Alcune scelte della Banca centrale europea (Bce), tra cui la ricapitalizzazione di Monte dei Paschi di Siena, hanno sconfinato nella politica: è quanto emerso da un rapporto pubblicato da Transparency International. L’organizzazione non governativa anti-corruzione ha riconosciuto che gli interventi dell’istituto di Francoforte hanno salvato l’euro in più di un’occasione, ma anche che si è assunta responsabilità al di là del suo mandato per preservare la stabilità dei prezzi. Sta di fatto, però, che la procedura relativa alla ricapitalizzazione pubblica di Monte dei Paschi di Siena è ancora ferma all’esame dell’Antitrust europeo e della Vigilanza bancaria della Bce. Tutto tace: non si sa più nulla dell’ingresso dello Stato nel capitale di Mps. Teleborsa ha una spiegazione a tal proposito: «Siamo ammanettati ad una normativa bancaria che fa dipendere ogni azione del governo italiano e della Banca d’Italia dalle decisioni della Commissione europea». (agg. di Silvana Palazzo)
Uno dei punti importanti per il futuro di Monte dei Paschi è quello dei crediti deteriorati. Il tema delle sofferenze bancarie sarà trattato anche a livello europeo, presumibilmente nel prossimo summit tra i ministri delle Finanze in programma ad aprile a Malta. La presidenza maltese dell’Ue avrebbe anche preparato una relazione sul tema, suggerendo di utilizzare denaro pubblico per gestire i veicoli finanziari chiamati ad acquisire gli Npl delle banche. Del documento parla Il Sole 24 Ore, specificando che al suo interno si evidenzia come la gestione a livello europeo del problema delle sofferenze possa essere vincente, in quanto anche un solo paese membro che dovesse trovarsi in difficoltà su questo tema, rischierebbe di causare effetti negativi anche per tutti gli altri. Dunque il documento suggerisce di lavorare su quattro fronti: la vigilanza bancaria, il diritto fallimentare, la vendita dei titoli sul mercato secondario e la ristrutturazione del sistema bancario. Le autorità maltesi non propongono una bad bank europea come ha fatto l’Eba, tuttavia ricorda che le soluzioni nazionali, come il Fondo Atlante in Italia, hanno effetti limitati. Dunque occorrerebbe promuovere l’investimento privato europeo, anche perché mancano acquirenti per le sofferenze bancarie. In questo senso, gli investitori pubblici potrebbero essere parte della soluzione. Non resta quindi che attendere il vertice di Malta per vedere se il documento verrà discusso e quale sarà l’esito del confronto tra i ministri dei paesi membri, i quali hanno esigenze diverse e potrebbero quindi non arrivare ad alcun accordo sul tema.
Unieco, società cooperativa fra i maggiori general contractor italiani, sta per andare in stato di liquidazione coatta amministrativa, dopo che il cda ha deciso di rinunciare alla procedura di concordato preventivo. Toscana24, la pagina del Sole 24 Ore dedicata alla Toscana, ricorda che Unieco detiene l’11% di Sansedoni Spa, società nata in seno a Mps, e che Monte dei Paschi ha “una notevole esposizione debitoria verso la coop emiliana: secondo le recenti indiscrezioni circolate, questa sarebbe superiore ai cento milioni di euro”. Ci sarebbe questo legame alla base del tentativo di ristrutturazione del debito di Unieco, in cui Mps sarebbe stato in prima linea, insieme a fondi disposti a farsi carico di una parte dei debiti della coop in cambio di una fetta del suo patrimonio immobiliare.
Alessandro Falciai, Presidente di Mps, è stato cooptato, insieme a Emilio Petrone, amministratore delegato di Sisal, nella Giunta di Assonime, l’associazione che riunisce le Spa italiane. Inoltre, Falciai, secondo quanto riporta l’Avanti, si è piazzato tra i primi 20 manager nel web, una speciale classifica che viene stilata da Reputation manager, prendendo in considerazione la presenza su news e social network in rete, oltre che la presenza enciclopedica e l’immagine percepita. Al primo posto di questa graduatoria si è piazzato Sergio Marchionne, seguito da Urbano Cairo, protagonista del rilancio di Rcs, mentre il podio è completato da Giuseppe Recchi, Presidente di Telecom Italia. Falciai si è piazzato al sedicesimo posto, dietro ad Alberto Nagel, numero uno di Mediobanca, e davanti a Ennio Doris, storico volto di Banca Mediolanum. Il ventesimo posto è occupato da Marco Morelli, amministratore delegato di Monte dei Paschi.