Peugeot acquista Opel per 1,3 miliardi di euro e sancisce un nuovo importante matrimonio nel settore automobilistico europeo. L’operazione è particolarmente complessa e comprende l’acquisto del marchio britannico Vauxhall e, insieme alla Banca BNP Paribas, della filiale finanziaria di GM Europe. Nel complesso, l’intesa vale 2,2 miliardi di euro. Così Psa (Peugeot-Citroen-Ds) diventa il secondo gruppo automobilistico europeo, dopo Volkswagen. La transazione include tutte le attività automobiliste di Opel e Vauxhall: sei impianti di assemblaggio, cinque impianti di produzione di componenti, un centro di ingegneria a Ruesselsheim e circa 40mila dipendenti. Il costruttore aumenta così la sua capacità di produzione, che passa da tre milioni di veicoli all’anno a oltre quattro milioni, ma le attività di GM Financial comprendono finanziamenti, prestiti al consumo, contratti di locazione, prodotti di finanziamento e assicurativi. L’obiettivo di Psa è di far tornare Opel-Vauxhall agli utili nei prossimi tre anni,  con un «margine operativo del 2% entro il 2020 e del 6% entro il 2026». Soddisfatto Françoise Hollande per la fusione: «Lo Stato francese ha fatto bene a dare un sostegno decisivo a Psa con la sua garanzia alla controllata bancaria del costruttore nel 2012 poi entrando nel capitale nel 2014» il commento del presidente della Repubblica francese. «Siamo fiduciosi nella significativa accelerazione del risanamento di Opel/Vauxhall con il nostro sostegno, nel rispetto degli impegni assunti da Gm verso i dipendenti» ha assicurato invece in una nota, Carlos Tavares, numero uno di Psa. 



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