox (-0,2%). I rialzi più significativi sono quelli di Exor (+1,1%), Fca (+1%), Ferrari (+1%), Moncler (+1,7%), Saipem (+2,9%), Tenaris (+5,3%) e Unicredit (+1%). Fuori dal listino principale Ergycapital sale de 26,1%, Clabo del 10,9%, mentre Zucchi cede il 6,5%. Il cambio euro/dollaro sale sopra quota 1,085, mentre lo spread tra Btp e Bund si attesta a 178 punti base.
Piazza Affari guadagna lo 0,5% e sul listino principale troviamo in rosso solamente Buzzi (-0,1%), Cnh Industrial (-0,1%), Poste Italiane (-0,2%), Recordati (-2,2%), Snam (-0,2%) e Terna (-0,3%). I rialzi più significativi sono quelli di A2A (+1,2%), Banca Mediolanum (+1,3%), Banco Bpm (+1,6%), Bper (+1,5%), Campari (+0,7%), Exor (+0,7%), Fca (+0,9%), Ferragamo (+0,9%), Ferrari (+1,3%), Italgas (+0,6%), Mediaset (+0,9%), Mediobanca (+0,6%), Moncler (+1,7%), Prysmian (+0,7%), Telecom Italia (+0,7%), Tenaris (+1,9%), Ubi Banca (+2%), Unicredit (+0,9%), Unipol (+0,6%) e Yoox (+1,3%). Fuori dal listino principale Ergycapital sale de 13%, mentre Zucchi cede il 6,8%. Il cambio euro/dollaro si trova a quota 1,085, mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto i 178 punti base.
Piazza Affari affronta una giornata priva di dati macroeconomici di rilievo. Alle ore 11:00 è atteso per il nostro Paese il dato sugli ordinativi industriali, mentre alle 16:00 dagli Stati Uniti arriverà il dato sulla fiducia dei consumatori per il mese di marzo. Atteso nel pomeriggio un discorso della Yellen, presidente della Fed, che potrebbe fornire spunti sulle decisioni di politica monetaria americana. Ieri il Ftse Mib ha chiuso la seduta con un ribasso dello 0,32% a quota 20.124 punti. La giornata era iniziata piuttosto male, con l’indice che perdeva quasi un punto percentuale. Nel pomeriggio, poi, c’è stata un ulteriore accelerazione al ribasso con la rottura dei 20 mila punti e una perdita dell’1,3% in scia all’apertura di Wall Street che cedeva oltre un punto percentuale. In America, tuttavia, sono stati difesi i livelli chiave e così il Ftse Mib ha iniziato un lento recupero e ha poi chiuso limitando le perdite. Male Stm che ha chiuso la sessione con un ribasso del 3%: secondo gli analisti il recente rafforzamento dell’euro è negativo per la compagnia e probabilmente il trend discendente continuerà in caso di rafforzamento della moneta unica. Male tutti i titoli bancari che hanno chiuso in ribasso: Bper -1,8%, Banco Bpm -1,54%, Unicredit -1,11%, Mediobanca -1,06%, Ubi Banca -0,53% e Intesa Sanpaolo -0,24%. Continua, invece, il momento molto positivo di Telecom Italia che dopo aver presentato conti in utile, ha ricevuto l’apprezzamento di molti analisti che hanno portato il target price a 1,10 euro ad azione con la raccomandazione outperform. Sul listino ha spiccato la performance di Ferrari che ha guadagnato il 2,87%. Bene Banca Mediolanum che a fine seduta è stata l’unica ad essere positiva fra i bancari: Citigroup l’ha promossa a pieni voti, con giudizio buy e target price a 8 euro per azione.
Lo spread fra Btp e Bund è risultato in calo di quasi due punti percentuali, a quota 179 punti base. Il rendimento del Btp decennale italiano è sceso al 2,21%.