In maniera quasi inaspettata, un falco del rigorismo come Wolfgang Schaeuble ha detto che Mario Draghi sta facendo un buon lavoro, soprattutto perché deve tener conto di 19 economie. Parole che sono arrivate alla vigilia del board della Banca centrale europea di oggi, appuntamento importante per capire se il Quantitative easing subirà uno stop, e che sono state accompagnate da apprezzamenti sull’operato del Governo italiano. Come spiegarsi queste dichiarazioni del ministro delle Finanze tedesco? Lo abbiamo chiesto all’economista Francesco Forte.
Professore, non trova strano che Schaeuble difenda l’operato di Draghi?
Secondo me si è reso conto che la politica monetaria della Bce ha funzionato. Il Qe, seppur con uno sfasamento temporale, è efficace. E in Germania, tra l’altro, ha portato dei vantaggi. Schaeuble è poi costretto a difendere l’operato di Draghi perché gli Usa hanno attaccato ancora la Germania. Dal suo punto di vista, sposare la causa della Bce vuol dire mostrare che Berlino contribuisce in modo intelligente all’operato dell’Eurotower, la quale applica una politica che per prima è stata usata dagli americani.
Le parole del ministro tedesco avranno un peso importante rispetto alle decisioni del board della Bce…
Schaeuble di fatto ha voluto dare una mano a Draghi per portare avanti il Qe. In questo modo se il Presidente della Bce riterrà opportuno proseguire nella politica di acquisto dei titoli di stato potrà trovare nelle parole del ministro tedesco una sorta di “scudo” di fronte a eventuali altri falchi che volessero dirgli di no. Quindi, il Qe andrà avanti almeno fino alla fine dell’anno.
Cosa ne pensa invece delle parole di elogio per il Governo italiano?
Mi sembrano fondate sul fatto che il Premier non ha finora agito come Renzi, che rispettava certo le regole europee, ma con una certa arroganza, contestandole. Gentiloni fa trattative di tipo tradizionale, diplomatico. Monti sbagliava, perché faceva tutto quello che gli dicevano, sembrando quasi un Commissario europeo messo in Italia, Renzi, invece, ha speso soldi derivanti dalla riduzione dei tassi di interesse a livello europeo per i suoi bonus. Il Governo Gentiloni, agli occhi dei partner Ue, rappresenta quindi un cambio di passo. E sta affrontando anche abbastanza bene la “frantumazione” del Pd. E poi Schaeuble ha elogiato l’Italia per difendere la Germania dagli Usa.
In che modo?
Di fronte all’attacco degli Stati Uniti, Schaeuble ha capito che se la Germania stesse da sola si troverebbe nei guai. Quindi, il fatto che l’America mostri le unghie lo induce a pensare che bisogna compattare l’Europa. Le discordie interne tendono a sopirsi quando c’è il problema di fronteggiare una politica economica Usa che potrebbe portare a dei dazi doganali.
Oggi comincia un Consiglio europeo e l’altro giorno ha Versailles c’è stato un vertice a quattro in cui si è parlato del futuro dell’Ue. Cosa ne pensa?
Mi sembra sia stata semplicemente una riunione priva di contenuto, fatta forse più per serrare i ranghi francesi e avere un po’ più di potere contrattuale. Non mi pare che i temi concreti sul tappeto siano stati realmente discussi. Resta il fatto che la Francia ha una politica divergente dagli Usa, ma anche da noi, su questioni come la Libia, che è di fondamentale importanza.
Ha senso parlare di Europa unita se si prospettano più velocità?
A me pare evidente che se anche avesse più velocità le avrebbe nell’euro. Il vero problema è migliorare i conti pubblici e avere la ripresa economica. Il punto è che pensare a due monete o all’uscita dell’euro per fare più deficit è stupido, perché si diventa certo più liberi, ma anche più responsabili e si dovrebbe rispondere ai mercati anziché all’Ue. Dunque la sostanza non cambierebbe.
(Lorenzo Torrisi)