Quando scatterà la ricapitalizzazione precauzionale di Mps, i possessori di bond subordinati riceveranno una sorta di “ristoro”, sempre che soddisfino alcuni requisiti. In attesa dei dettagli che arriveranno in merito, Il Sole 24 Ore ricorda che sono ben 131 le obbligazioni (complessive, non solo subordinate) che sono “congelate” dopo che sono stati sospesi, con delibera della Consob, dalla contrattazione i titoli di Montepaschi “trattati su mercati regolamentati e nei sistemi multilaterali di negoziazione italiani, come anche sui sistemi di internalizzazione sistematica”. Complessivamente questi titoli, ricorda il sito del quotidiano di Confindustria, valgono circa 42,5 miliardi di euro.
Per Mps non c’è alternativa al burden sharing, “tranne quella di rinunciare a misure di supporto pubblico o di dare corso a una misura di aiuto illegale”. Lo ha detto Anna Finocchiaro durante il question time alla Camera. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, secondo quanto riporta Radiocor, ha anche spiegato che la normativa comunitaria non prevede che i bond subordinati possa subire una diminuzione del loro valore, ma prevede solo la possibilità di convertirli in azioni. Questo in effetti è ciò che accadrà ai detentori di questi titoli. Finocchiaro ha anche ricordato a questo proposito che la conversione, quale forma di compensazione, è prevista dal decreto salva-risparmio solo nel caso in cui “siano rinvenibili diffuse distorsioni nel processo di allocazione dei prodotti finanziari”.
In attesa di specifiche notizie sul piano industriale, Monte dei Paschi di Siena comunque al centro delle notizie per via della triste vicenda riguardante la morte di David Rossi, ex capo della comunicazione di Rocca Salimbeni. Daniele Pesco in una nota esprime apprezzamento per il fatto che la stampa continua a occuparsi di questo caso. “Si tratta di una morte avvenuta nell’ombra, sulla quale non si hanno certezze, ma tanti indizi che ci portano a pensare che Rossi non sia andato incontro alla morte in modo volontario”, scrive il deputato del Movimento 5 Stelle. In effetti il video delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso gli ultimi momenti di vita dell’uomo è piuttosto inquietante. Si vede infatti una figura che si avvicina al corpo agonizzante di Rossi, senza però prestargli soccorso. Va ricordato che l’autopsia ha chiarito che non è morto sul colpo. Secondo Pesco, però, il video potrebbe essere stato manomesso, anche perché ai legali della famiglia di Rossi è stata consegnata una chiavetta usb, a distanza di tre anni dai fatti, che non è sicuramente quella utilizzata al momento del riversamento della registrazione, “e comunque mancano le registrazioni dei momenti prima della caduta, oltre a quelle relative all’intervento dei soccorritori”. Pesco aggiunge che “nell’unica inspiegabile ora di video estratta in mano agli inquirenti, si contano numerose attività: le ombre di persone che sostano davanti al vicolo, la presunta presenza di un’auto parcheggiata a ostruire la vista completa del vicolo al passaggio di passanti, turisti e senesi lavoratori”. Il deputato pentastellato evidenzia che è abbastanza curioso che la Procura di Siena non abbia aperto un’inchiesta per omissione di soccorso, mentre è stata solerte ad aprire un’inchiesta penale contro la vedova di Rossi e il giornalista Davide Vecchi.
Con un articolo su Repubblica, Andrea Greco attacca le istituzioni europee che ancora tengono incerto il destino di Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. In particolare, dopo le ultime dichiarazioni di Margrethe Vestager e Daniele Nouy, il giornalista scrive che qualcuno dovrebbe “ricordare a queste signore del fischietto che dieci anni fa gli Stati Uniti nazionalizzarono con 700 miliardi di dollari tutte le principali banche a stelle e strisce, in un fine settimana e contro il parere degli interessati, ponendo le premesse per rilancio dell’economia Usa che da allora ci surclassa”. A fronte di questo dato storico, “qui invece passano i mesi e nel triangolo delle Bermude Roma-Francoforte-Bruxelles le banche affondano”. Per Greco bisognerebbe che la politica rimettesse “al loro posto simili funzionari. Ma la Politica, nell’Europa degli anniversari, si declina solo al passato”.
Monte dei Paschi di Siena resta in attesa di notizie da Francoforte e Bruxelles, per sapere se il piano industriale potrà essere approvato, dando così disco verde alla ricapitalizzazione precauzionale con l’intervento dello Stato. Secondo Il Giornale d’Italia, “tutto lascia pensare che Mps, dopo quello statale, riceverà un altro aiutino. Stavolta da parte di Francoforte e Bruxelles, nell’ambito dell’accordo (non scritto) di non belligeranza tra l’Italia e l’Europa. Con la prima che non fa altro che chiedere le briciole alla controparte in cambio di continue stangate in termini puramente economici”. Dunque la banca toscana verrebbe salvata, ma a rimetterci sarebbero i cittadini. Che dal canto loro, in qualità di contribuenti, devono farsi carico delle risorse pubbliche che finiranno nel capitale di Rocca Salimbeni.