Brutta notizia per Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, rispettivamente ex amministratore delegato e presidente di Mps. Il Gup di Milano Livio Antonella Cristofano ha infatti disposto per loro l’imputazione coatta e dunque dovranno andare a processo. Oltre a loro, l’imputazione di falso in bilancio e aggiotaggio pende anche su Paolo Salvadori, ex Presidente del Collegio sindacale di Rocca Salimbeni. La Procura aveva chiesto l’archiviazione, ma il giudice si era riservato di decidere vista anche l’opposizione presentata dal Codacons. La posizione di sette persone, invece, tra cui Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, è stata archiviata. Profumo, il mese scorso, era stato già rinviato a giudizio con l’accusa di usura bancaria dal Tribunale di Lagonegro.
In questi giorni si parla di Mps e delle altre banche italiane non solo per quel che riguarda i crediti in sofferenza, ma anche perché la Banca d’Italia ha fatto sapere che i costi dei conti correnti sono scesi del 3,4%, toccando i 77 euro l’anno. Elio Lannutti contesta però questo dato, evidenziando che in realtà i correntisti devono pagare cifre che possono anche superare i 300 euro. Nello specifico, il Presidente dell’Adusbef segnala che coloro che hanno un conto “a pacchetto” nelle maggiori banche come Intesa Sanpolo, Unicredit, Mps, Bpm, Ubi, Bnl e Cariparma spendono 159 euro l’anno, mentre per i conti “a listino”, senza quindi pacchetti o convenzioni, si arriva a 318 euro. Tutto questo quando la media europea è di 144 euro e i clienti devono anche pagare gli effetti dei dissesti bancari, come quelli di Montepaschi e delle banche venete.
Fondazione Mps è stata per diversi anni azionista di riferimento di Montepaschi, ma ormai la sua partecipazione si è quasi azzerata. Il Presidente Marcello Clarich ha però dato ieri una notizia importante, annunciando che il bilancio, dopo diversi anni, nel 2016 è tornato in utile. La deputazione generale di palazzo Sansedoni approverà i conti la prossima settimana, ma Clarich ha già voluto anticipare che grazie a un forte taglio dei costi e a una gestione più attenta si è riusciti a ottenere questo importante risultato. Colpisce non poco il fatto che proprio nell’anno in cui Montepaschi è arrivata sulla soglia del fallimento, la Fondazione Mps sia riuscita a ritornare all’utile. Tra l’altro i membri della deputazione sono in scadenza e tra poco verranno nominati i 14 nuovi componenti.
Mps continua ad attendere un segnale dalle istituzioni europee per poter avere il via libera alla ricapitalizzazione precauzionale. E a quanto pare il verdetto potrebbe arrivare insieme a quello riguardante Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, o quanto meno a poca distanza. Infatti, Milano Finanza scrive che le due banche venete sono ormai alle battute finali nel confronto con la Commissione europea e potrebbero mettere sul piatto le cessioni di Arca, Prestinuova e Bim per diminuire il fabbisogno di capitale che ancora non è stato quantificato da Bruxelles. A essere ceduta per prima sarebbe con tutta probabilità Arca, con Bper e Banca Popolare di Sondrio pronte a subentrare alle due banche venete rilevandone le quote.
I crediti deteriorati continuano a rappresentare un problema non solo per Monte dei Paschi di Siena ma per tutto il sistema bancario italiano. I professori Carluccio e Conca hanno scritto un volume “Il mercato degli Npls, tra domanda e offerta”, pubblicato Egea, in cui si concentrano sulla mole di Npl delle banche italiane. Formiche.net evidenzia alcuni passaggi interessanti di questo testo, in cui si ricorda che lo stock dei crediti deteriorati nel nostro Paese ha raggiunto il 22,2% del Pil, mentre in Francia è poco sopra l’8% e in Germania non arriva al 2,5%. Tuttavia gli accantonamenti a copertura di questi Npl si collocano al 45-46%, mentre nella maggioranza dei sistemi bancari internazionali ci si attesta tra il 35% e il 45%. Carluccio e Conca parlano anche delle operazioni di cessione degli Npl avvenute in Italia, evidenziando che i principali venditori sono stati “Unicredit, con 4,78 miliardi di valore nominale ceduto, a cui si aggiungono ulteriori 625 milioni considerando gli smobilizzi intervenuti unitamente ad altri istituti di credito. Seguono Mps con 2,81 miliardi ceduti, e Goldman Sachs, con una cessione di 2 miliardi di euro totalmente riconducibile allo smobilizzo del Progetto Archon. In riferimento alle banche italiane, il Banco Popolare risulta il terzo attore più attivo nel nostro Paese, con 1,6 miliardi di crediti ceduti”.
Dunque Monte dei Paschi di Siena, nel periodo 2015-2016, ha già provveduto a cedere crediti in sofferenza, ma come sappiamo ci sono ancora molti Npl da vendere. Resta da capire con quali modalità. Nell’assemblea degli azionisti Marco Morelli non ha scoperto le carte su questo tema.