I piccoli azionisti di Mps riuniti nell’associazione Azione Mps avevano già espresso in passato la loro contrarietà all’operazione di ricapitalizzazione precauzionale della banca così come si sta delineando. Infatti, subiranno senz’altro delle perdite, dopo aver tra l’altro dovuto sperimentare gli effetti degli aumenti di capitale degli ultimi anni. Dopo l’assemblea dei soci della banca, l’associazione ha quindi voluto diffondere una nota, nella quale si spiega che, su sua espressa richiesta, la Presidente del Collegio sindacale ha comunicato che il valore patrimoniale per azione del gruppo è pari a 219,14 euro. Il patrimonio netto è superiore ai 6,4 miliardi di euro e sarà valutato non più di 20 euro per azione. Con la ricapitalizzazione precauzionale, gli obbligazionisti si vedranno costretti a convertire i loro titoli in azioni, al costo di 10 euro, quindi pari alla metà. Lo Stato, invece, avrà un ulteriore sconto del 25%. Si capisce bene, quindi, che gli attuali azionisti non avranno certo un “trattamento di favore”. Basti pensare che “al termine dell’operazione il 40% del Monte ricapitalizzato, rappresentato dal patrimonio esistente, diventerà il 3%”. 



Azione Mps nella sua nota evidenzia che Marco Morelli ha dichiarato di non avere nessuna capacità di intervento per fare gli interessi dei propri azionisti, che dovrebbe essere il compito principale del management di ogni società quotata. Tra l’altro gli azionisti non avranno benefici dal recupero dei crediti dubbi. “Forse questo succede perché la maggioranza del capitale è di piccoli azionisti, e non dei grossi nomi della finanza”, è la conclusione della nota.



Sono giorni cruciali per il futuro della Monte dei Paschi di Siena anche e soprattutto in ragione della possibile approvazione del piano industriale che nelle intenzioni dell’amministratore delegato Marco Morelli, dovrebbe consentire all’istituto toscano un importante rilancio sul mercato. Nel frattempo di avere risposte ufficiali da parte degli enti italiani ed europei, Morelli è entrato nel comitato esecutivo dell’Osservatorio Permanente dei Giovani Editori. Dunque una ulteriore carica per Morelli ad attestare le proprie indiscusse competenze. Nella nota pubblicata a margine dell’assemblea dei soci e ripresa dall’Ansa, si legge: “L’assemblea dei soci all’unanimità ha espresso viva gratitudine al presidente Andrea Ceccherini a cui ha fermato piena fiducia, riconoscendogli come , sotto la sua leadership, l’organizzazione stia crescendo nella reputazione e nel prestigio e confermando come l’apertura multimediale e internazionale siano le due coordinate a cui dovrà ispirarsi il futuro piano di sviluppo dell’organizzazione”. (aggiornamento di Francesca Pasquale)



Mps resta ancora in attesa di sapere dalle istituzioni europee se il piano industriale può essere considerato “promosso”, per avere così poi finalmente accesso alla ricapitalizzazione precauzionale che farebbe aumentare la quota di capitale in mano pubblica. Nell’assemblea dei soci, Marco Morelli ha confermato che l’entità dell’aumento di capitale complessivo sarà di 8,8 miliardi di euro, ma non ha voluto dare altri dettagli, come per esempio l’effettivo esborso che il Tesoro sarà chiamato a compiere. Ci sarà poi da affrontare il tema delle sofferenze bancarie, che ammontano a 29 miliardi di euro. Ancora non è stata scelta la modalità con cui si procederà alla loro cessione. “Finché non si scaricano fuori dal bilancio le sofferenze, quasi 29 miliardi lordi, il conto economico del Monte dei Paschi di Siena sarà sempre penalizzato. Noi proviamo a vendere queste sofferenze, ma serve anche avere un compratore”, ha detto l’amministratore delegato della banca toscana secondo quanto riporta Teleborsa. Morelli ha detto che la soluzione migliore sarebbe quello che consenta di limitare le perdite e di poter beneficiare delle riprese di valore. Parole che lasciano pensare che gli Npl possano essere ceduti a un veicolo di cui poi la banca dovrebbe detenere una quota, di modo da partecipare all’eventuale aumento di valore dei crediti. Nei giorni scorsi era stata rilanciata l’ipotesi di una cartolarizzazione delle sofferenze bancarie da parte di Mps e questa strada sembra in effetti percorribile.