Eccoci giunti ai 60 anni dei Trattati dell’Unione europea, anniversario che deve celebrarsi in Roma prossimamente e che viene anticipato dalla presentazione al mondo del cosiddetto Libro bianco che il Presidente Juncker ha pubblicato con grande imbarazzo da parte di tutte le delegazioni diplomatiche e dell’opinione pubblica ancora indipendente e pensante. Vi erano già perplessità in merito all’anniversario, che erano dilagate allorché le delegazioni maltese e italiana si erano trovate polemicamente dinanzi tutte le altre delegazioni in merito al testo della dichiarazione che dovrà coronare le celebrazioni romane. 



Non si riesce a raggiungere nessun accordo tra la delegazione maltese, quella italiana e tutte le altre.

In questo contesto esplode la bomba della pubblicazione del Libro bianco di Juncker che lascia tutti di stucco o con l’amaro in bocca. Il Libro bianco si esercita nella prospettazione di cinque scenari. Il primo invita a proseguire sul percorso sin qui seguito senza sostanziali mutamenti di rotta e si diletta a raccontarci come il problema principale sarà la contraddizione che sorgerà tra l’uso di automobili connesse on line, anche senza pilota, e un mondo di frontiere che risorgeranno con ostacoli giuridici e tecnici imprevisti, mentre invece chi viaggerà in aereo o in treno dovrà perdere molto più tempo in controlli di frontiere e ispezioni di sicurezza. Una considerazione siderale, incredibile, mentre decine di migliaia di persone (non auto possedenti) si accalcano alla frontiere: di esse non si fa parola…



Ma tutto migliora con il secondo scenario. Qui entrano in gioco i vincoli opposti al mercato unico in misura pericolosamente crescente: si dà per certo che ci saranno più controlli alle frontiere e si avranno sempre più difficoltà nel turismo e si invitano tutti a presentarsi in anticipo agli aeroporti e alle stazioni ferroviarie per non perdere il treno o l’aereo. Veramente importante e lungimirante e sono migliaia gli impiegati e i tecnici alla Monti che scrivono queste note! Pensate un po’! Lo scenario tre è poi il trionfo del delirio alcolico: chi vuol far di più lo faccia e non faccia perdere tempo. Difesa ,sicurezza interna, questioni sociali: chi ha filo per tessere, tessa! E si formeranno in questo modo quelle che si definiscono le “coalizioni di volenterosi”. Non si sa, disperati, se si debba ridere o piangere. L’Ue è ridotta a pattuglie di boy scout volenterosi o meno.



Ma due proposte debbono essere assunte, volere o volare: si deve istituire un apparato di magistrati e di polizie comuni tra gli stati che già oggi condividono più la moneta e nel mentre va assolutamente raggiunto un accordo sull’uso delle auto elettriche senza pilota con norme assicurative uguali per tutti. Un accordo eccezionale e raggiunto senza nessuna lobby, evidentemente.

Il quarto scenario è imbarazzante: è dedicato solo al rafforzamento delle autorità per le telecomunicazioni e alla creazione di una nuova agenzia internazionale contro il terrorismo, mentre il quinto si dedica alla condivisione possibile di più o meno ostacoli alle direttive sulla circolazione automobilistica.

Non resta che piangere disperatamente.